
Ordinata, censurata, infine pubblicata: l’adattamento della “Belle et la Bête” da parte del disegnatore Jul (Jules Berjeaut) è ora nelle librerie di lingua francese, tre mesi dopo essere stata bocciata dal Ministero dell’Istruzione di Parigi.
Inizialmente destinata a 800.000 allievi delle scuole medie, l’opera, nel quadro di “Un libro per le vacanze”, non è stata distribuita per contenuti considerati “inappropriati” per bambini tra i 10 e gli 11 anni, specie per i riferimenti ad alcol, social e forse anche per un’eroina dalla pelle un po’ troppo ambrata per alcuni. Noto per l’umorismo di “Silex and the City”, diventato che un film del Festival Cannes del 2024, o per avere sceneggiato i fumetti “Lucky Luke”, Jul denuncia la censura per “falsi pretesti”.
Finalmente!
Pubblicato dalle edizioni del Musée Nationale,il testo giunge in libreria nonostante le avversità, con la copertina dalla bandella rossa: “Finalmente!”, che ammicca alle sue disavventure.Illustrata in uno stile vivo e impegnato, questa rilettura del racconto abbozzato nel 1740 da Gabrielle-Suzanne de Villeneuve, poi scritto – nella forma che gli darà un successo mondiale nel 1756 – da Jeanne-Marie Leprince de Beaumont, mescola satira sociale e senso critico. Jul vi inietta modernità senza perdere universalità del racconto.
Dov’è finita la prefazione di Mme Borne?
E’ sparita la prefazione, inizialmente firmata dal ministro dell’Istruzione, Elizabeth Borne. Quest’ultima, seguendo le raccomandazioni della direzione generale per l’insegnamento scolastico, ha di colpo trovato, pochi giorni prima della stampa, che l’opera non fosse leggibile senza accompagnamento pedagogico… Il che significa giudicare male quanto i bambini siano giudiziosi.Restano un testo destinato “ai lettori dai 10 anni in su” e, per festeggiarne l’uscita, un video promozionale di tre minuti sui social, dal titolo : “Perché nessuno deve controllare ciò che leggiamo”.
Tesson e Nothomb, Hollande e Philippot
Vi appaiono personalità – attori, scrittori , politici – che leggevano brani del libro: Amélie Nothomb, François Hollande, Sylvain Tesson, Gaël Faye, Golshifteh Farahani, Valérie Lemercier, Anna Mouglalis, Augustin Trepenard e Edouard Philippot e molti altri. Con queste voci di ogni parte politica e ogni orizzonte artistico, “La Belle et la Bête” diviene un’ode alla libertà di pensiero. La polemica prosegue ed è rimbalzata in Parlamento, ma – come Jul dice così bene – “tutto è finito in un regolamento di [rac]conti favolosi”.
Conserviamo il senso del meraviglioso.
“Point de Vue” n. 4010