Per la settima gara del 2025, la Formula 1 è tornata in Europa, in uno dei suoi circuiti più affascinanti.
L’autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, sulle rive del Fiume Santerno, è la sede del Gran Premio dell’Emilia Romagna: lungo 4909 metri, conta 19 curve, con una Zona DRS.
Al di là della denominazione dell’evento la pista, come ogni volta che qui sai gareggia, ha la forza di ricollegare il Circus con parti importanti della sua storia.
Per l’occasione la Pirelli ha scelto le mescole più morbide della gamma: le C4 (Hard), le C5 (Medium) e le C6 (Soft), queste ultime al debutto assoluto in una tre giorni di gara.
Le prove libere
L’altra novità di Imola è che in Alpine hanno deciso di sostituire Jack Doohan – dopo sole sei gare, sette considerando Abu Dhabi del 2024 – con Franco Colapinto.
Lo stesso argentino, comunque, in Formula 1 aveva esordito lo scorso anno con la Williams.
Nelle prove libere del venerdì, la grande protagonista è stata la McLaren: nelle FP1, il primato è andato a Oscar Piastri, in 1’16”545 (Soft).
Questa sessione è terminata in anticipo, a causa di un incidente di Gabriel Bortoleto (Kick Sauber) alla curva 18, quella della Rivazza.
Andamento similare anche nelle FP2 del venerdì pomeriggio: Piastri primo, in 1’15”293 (Soft) e una conclusione anticipata, questa volta per via di Isack Hadjar (Racing Bulls), insabbiatosi al Tamburello.
Nelle FP3, il sabato, il primato è andato ancora a Lando Norris, in 1’14”897 (Soft).
Le qualifiche
Le qualifiche sono cominciate dalla Q1, con il primato di Max Verstappen, in 1’15”175 (Soft).
Due bandiere rosse nella manche: la prima – a meno 12’13” dalla fine – per un brutto incidente di Yuki Tsunoda alla curva 5/6, la Variante Villeneuve.
La seconda, a tempo scaduto, per un’uscita di Colapinto al Tamburello.
Nella Q2 il più veloce è stato Carlos Sainz, in 1’15”198 (Soft).
Disastrosa invece la Ferrari: l’incapacità della SF-25 di sfruttare correttamente le gomme (morbide) ha relegato Charles Leclerc e Lewis Hamilton in sesta fila: undicesimo il monegasco, dodicesimo il britannico.
Male anche Andrea Kimi Antonelli – anche lui eliminato in Q2 – tredicesimo.
Nella Q3, il confronto è sul decimo: dopo il primo run, il poleman provvisorio è Verstappen (1’14”772), con Piastri (1’14”821) e Norris (1’14”962) dietro di lui.
L’australiano, però, ha dei margini e li sfrutta pienamente: col tempo di 1’14”670 (Soft), la pole position di Imola è appannaggio di Oscar Piastri.
Secondo Verstappen (1’14”704), terzo George Russell (1’14”807) e quarto Lando Norris.
Sorprendente Fernando Alonso, quinto con la Aston Martin, poi Carlos Sainz, Alexander Albon, Lance Stroll, Isack Hadjar e Pierre Gasly.
La gara
L’incidente del sabato e il lavoro sulla vettura dei meccanici hanno costretto Tsunoda a partire dai box.
Per il giapponese gomme Hard, come Hamilton, Antonelli, Nico Hulkenberg e Oliver Bearman; gli altri – Leclerc incluso – vanno sulle Medium.
Allo spegnimento dei semafori, Piastri sembrerebbe poter mantenere il primato, mentre Verstappen deve guardarsi da Russell nei primi metri dell’accelerazione.
Sfruttando la scia dell’australiano e allungando la staccata al Tamburello, però, l’olandese trova lo spazio per sorpassare la McLaren, portandosi primo.
Nelle battute iniziali, Leclerc guadagna una posizione, Hamilton ne perde una; il monegasco è molto aggressivo e al giro 3 costringe Pierre Gasly al largo alla Piratella, salendo nono.
Ai vertici i tempi iniziali sono intorno al minuto e 20” alto, con Norris che preme su Russell: alla tornata 9, il pilota della McLaren vorrebbe uscire dalla scia della Mercedes alla Villeneuve, ma Russell si protegge.
In generale comunque, i distacchi restano contenuti, a maggior ragione per il confronto tra la Mercedes numero 63 e la McLaren numero 4.
Norris riuscirà al terzo tentativo – al giro 11 – all’esterno della Villeneuve; nel frattempo, al termine del giro 10, Leclerc era rientrato ai box per la prima sosta (per le Hard), evitando il traffico.
La sosta anticipata del monegasco avrebbe dato i suoi frutti nelle due tornate successive, in quanto le soste di Russell e Sainz (fine giro 11) e di Alonso (fine giro 12), avrebbero visto il ferrarista davanti a tutti loro.
Di fatto, l’undercut della Ferrari ha ridefinito le scelte e le tempistiche dei pit stop: Piastri, per esempio, monta le dure alla fine del passaggio numero 13.
