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Antonio Conte, Napoli e il peccato di voler essere vincente (nonostante tutto)

Il tecnico salentino dovrebbe sapere che Adl non ama chi lo mette in ombra (vedi Spalletti) dal momento che già soffre, come tutta la città, del complesso di Diego

by Alemao
24 Aprile 2025
in Corsivi, Sport/identità/passioni
2
Antonio Conte, tecnico del Napoli

In questo Paese  avere una mentalità vincente, aver fame di trionfi a ogni costo, rappresenta il peccato peggiore che si possa compiere. La hybris che, prima o poi, verrà punita. Perché non si vince impunemente dicendo le cose così come stanno: pane al pane, vino al vino. Non si dice, per esempio, che il Napoli non può pretendere di fondare un ciclo se cede Kvara e prende Okafor. Non si dice nemmeno che le strutture fanno pena. Che non ci si può allenare. Che, più semplicemente, non ci sono. Che non ci sono più nemmeno i preti con gli oratori, non sia mai che a qualche genitore – uno di quelli che si sgola in condominio per far appendere i cartelli “vietato il gioco del pallone” in cortile – se ne uscisse con qualche denuncia se il figliolo se ne torna a casa col ginocchio sbucciato.

Guaio Neres

Peccato non poterlo fare per Neres: perderlo adesso, perderlo così. Il “soleo”. Prima di arrivare a Napoli, forse, Antonio Conte avrebbe avuto ragione di pensare fosse un gelato. Invece no. Per la mentalità italiana è “una maledizione”, per un vincente come il Feroce Salentino, è un problema che va analizzato, con una causa che porta a un effetto. Il resto è folklore. E giustificazioni, scuse: il vano pascolo di uno spirito perdente, buone per colate di piombo e inchiostro. E basta.

Bastian contrario

Antonio Conte, vieppiù, non dovrebbe allenare in Italia e nemmeno a Napoli. E non dovrebbe dire che i tifosi della sua squadra sono “cattivi”. Sa bene che non lo ameranno mai: è pur sempre juventino, l’uomo che ha portato il bonipertismo nel Terzo Millennio. È solo una tregua. E poi Conte dovrebbe sapere che Adl non ama chi lo mette in ombra (vedi Spalletti) dal momento che già soffre, come tutta la città, del complesso di Diego.

Nostalgica di MaGiCa

Partenope non è vergine ma vedova. Come tutti, ormai. Niente e nessuno sarà come prima, niente sarà bello come gli anni ’80 (i ’90 a Napoli no, proprio no, per carità). Bello il terzo scudetto, forse arriva il quarto: ma vuoi mettere la MaGiCa? Bello Lukaku, ma te lo ricordi Beppe Savoldi? Cattivo De Laurentiis, ma vuoi mettere con Ferlaino? Sole, pizza (gourmet, fritta, a portafoglio: viva il turismo) e Maradona.

Alemao

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Tags: alemaoantonio contenapoliscudetto

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Comments 2

  1. Guidobono says:
    3 settimane ago

    Maradona ha solo fatto del male a Napoli, come ovunque dove è stato e nonostante effimeri successi. Una testa pazza che faceva impazzire e poi lasciava tutti orfani….

  2. Bussatori Mascitelli Dante says:
    3 settimane ago

    Caro De Turris,
    perfetta la sua lettera al Presidente Mattarella, anche se secondo me (spero di sbagliare) passerà inosservata e se eventualmente letta scivolerà nel dimenticatoio. Argomento troppo spinoso e ricco di insidie da affrontare. Anche oggi il Presidente, durante le celebrazioni, ha voluto ricordare con parole toccanti i caduti per la liberazione (loro). Mai una parola, un fiore, un ricordo per i martiri dell’altra parte in particolare quelli perseguitati dopo il 25 aprile 1945, torturati, massacrati, stuprati, evirati….con una crudeltà inaudita a guerra finita. Anzi, coloro che si permettono di organizzare Commemorazioni e deporre corone d’alloro sulle tombe e i luoghi degli assassinii, vengono ostacolati in tutti i modi non tanto da antifa dei centri sociali, ma da comuni, prefetture, questure, magistrati e curie. Si, come a Cremona, dove da anni il vescovo ha proibito ai propri sacerdoti le celebrazioni e le benedizioni per i Caduti della RSI, chiaramente insieme al divieto di prefetto, sindaco, questore in merito alla Commemorazione che teniamo tutti gli anni al Cimitero di Cremona in ricordo dei Caduti cremonesi con il “Presente” per ogni caduto e il saluto romano, ricordando anche Roberto Farinacci e Benito Mussolini. Perchè tutti gli anni veniamo insultati, derisi, trattati come pagliacci e denunciati? Ma quale pacificazione, quale condivisione? Perchè ci devono essere morti di serie B da dimenticare?
    Noi saremo presenti anche quest’anno il 26 aprile alle ore 11.00 presso il cimitero di Cremona, con le nostre bandiere!
    Cordiali saluti
    Bussatori Mascitelli Dante

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