
La mesta notizia, giunta proprio nella milanese Settimana del mobile. coglie sempre di sorpresa: “L’ho visto meno un anno fa. Stava benone!”. L’esortazione connessa è di solito: “Vediamoci più spesso…”. Scontati i commenti successivi: «Era forte come un toro» . E: «Un altro del nostri se ne va» …]
Giò Ponti e Piero Porlaluppi
Milanese di zona Corvetto, Stefano Genco era nella pittoresca masnada degli assicuratori nazionali di corso Italia, ieri Ras e oggi, ahimè, Deloitte, dopo essere passata ad Allianz e aver lasciato la prestigiosa sede, progettata da Giò Ponti e Piero Portaluppi. In altro necrologio abbiamo già parlato di uno di questi guasconi nella scorsa primavera… Gira, inesorabile, la ruota del tempo.
A giustificare la parte colorata (black) del suo soprannome di Stefano era la militanza politica, cui si univa una sorprendente abilità pratica e costruttiva, per dare conto dello strumento, Black & Decker, appunto, col quale risolveva problemi: quasi un prolungamento del suo braccio.
Assicuratore, ma soprattutto artigiano
Tra una polizza e l’altra (non tantissime, comunque), aveva cominciato un’utilissima attività artigianale, che ha lasciato un segno inconfondibile nella casa di molti amici, la mia compresa, dove ha montato, smontato e adattato mobili e librerie.
Si è detto della forza prodigiosa di Stefano. “Finirai schiacciato nel pianerottolo da una lavatrice”, lo sfotteva con affetto il Segretario del sindacato degli assicuratori nazionali. «Un par di palle», rispondeva Stefano.
Carrugio e budello
Una volta gli chiesi di portare a Milano pesantissimi mobili d’epoca da un ristorante nel carrugio di un delizioso paesino del Ponente ligure. Ingaggiati un paio di napoletani a Milano, in corso Buenos Aires, Stefano instradò il furgone verso il passo del Turchino. Giunto sul posto, riuscì a entrare nel budello, come se niente fosse e a caricare la merce, fumando in continuazione e imprecando contro di me per l’inesatta (e aulica) indicazione: «Un par di palle di carrugio. Il ristorante è nel budello! Ma quale carrugio?»
Seravezza, Versilia
Generoso quanto simpatico, furbo quanto forzuto, s’era spostato a Milano in zona Sempione. A Aveva una casa di vacanza a Seravezza, in Versilia, sempre aggiustando, trasformando, migliorando, oltre alle nostre, le sue casa- Ora, ogni volta che alziano gli occhi abbiamo così un motivo di dolce tristezza per le librerie da lui “firmate” per noi.
Grazie per il pensiero era mio fratello Stefano che mi manca tanto generoso e altruista e sempre disponibile