Il 30 aprile 1975 – nell’anniversario della resa di Berlino – gli ultimi diplomatici e militari americani fuggivano indecorosamente da Saigon. Sono le immagini della fine di un neocolonialismo ancora nelle memoria dei ventenni di allora, grazie alla tv e poi al cinema.
Indocinesi morti: 4 milioni
Molto più sbiadito il ricordo nel cinema e in tv, fuori di Francia, della fine del colonialismo francese nel 1954, lo stesso anno in cui Trieste tornava all’Italia.
Nella conferenza video di martedì prossimo, Cabona esaminerà quella memoria, non tanto nella logora chiave autocritica di Hollywood e dei caduti americani (58.000 morti), quanto in quella del Risorgimento indocinese (4 milioni di morti).
Vietnam, Cambogia, Laos, Thailandia…
Non ci furono infatti solo il Vietnam, poi la Cambogia, a essere coinvolti in quella lotta, che prese in Occidente il colore rosso del comunismo, ma ebbe negli Stati Uniti il colore nero della turbolenta minoranza mandata a morire da patrioti per per impedirle di uccidere da insorti.
Sfrondare generazioni di ribelli neri
La generazione dei baby boomers (circa un quarto della popolazione europea e americana) aveva meno di 30 anni nel 1968 ed era infatti, negli Stati Uniti, più ancora che in Europa, una minaccia per il potere. Le guerre civili, fin dai tempi di Roma antica, si combattono ai margini dell’Impero…
Silvio Magnozzi
Silvio Magnozzi su Barbadillo.it
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