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Rambo è orfano, il suo primo regista Ted Kotcheff ci ha lasciato

Eroe di "Primo sangue" di David Morrell, l'esule in patria spopolò nel film del 1982

by Nicolas Gauthier
22 Aprile 2025
in Cinema, Cultura
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Rambo interpretato da Stallone

Ted Kotcheff, regista discreto, ci ha lasciato in punta di piedi a 94 anni. Nato in Canada, da una famiglia di immigrati bulgari, il suo primo nome era Velichko Todor Kostadin Tsochev, poi i genitori cambiarono cognome in Kotcheff. All’epoca e oltre Atlantico i neo-arrivati ​volevano​ assimilarsi tanto da cambiare stato civile. Non è più così, oggi.

Mordechai Richler prima di “Barney”

Ted Kotcheff, pur avendo recitato moltissimo per il piccolo e per il grande schermo, non lascia nulla di immortale nella carriera, tranne Soldi a ogni costo (1974), film tratto dal romanzo del canadese Mordechai Richler, autore che sarà poi noto, in Italia, per La versione di Barney  (Adelphi). Soldi a ogni costo racconta i tentativi del figlio di un tassista ebreo di sedurre una ragazza non ebrea. Il soggetto non entusiasma, ma gli vale l’Orso d’oro al Festival di Berlino.
Il successo di pubblico per Kotcheff viene nel 1982, adattando il romanzo del canadese David Morrell, Primo sangue (Feltrinelli). L’autore, professore di letteratura, ha scritto questo libro nel 1972, ispirandosi dall’esperienza di alcuni suoi studenti che erano stati militari in Vietnam e stentavano a reintegrarsi nella società americana. Poiché Morrell è un grande ammiratore di Arthur Rimbaud, il nome del suo eroe diventa Rambo.

Sylvester Stallone dopo “Rocky”

Ted Kotcheff

Quasi mezzo secolo dopo tutti conoscono il personaggio interpretato da Sylvester Stallone, veterano deluso e divenuto esule nella patria che un tempo aveva servito. Ma dalla letteratura al cinema il cammino può essere molto lungo; questo film lo prova. Acquisiti i diritti del libro, Ted Kotcheff cerca gli interpreti giusti.

Rifiuta Dustin Hoffman, trovando la sceneggiatura troppo violenta; rifiuta Al Pacino, trovando la sceneggiatura non abbastanza selvaggia… Così la sceneggiatura circola per le mani dellle celebrità di Hollywood: Steve McQueen, Clint Eastwood, Nick Nolte, Jeff Bridges, Kris Kristofferson, Michael Douglas, Robert DeNiro e persino Terence Hill! Nel Vietnam. infatti, la guerra continua e la questione è scottante.

Nascita di un’icona popolare

La situazione si risolve col successo di Rocky, girato nel 1976 da John G. Avildsen, film che l’anno successivo vince 3 Oscar su 10 nomination. Il personaggio ideato, scritto e interpretato da Sylvester Stallone diventa un’icona popolare. E alletta aggiungere un secondo personaggio, altrettanto emblematico, alla sua lista di successi. Così Rocky diventa Rambo, dando il via all’ondata di film d’azione che avrebbero prosperato nel decennio successivo.

Con la potenza del momento, Stallone riscrive il film, rendendolo più cupo, più disperato; anche se il suicidio del personaggio alla fine viene eliminato. Logica: perché non considerare un seguito, se il film avrà successo? Nel frattempo, le riprese sono epiche. Per economia, si gira nella Columbia Britannica, in Canada, in un clima gelido. I trucchi digitali sono ancora solo frutto della fantasia e Sylvester Stallone ce la mette tutta, lasciandosi dietro tre costole, dopo essere caduto da un albero alto quanto un palazzo di cinque piani. Non importa: questa ripresa sarà quella giusta.

Richard Crenna e Brian Dennehy

Kirk Douglas, indicato per il ruolo del colonnello Trautman, mentore e padre surrogato dell’eroe, cede il posto a un Richard Crenna più toccante e meno artificioso. Un’altra star, Lee Marvin, che deve avere il ruolo dello sceriffo sadico che detesta Rambo, cede il posto al più sottile Brian Dennehy. Insomma: sarà un film senza star, perché Stallone non l’è ancora. E il film funziona.

Forse è merito di Ted Kotcheff, per il quale unica vera star del film è la vicenda. Scelta vincente. Così, con oltre 125 milioni di dollari incassati nel mondo, Rambo diventa “il” film del 1982. Le critiche sono più contrastanti, poiché il risultato non era facilmente accostabile da un punto di vista politico. Un fomentatore antimilitarista? Un’ ode all’America trionfante? Né l’uno, né l’altra. La prova è che la stampa di sinistra si tappa il naso e quella di destra muove il culo.

Più il soldato che il militare

In effetti, questo film inclassificabile non è né l’uno né l’altro; o è entrambe le cose. Rambo è un critico accanito del personale militare, più propenso a mandare la fanteria in battaglia, senza preoccuparsi delle conseguenze, e critica anche i politici che scatenano guerre infinite con le motivazioni più vaghe. Perché, dopotutto, la crociata anticomunista degli Stati Uniti in Vietnam sarebbe stata più plausibile se Washington non avesse armato, prima, i Viet Minh contro le truppe francesi, nella guerra in Indocina*. Riassumendo, possiamo dire che Rambo colloca i soldati ben al di sopra dei militari.

I seguiti? Di peggio in peggio

Il resto della saga non sarà all’altezza. Ted Kotcheff è sostituito da George Cosmatos in Rambo II, ode perfettamente stupida al trionfante reaganismo dell’epoca, in cui l’eroe creato da David Morell diventa la caricatura di se stesso, facendo saltare in aria camion di comunisti senza mai ricaricare la pistola. Seguiranno altri seguiti, sempre più sciocchi, altri ancora surrogati, tra cui quelli del coraggioso e simpatico Chuck Norris, ma non proprio espressivo. Il genere sarà un successo nelle videoteche; ma non nei cineclub.
Fortunatamente, Kotcheff ha visto tutto ciò solo da lontano. Anche se lui avesse diretto un solo film importante, era quello giusto.*Sul doloroso episodio Ted Kotcheff si astiene. Sa che Francis Ford Coppola ha già tentato in Apocalypse Now (1979) con la scena della piantagione, quando i coloni francesi fanno lo stesso rimprovero ai soldati americani. Censurata, la scena sarà reintegrata, anni dopo, nella versione finale del capolavoro.
Nicolas Gauthier

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Tags: Nicolas GauthierRamboTed Kotcheff

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