Il passo di Leclerc è sul minuto 21” e zero, quello di Piastri sul minuto 20” e nove: alla fine del giro 16, la forbice con i primi che ancora non si sono fermati è tra il decimo e i tre decimi.
L’australiano è anche impegnato in alcuni confronti – sempre con piloti non ancora fermatisi – e dunque il distacco con la testa, quando è ormai cominciato il giro 20, non si è ritoccato.
Salvo qualche altro sorpasso di Piastri (ad esempio, quello su Hamilton al Tamburello al giro 26 e su Antonelli, nello stesso punto, una tornata dopo), la fase centrale di gara è improntata sulle gomme.
Verstappen e Norris, infatti, hanno scelto di allungare al massimo il primo stint: il britannico è ai box a conclusione della tornata 28, per le Hard.
Al rientro in pista il pilota della McLaren è dietro a Piastri Isack Hadjar, Antonelli, Hamilton.
Poco dopo, Esteban Ocon è costretto a ritirarsi per un problema tecnico, lasciando la sua Haas in una via di fuga dopo la curva 7, quella della Tosa: al giro 29 è deliberata una neutralizzazione virtuale.
La gara si rimescola, perché in tantissimi si fermano (o rifermano): Verstappen, per esempio, esegue la prima sosta alla fine del giro 29, per le dure; Piastri la seconda – per le dure – alla fine del 30.
Ai box anche Albon, Hamilton (per le medie), Hadjar, Leclerc (seconda sosta).
Quando il Gran Premio riparte alla tornata 31, davanti ci sono Verstappen e Norris, poi Alexander Albon e Piastri; al giro 34, Hamilton sorpassa Antonelli, salendo sesto, mentre Leclerc guida in ottava.
Il vantaggio della media lancia Hamilton, che al giro 36 sorpassa Hadjar, portandosi quinto.
Lo stesso fa Leclerc due giri dopo, sempre al Tamburello, all’esterno di Antonelli per salire settimo.
Piastri invece si riporta virtualmente sul podio al giro 40, sopravanzando Albon ancora prima della frenata del Tamburello, grazie alla scia e al DRS.
Leclerc sorpassa Hadjar al giro 41, all’interno e di nuovo nel tratto del Tamburello.
La rincorsa di Hamilton ha messo sotto pressione le sue medie, tanto da fargli perdere un poco di passo: così, nell’arco di poche tornate, Leclerc gli si è rifatto sotto.
Al giro 46 termina la gara di Antonelli, per un guasto ed anche lui è costretto a fermarsi dopo la Tosa: nonostante una fattispecie simile a quella di Ocon, in questo caso entra la Safety Car.
Tra gli altri ne approfittano – al termine della tornata 46 – Verstappen, Norris, Hamilton; di nuovo in pista, Norris si ritrova alle spalle di Piastri.
Per Albon, un altro treno di dure arriva alla fine del passaggio numero 47: scende dietro a Leclerc e va quinto, in quanto il pilota della Ferrari non ha effettuato quella che sarebbe stata la terza sosta.
La vettura di sicurezza torna in corsia dei box alla fine del giro 53 e così la gara riparte dal giro 54.
Alla ripartenza, non cambiano le posizioni di vertice, per quanto le gomme usurate di Leclerc lo rallentino notevolmente; lo stesso varrebbe per Piastri con Norris.
Al giro 57 Hamilton sopravanza Russell e torna sesto.
Il confronto interno alla McLaren si risolve in favore di Norris, che al Tamburello – al giro 58 – si porta secondo, non senza rischi.
Al giro 60 Albon prova all’esterno di Leclerc al Tamburello; Leclerc resiste a centro curva e per il pilota della Williams non resta che tagliare la Variante, lasciando la porta aperta a Hamilton.
La tornata numero 61 è quella di Hamilton che sorpassa Leclerc, ancora alle prese con Albon; il britannico si mette allora alla ricerca di Piastri, pur al cospetto dalla difficoltà della rincorsa.
La strenua difesa del monegasco cessa all’inizio del giro 63, quando dalla squadra gli dicono di far passare la Williams per evitare ogni possibile penalità.
Al termine dei 63 giri in programma, la bandiera a scacchi saluta la vittoria di Max Verstappen, davanti a Norris e Piastri.
L’olandese della Red Bull è stato anche l’autore del giro più veloce, in 1’17”988, alla tornata numero 58.
Quarto Hamilton, quinto Albon, poi arrembante Leclerc, sesto e che se avesse messo delle morbide per l’ultimo stint si sarebbe potuto addirittura giocare il podio.
Settimo George Russell, che ha chiuso davanti a Carlos Sainz, Isack Hadjar (nono con la Racing Bulls di Faenza) e decimo Yuki Tsunoda (che partiva dalla pit lane).
La Formula 1 sarà in pista ancora la prossima settimana, nel Principato di Monaco, per uno degli eventi più attesi dell’anno.