
Lo scambio di missili fra Israele e Iran non sorprende. La guerra scatenata da Netanyahu, dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, ha bisogno di una vittoria strategica. L’esigenza è di natura esistenziale non solo per la carriera politica del premier israeliano, ma dello stesso Paese ebraico. Nonostante la deposizione in Siria di Assad, unica vittoria (ma nemmeno ottenuta sul campo) da Israele, gli obiettivi contro Hamas ed Hezbollah per ora sono falliti. Esse non sono state debellate, Hamas controlla le macerie di Gaza e impantana Israele in una guerra senza via d’uscita, che ora deve cercare sfogo in Iran. ll nuovo fronte aperto da Israele è un azzardo. Possiamo intanto rilevare aspetti per comprendere il caos che ci circonda. Il primo è l’inconsiststenza dell’Ue. Il secondo è che il mondo multipolare fatica ad emergere.
Usa ancora egemoni
Al netto di un entusiasmo iniziale nei primi mesi del conflitto fra Russia e Ucraina, il mondo non si è spostato di molto dal baricentro americano. Certo gli Usa hanno difficoltà, ma al momento le alternative sembrano più confinate nel campo della speranza. La Russia è impantanata in una guerra, dove il lento avanzare è inversamente proporzionale al suo peso geopolitico. In Siria ha subito il colpo senza batter ciglio e anche in Iran, per ora, sembra più spettatore che attore.
La Cina, pur non essendo impegnata in conflitti, riesce solo in parte a far valere la sua influenza diplomatica e addirittura il caso Taiwan si complica. I Brics si espandono, ma non sono ancora significativi; anzi, al loro interno sono tante le contraddizioni.
La talassocrazia
Infine gli Usa potrebbero intervenire nel conflitto israelo-Iraniano, probabilmente senza l’entusiasmo di Trump, ma i presidenti americani hanno un peso relativo: non sono monarchi assoluti. Gli Usa hanno molteplici problemi, ma – nonostante la fatica – la potenza ancora c’è. Per trovarla e riconoscerla bisogna scendere nei mari, in particolare quelo degli Stretti, dove il controllo, anche militare, resta prioritario per gli apparati. La supremazia statunitense si gioca lì e al momento non scricchiola, anzi è puntellata (si veda Panama e il recente accordo con gli Houthi) nel disegnare i nuovi equilibri.
Un’ analisi veritiera che si basa sui fatti e non su categorie ideologiche. Solo un punto da precisare: la Russia ormai ha preso ciò che voleva e avanza prendendo altre zone per trattare da una posizione di maggior forza
L’Iran non può vincere alcun conflitto, ma può fare molti danni economici al mondo..