Torino. Al Salone del libro sbarcano le diversamente femministe del Collectif Némésis
L'evento con il collettivo femminista di destra francese che per primo ha acceso in Europa il faro sui femminicidi perpetrati dagli immigrati, le violazioni dei diritti delle donne
In un Salone del Libro che finalmente comincia ad essere più pluralista, c’è stato un interessante incontro con tre esponenti del Collectif Némésis, un’organizzazione di donne francesi che denuncia il pericolo rappresentato, per le donne ma anche per l’intera nostra civiltà, dal dilagare dell’islam fanatico.
Il resoconto dell’evento
Tutto esaurito al Salone Internazionale del Libro di Torino per l’incontro organizzato dall’assessore alle Politiche Sociali della Regione Piemonte Maurizio Marrone con il Collectif Némésis, il collettivo femminista di destra francese che per primo ha acceso in Europa il faro sui femminicidi perpetrati dagli immigrati, le violazioni dei diritti delle donne, tollerate quando provengono da culture diverse, e i paradossi lgbt discriminatori verso il genere femminile.
“C’è una connessione tra immigrazione di massa e riduzione della sicurezza delle donne”
“Finalmente per la prima volta, anche al Salone del Libro, si è potuto parlare dell’impatto negativo che l’immigrazione di massa, soprattutto clandestina, ha sulla sicurezza e sui diritti delle donne, specialmente nelle periferie urbane. Il dibattito di oggi è indice del livello di reale pluralismo che finalmente ha conquistato il Salone del Libro di Torino, ma anche del nervosismo delle sinistre, che evidentemente si sentono in imbarazzo per le battaglie di attualità a difesa delle donne che il Collectif Némésis porta avanti, mentre loro guardano da un’altra parte per tabù ideologici rimanendo fermi agli slogan di cinquant’anni fa”, spiega l’assessore regionale alle Politiche sociali Maurizio Marrone.
La testimonianza del Collectif Némésis
Le militanti del Collectif Némésis, Anaïs, Mathilda e Astrid, hanno racconto il dramma delle donne che vivono nelle banlieue francesi, o che rischiano la loro vita semplicemente camminando per le strade di Parigi, dove il numero di aggressioni sessuali è in costante aumento. Poi la stoccata. “Le femministe di sinistra non ne parlano per difendere l’immigrazione di massa, ma c’è il rischio che una situazione simile si sta creando anche nelle periferie delle grandi città italiane ed europee, già ostaggio di degrado e violenza, e bisogna prendere posizione” spiegano Anaïs, Mathilda e Astrid.
Al temine dell’incontro, una lunga fila di persone ha atteso il proprio turno per fare una foto con le Némésis. “Tenete duro”, “siete coraggiose”, “anche i nostri quartieri, a Barriera di Milano e Aurora, stanno diventando una banlieue”, le frasi ricorrenti di tante donne, uomini di ogni età consapevoli che, come dichiarato dalle Némésis, “lottare è faticoso, ma ne vale la pena.”
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