
Nessuna censura, ma un impegno a garantire il pluralismo. Su questa rotta si muove il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, che ha inviato all’associazione degli editore una richiesta di verifica sul volume “Trame del tempo” edito da Laterza. L’ad della casa editrice, Alessandro Laterza, accusa il ministro di animare l’anticamera della censura. Bene, il manager culturale sbaglia: l’impegno è volto a garantire il pensiero critico nella formazione, preservando gli studenti dall’indottrinamento. Ogni altra interpretazione è solo strumentale a nuovi cortocircuiti: questa maggioranza di centrodestra nazionalpopolare non ha nulla di totalitario ma raccoglie il consenso di tanti che vogliono liberare il Paese da antichi lacci di conformismo, di pregiudizio.
Bisogna insomma fare tesoro degli insegnamenti di un autore come Franco Cassano, best seller proprio della Laterza con il Pensiero meridiano: “L’appello che io faccio a una ricognizione del mondo che circonda queste élite etiche è un appello che faccio a capire esattamente un mondo molto cambiato. E bisogna evitare che nel grande cambiamento ci si rifugi in una situazione di difesa e di nostalgia. La sfida che il presente ci propone è molto forte e quindi bisogna evitare che nel nostro atteggiamento ci sia invece soltanto un elemento di difesa della nostra storia”.
E in un’altra intervista chiariva ancora: “Devo uscire da me, perché uscire dal narcisismo etico, significa uscire da questa immagine che abbiamo di noi e andare verso gli altri, cercando di non lasciare gli altri al Grande Inquisitore”.
Una sintesi della polemica Laterza-Valditara
“Queste affermazioni evidenziano o un atteggiamento arrogante di chi si ritiene al di sopra della ‘legge’, cioè del codice di autoregolamentazione, oppure l’ignoranza di quanto previsto dal codice, il che è persino peggio, perché si parla e si accusa senza conoscere. Il Ministero si è mosso avendo presente quanto scritto proprio dagli editori. E comunque una cosa è certa: nella scuola costituzionale non si fa indottrinamento, non si fa propaganda politica. Quella si fa nella scuola totalitaria. Non ci deve essere un insegnamento politicizzato, ma un insegnamento che abitua i giovani a un pensiero critico, nel pluralismo delle idee e nel rispetto di quelle altrui”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, intervistato da La Stampa dopo la mail inviata all’associazione degli editori per verificare la correttezza delle informazioni riportate nel manuale ‘Trame del tempo’ pubblicato da Laterza. In una lettera al quotidiano l’ad della casa editrice, Alessandro Laterza, accusa Valditara di aver avviato una procedura che è “l’anticamera della censura”. A scatenare le polemiche un’affermazione contenuta nel manuale contestato, secondo cui FdI è erede del fascismo. “Il pensiero critico è quello che offre una pluralità di opinioni, che abitua i ragazzi a non avere una lettura prevenuta e che parte da fatti verificati. Qui invece vi è una sola lettura ed è orientata oltreché storicamente falsa. È un’opinione senz’altro faziosa che come tale non è idonea ad apparire come verità storica in un libro di testo scolastico”, afferma Valditara. Dopo il caso degli auguri di morte alla figlia della premier Giorgia Meloni da parte di un docente, il ministero è al lavoro sulle contromisure: “Come tutte le pubbliche amministrazioni il ministero deve approvare un codice di comportamento. È evidente che l’autorevolezza di un docente, che stiamo cercando di valorizzare con diverse misure, passa anche dall’immagine che egli dà di se stesso e, quindi, dalla sobrietà dei suoi comportamenti”.