
Nel 1965 Claudio de Ferra era il vicesegretario provinciale del MSI. Aveva al suo fianco il commissario della federazione Ferruccio Locci, dirigente di un club pugilistico che conosceva bene Giovanni Benvenuti futura leggenda della boxe. Benvenuti è campione olimpionico e Locci su suggerimento di Claudio de Ferra – missino della prima ora, docente universitario e un passato nella Repubblica sociale italiana – lo avvicina per proporre al giovane Nino di candidarsi alle elezioni comunali di Trieste nelle liste della Fiamma tricolore. “Locci fu contento della mia proposta e mi procurò un incontro con Nino che doveva servire a convincere il campione ad accettare. Ci parlammo in strada, in via Rossetti dietro ai capannoni della Fiera. Riuscii a convincerlo e gli promisi tutto l’appoggio mio e dei mei elettori” racconta de Ferra nelle testimonianze raccolte per il libro “Trieste a destra”.
Benvenuti arrivò primo dei non eletti e con le dimissioni dell’avvocato Riccardo Gefter Wondrich, impegnato da deputato del MSI a Roma alla Camera, subentrò così in Consiglio comunale.
“Persino i consiglieri comunisti, che non ci salutavano neppure, corsero incontro ai nostri banchi per festeggiare Nino. E lui rivolse un saluto all’assemblea” ricorda sempre nel libro “Trieste a destra” de Ferra rimasto anche dopo amico di Benvenuti che, da lì a poco, divenne una leggenda della boxe mondiale e lasciò la poltrona missina per gli impegni sportivi. “Ma non dimenticò mai quella candidatura, tanto da sedersi con noi, sui banchi in piazza Unità del Consiglio comunale a una cerimonia molti anni dopo” ricordava invece l’avvocato e storico “federale” Sergio Giacomelli. Gli stessi banchi che lo avevano visto per alcune sedute ricoprire la carica di consigliere comunale.
Insomma, Nino Benvenuti da Isola d’Istria diventato figlio di Trieste – dopo aver conosciuto l’occupazione jugoslava della sua terra, con il fratello portato in galera e picchiato dai titini – non poteva che finire nelle file del MSI di Arturo Michelini e di Giorgio Almirante. E poi di Gianfranco Fini, di cui era amico e che gli fece da testimone nelle sue seconde nozze, sposando il progetto di Alleanza nazionale e il percorso della destra italiana.
Un percorso che viene da lontano, da quella candidatura negli anni Sessanta partita da Locci e soprattutto da de Ferra con il quale, fino a quando hanno potuto, Benvenuti si è incontrato. Entrambi non ci sono più, Nino Benvenuti si è spento oggi all’età di 87 anni. Qui li vediamo assieme, Nino e Claudio, una delle ultime volte, intorno al 2010, a Sistiana alla pasticceria Costa dei Barbari. I calici in alto per brindare. Nel segno della fiamma passata dal MSI ad Alleanza nazionale e che continua il suo percorso.
Uno dei ricordi piu’belli della mia gioventu’e’legato alla vittoria di Nino come Campione del mondo . Ero allora il Pres. Prov. della “Giovane Italia”di Trieste , organizzai una colonna tricolore di automobili per andare ad accoglierlo all’aereoporto di Ronchi dei Legionari . Apriva la colonna un grosso autocarro dove sul suo pianale sventolava accanto ad un grande Tricolore una ancor piu’grande bandiera dell’Istria : sul campo azzurro la ardita capra dorata . Formatasi a Ronchi la colonna del ritorno, giunti a Barcola sul Viale Miramare vedemmo che le strade limitrofe erano colme di cittadini festanti. All’altezza della Stazione Centrale dovemmo abbandonare le automobili: tutte le vie del Centro erano zeppe di una folla inneggiante. Un tripudio simile l ‘avevo vissuto solo da bambino, quando in piazza dell’Unita’d ‘Italia assistetti il 26 Ottobre del 1954 all ‘approdo delle nostre Navi da guerra ed alla sfilata dei Bersaglieri che suggellavano la restituzione di Trieste all ‘Italia .