
Scontro in Aula alla Camera tra maggioranza e opposizione durante l’esame del decreto cittadinanza in Aula. Alcuni esponenti del centrosinistra, tra gli altri Fabio Porta e Piero Fassino, hanno preso la parola accusando il centrodestra con questo provvedimento di offendere la memoria di Mirko Tremaglia padre della legge sul voto degli italiani all’estero.
“Da mesi, mesi e mesi va a visitare i ristoranti italiani nel mondo. Sapete che quella trasmissione è una delle trasmissioni con il più alto tasso di audience di quel canale? Quindi, credo che il vostro sia un errore molto grave e e per questo mi sono permesso di richiamare l’esperienza dell’onorevole Mirko Tremaglia, il quale a me e a tanti ha insegnato quanto fossero importanti gli italiani nel mondo e quanto sia importante che questo Paese li rispetti come suoi cittadini. Era un uomo che che ho avuto la fortuna di conoscere e con cui ho anche avuto la fortuna di collaborare. Con Mirko Tremaglia elaborammo e facemmo approvare a questa Camera la legge che prevede il voto degli italiani all’estero. Tremaglia faceva vanto di quella legge e ne faceva un punto di onore del suo impegno e della sua milizia politica. E ora voi state facendo strame di tutto questo”: questo l’intervento di Piero Fassino ai Aula alla Camera.
La replica del nipote Andrea
Il nipote, Andrea Tremaglia, deputato di FdI ha preso la parola per replicare: “Confesso una certa difficoltà nell’intervenire in questo frangente – ha detto – ma senza dubbio ringrazio i colleghi che anche privatamente hanno manifestato una stima, un ricordo nei confronti di mio nonno ma trovo da parte di altri colleghi curioso il tentativo di inserire molto tardivamente nel pantheon della sinistra un sottotenente della Repubblica sociale italiana mai pentito di questa sua scelta”, un uomo, ha aggiunto tra gli applausi del suo gruppo, “per decine di anni attaccato, vilipeso, offeso minacciato di morte anche da esponenti della sinistra. Sono felice per l’elasticità mentale dopo 40 anni ma “lasciamo stare i morti”.
La sinistra fuori giri
“Lasciamo stare i morti – ha replicato Filiberto Zaratti di Avs – ma rivendicare l’appartenenza alla Repubblica sociale italiana tra gli applausi di FdI è una cosa indegna: i militanti di quella pseudo Repubblica hanno partecipato a massacri di italiani. Siete parlamentari della Repubblica italiana nata dalla Resistenza contro la Repubblica sociale italiana e dall’antifascismo”.