A Sakhir, località nella periferia di Manama, va in scena la ventunesima edizione del Gran Premio del Bahrain, quarta gara nella stagione 2025 della Formula 1.
Il Bahrain International Circuit misura 5412 metri – con tre Zone DRS – e conta 15 curve; il tutto con il deserto sullo sfondo, particolarmente caratteristico durante le qualifiche e la gara, entrambe in notturna.
Tracciato completo – per questo luogo fisso per i test – la Pirelli ha portato nuovamente le mescole più dure della gamma: le C3 (Soft), le C2 (Medium) e le C1 (Hard).
Le prove libere
Il venerdì di Sakhir ha visto la McLaren sotto i riflettori, al centro della scena: nelle FP1, il primato è andato a Lando Norris, in 1’33”204 (Soft).
Un riferimento, quest’ultimo, poi migliorato dal compagno Oscar Piastri nelle FP2, fino all’1’30”505 (Soft).
L’australiano ha ottenuto il riferimento più rapido anche nelle FP3 del sabato, in 1’31”646 (Soft).
Le qualifiche
Quando è scesa la sera su Sakhir, cominciano le prove ‘ufficiali’, fondamentalmente tutti con le Soft per sfruttare un asfalto in continua evoluzione, tornata dopo tornata.
Nella Q1, il più veloce è stato Norris, col riferimento di 1’31”107 (Soft).
Meno lineare la Q2 – inframmezzata da una bandiera rossa ai meno 11’01” dalla fine per un brutto incidente di Esteban Ocon in curva 3 – ma comunque primeggiata da Piastri, in 1’30”454 (Soft).
Nella decisiva Q3, il confronto si valorizza anche per la presenza delle Mercedes e della Ferrari di Charls Leclerc: ultimato il run iniziale, comunque, il poleman provvisorio è Piastri, in 1’30”233.
La pista si conferma in continua evoluzione, con riferimenti che vanno a scendere, tanto che alla fine il miglior tempo lo ottiene ancora l’australiano della McLaren, in 1’29”841, con annessa pole position.
Alle sue spalle, Russell (1’30”009) e l’ottimo Leclerc, terzo in 1’30”175, con Andrea Kimi Antonelli quarto.
Quinto la grande sorpresa Pierre Gasly (Alpine-Renault), poi Norris sesto – non proprio perfetto nel giro conclusivo – Max Verstappen settimo, Carlos Sainz, Lewis Hamilton nono e Yuki Tsunoda decimo.
Dopo le qualifiche, però, Russell e Antonelli subiscono una posizione di penalità sulla griglia per essere usciti dai loro garage – durante la bandiera rossa della Q2 – prima del segnale dei commissari.
Il britannico è sceso terzo – avanzando dunque Leclerc secondo – e l’italiano quinto (con Gasly quarto).
La gara
Sotto i riflettori, nella sera bahreinita, la scelta delle gomme per il primo stint della gara è soprattutto quella delle Soft; sulle Medium invece le due Ferrari, Fernando Alonso, Liam Lawson e Gabriel Bortoleto.
Allo spegnimento dei semafori, Piastri mantiene la testa, mentre le mescole medie non aiutano Leclerc, che si vede sopravanzato da Russell e poi da Norris, autore di un ottimo avvio dalla sesta posizione.
A fronte delle primissime posizioni che intanto hanno cominciato a sgranarsi, Carlos Sainz ha invece subito al giro 5 un doppio sorpasso, da parte di Antonelli e di Verstappen, ritrovandosi ottavo.
Il passo di vertice è intorno al minuto e 38” basso, tanta la necessità di gestire al meglio le morbide; Leclerc è solo due decimi più lento.
Nel frattempo, Norris si vede inflitta una penalità di 5”, complice una falsa partenza, con annesso riposizionamento oltre i limiti della griglia.
Per il britannico, subito postosi nel retrotreno di Russell (secondo), la giornata è divenuta complicata; parimenti quella di Hamilton, che al giro 9 si ritrova ad ingaggiare un prolungato duello con Sainz.
Il britannico sorpassa lo spagnolo all’esterno della curva 11 (giro 9), salendo ottavo, così come fa Antonelli con Gasly alla tornata successiva per issarsi al quinto posto.
Oltre ai confronti in pista, l’evidente calo delle morbide ha costretto presto i piloti ai box: alla fine del giro 10, si fermano Norris (scontando anche in 5”), Gasly per le medie e Verstappen (l’olandese per le Hard).
Il giro dopo è la volta di Tsunoda (per le medie), Antonelli della tornata 12 (medie): al rientro in pista, l’italiano si è ritrovato dietro a Verstappen, avendone ‘subito’ la sosta anticipata, ossia l’undercut.
George Russell cambia le sue morbide per le medie alla fine del giro 13 e Piastri ‘pitta’ alla conclusione del passaggio 14 (così come Sainz): in testa si portano Leclerc e Hamilton.
I tempi del monegasco salgono fino al minuto e 39” basso, il tutto in linea con la necessità di allungare al massimo lo stint: Leclerc si ferma alla fine del giro 17, poco prima di Hamilton, entrambi per le medie.
Il monegasco riprende la gara dietro Gasly, passandolo in poche curve (giro 18) e riprendendo così la quarta posizione, con Hamilton che torna in zona punti al giro 19, decimo su Tsunoda sul rettilineo principale.
Archiviata la prima girandola delle soste, chi sembra più in difficoltà è Verstappen, costretto a confrontarsi con la scarsa aderenza delle Hard e con problemi di generale surriscaldamento.
