Volendo indicare l’inizio dell’epoca moderna, si potrebbe scegliere il 3 maggio 1493 della firma della Bolla Inter Caetera da parte del papa Alessandro VI e poi gli atti successivi, coi quali si legittimava considerare res nullius le terre i cui abitanti non possedessero un titolo scritto di proprietà. È l’inizio, con la modernità, della storia del colonialismo, cioè del fare mercato sul furto di materie prime e di diritti dei popoli alla sussistenza dalla propria terra.
Res nullius in assenza di titolo scritto
L’enciclica Laudato sì con una frase che esautora ogni fondamento teologico e morale di quella Bolla papale: “Le creature di questo mondo non possono essere considerate un bene senza proprietario. Sono tue, Signore, amante della vita. (Sap.11,26) Questo induce alla convinzione che, essendo stati creati tutti dallo stesso Padre, noi tutti esseri dell’universo siamo uniti da legami invisibili e formiamo una sorta di famiglia universale che ci spinge ad un rispetto sacro, amorevole e umile.” (L.S. 89)
Brama di terre dei non cristiani
Le conquiste coloniali sono state preparate da una bramosia, nei confronti delle terre e dei popoli non cristiani, che implicitamente papa ha spiega e condannato: “Quando le persone diventano autoreferenziali e si isolano nella loro coscienza, accrescono la propria avidità. Più il cuore della persona è vuoto, più ha bisogno di oggetti da comprare, possedere e consumare.” (L.S. 204)
Occidente con nulla nel cuore
In parte si può descrivere così la febbre insaziabile di conquista, che ha pervaso l’Occidente con un nulla nel cuore, per una mancanza di fede religiosa e ancor più di fede cristiana. Una febbre che continua, in un bisogno irrefrenabile a superare ogni confine fisico, in una corsa il cui unico senso pare il gusto momentaneo, che porta al suicidio morale e materiale. Ciò è riflesso nelle cattive interpretazioni delle sacre scritture.
Usare a discrezione
La frase di Thomas Jefferson, che fa ancora mostra di sé nella sala di lettura sud della Biblioteca del Congresso di Washington, riassume alcune di queste distorte interpretazioni che l’enciclica supera: ”La terra appartiene sempre alla generazione vivente. Finché l’ha in usufrutto, può utilizzarla a propria discrezione insieme a tutto quello che produce.” È la divisa di uno Stato coloniale.
*Da La rivoluzione integrale, Libreria Editrice Fiorentina, pp. 192, euro 14,00