Antonelli sfrutta al massimo la situazione e dopo aver studiato l’avversario per qualche tornata, ne ha ragione al giro 20, grazie all’incrocio di traiettorie in uscita dalla curva 4: l’italiano è così settimo.
Al giro 22, Verstappen perde anche l’ottava posizione su Hamilton, che in precedenza aveva passato Jack Doohan.
Nel frattempo, Leclerc ha chiuso il distacco da Norris e anzi, al giro 24 prova direttamente il sorpasso in curva 1, salvo arrivare leggermente lungo; Norris così incrocia e si riporta davanti alla Ferrari.
Al passaggio successivo Hamilton lo imita su Antonelli – sempre in curva 1 – riuscendogli la manovra e salendo settimo.
Il sorpasso riesce anche a Leclerc su Norris – al giro 25 – all’esterno della curva 4, tanto quanto il compagno britannico sopravanza Esteban Ocon (non ancora fermatosi) al passaggio 26, portandosi sesto.
Per una Ferrari in crescita, c’è un Verstappen in piena difficoltà: l’olandese è di nuovo ai box alla fine del passaggio 26, per le medie.
Tra l’altro, la difficoltà nel cambio dell’anteriore destra ha fatto durare il pit stop di Verstappen ben 6”2, costringendolo all’ultimo posto virtuale.
Soste anche per Antonelli (morbide) e Ocon (dure), alla fine del giro 27.
Più avanti, decimo dopo decimo, Leclerc ha messo nel mirino Russell (tutti e due girano sul minuto 37” e 6), in attesa delle rispettive ultime fermate; segue Norris quarto, a circa due secondi dal monegasco (giro 31).
A rimescolare le carte, però, ci pensa la Safety Car del giro 32, complice un leggerissimo contatto tra Tsunoda e Sainz che aveva lasciato in traiettoria alcuni detriti dell’ala della Red Bull.
Conseguentemente, quasi tutti i piloti ne hanno approfittato – alla fine dello stesso giro 32 – per rientrare: i due ferraristi per le dure, Russell per le morbide, i due della McLaren per le medie.
La vettura di sicurezza rientra alla fine della tornata 35, col Gran Premio che ricomincia dal 36.
Alla ripartenza, i primi due tengono le posizioni, a fronte di Leclerc che si vede attaccato da Norris.
La McLaren sfrutta la scia ma Hamilton fa lo stesso e anzi attaccando e passando lui Lando Norris; il britannico della McLaren non si scompone e in curva 4 lo controsorpassa e si rimette quarto.
Nella manovra del giro 36, però, il numero 4 aveva ecceduto i limiti del circuito e si è così dovuto lasciar sopravanzare di nuovo dalla Ferrai numero 44, per evitare ogni penaità.
Non trascorre che un passaggio e al trentottesimo – nello stesso identico punto in curva 4 – il pilota della McLaren è nuovamente quarto ai danni di quello della Ferrari.
Norris allora ha provato a riprendere Leclerc, fino a tentare il sorpasso – all’esterno – al giro 46; Leclerc si limita ad allungare la staccata, cosicché il britannico arriva a bloccare l’anteriore sinistra e arriva lungo.
Davanti, oscillando tra il minuto e 35” alto e il 36” e zero, Piastri si è riscostruito un piccolo vantaggio su Russell, a sua volta seguito da Leclerc e Norris, ancora a confronto.
È il giro 49 e Norris porta ancora l’attacco all’esterno della prima staccata, ma Leclerc non si scompone.
La migliore trazione delle sue medie – rispetto alle dure della Ferrari – gli consente, però, di uscire molto più velocemente dalle curve 2 e 3, portandosi in scia sull’allungo successivo.
Norris prova così all’esterno della Ferrari in curva 4, ma il monegasco lo rintuzza con decisione, mantenendo sempre più di mezza macchina avanti al centro della curva.
Il duello continua sulle stesse direttrici: Norris si fa vedere all’esterno di Leclerc – alla solita curva 1 – al giro 52.
La manovra gli serve per preparare l’accelerazione successiva, completando il sorpasso in curva 4 per il terzo posto.
Norris ne ha ancora per riprendere Russell – di per sé in difficoltà col cambio e l’uso del DRS – arrivandogli nello scarico al terzultimo giro, il 55.
L’alfiere della Mercedes, per altro, deve anche confrontarsi col decadimento della sua morbida: Norris lo attacca all’esterno della curva 1, al giro 56, ma non riesce nel suo intento.
Da quel momento, Russell si è dimostrato abile nel mantenere la sua posizione ben dietro a Piastri.
Al termine dei 57 giri in programma, la bandiera a scacchi saluta la vittoria di Oscar Piastri, davanti a George Russell e Lando Norris.
Quarto Leclerc, davanti al compagno Hamilton quinto; poi sesto Verstappen, dopo aver passato Pierre Gasly proprio all’ultimo giro, col francese dell’Alpine-Renault settimo.
Ottavo Ocon, nono Yuki Tsunoda e decimo Oliver Bearman (partito ventesimo), difesosi strenuamente da Antonelli, undicesimo con la Mercedes.
Piastri è stato anche l’autore del giro più veloce, in 1’35”140, alla tornata numero 36.
La Formula 1 non si ferma e tornerà in pista anche la prossima settimana, sul velocissimo cittadino di Jeddah, sede del Gran Premio dell’Arabia Saudita.