
Il secondo numero della Rivista edita dalla Biennale di Venezia, che rinasce dopo 53 anni dalla sua ultima pubblicazione, intitolato La forma del caos / The Shape of Chaos e interamente dedicato al tema dell’Archivio, sarà presentato a Milano martedì 15 aprile presso la Sala Aldo Bassetti della Pinacoteca di Brera, via Brera 28, alle ore 18.00.
L’incontro prevede una presentazione del progetto della Rivista da parte di Debora Rossi, responsabile dell’Archivio Storico della Biennale e Direttore editoriale della Rivista, e gli interventi del Direttore Luigi Mascheroni e di Tomo Tomo (Davide Di Gennaro e Luca Pitoni). Con un saluto di Angelo Crespi, Direttore Generale Pinacoteca di Brera e Biblioteca Nazionale Braidense.
In precedenza il numero 1/25 è stato presentato a Bologna (24 febbraio), Ravenna (25 febbraio), Cortina d’Ampezzo (1 marzo) e Acireale (25 marzo).
Nel nuovo numero della Rivista dialogano le discipline proprie della Biennale di Venezia – arte, architettura, cinema, danza, musica, teatro – ma anche moda, scienza, poesia, letteratura, antropologia.
“È sorprendente, scorrendo il sommario del secondo numero della Rivista della Biennale di Venezia pubblicata nel mese di ottobre del 1950 – spiega Debora Rossi – come lo spirito critico e di ricerca interdisciplinare rivolti al futuro prossimo fossero presenti allora, come oggi nella rinnovata edizione. La Rivista rinasce con lo stesso spirito e natura che la contraddistingueva sin dalla prima edizione, ovvero retta da una parola guida, ‘ricerca’, termine che ricorre nella stessa legge istitutiva della Biennale. Rappresenta uno spazio di riflessione e discussione intorno all’oggi, sempre con la prospettiva di meglio comprendere e immaginare il futuro”.
“Questa rivista di carta – scrive il direttore Luigi Mascheroni nel suo editoriale – diventa così un registro di carte. E d’idee, documenti, ricordi, collezioni. L’archivio è la speranza (o l’illusione?) dell’uomo di fare ordine e dare forma al caos, generando conoscenza”.
I contributi del nuovo numero 1/25 sono di Adonis, Matteo Al Kalak, Eleonora Barbieri, William Basinski, Cesare Bisantis, Boris Behncke, Sue Black, Irene Boyer, Silvia Calandrelli, Edoardo Camurri, Mircea Cărtărescu, Maud Ceriotti Giaccari, Roberto Cicutto, Giuseppe Conte, Maria Cristiana Costanzo, Pablo Delano, Okwui Enwezor, Marta Franceschini, Alessandra Iadicicco, Gianfranco Linzi, Luigi Mascheroni, Giulio Maira, Alberto Manguel, Pablo Maurette, Damiano Michieletto, Paolo Nori, Federico Pontiggia, Mariagrazia Pontorno, Carlo Ratti, Amerigo Restucci, Bruno Ruffilli, Debora Rossi, Wang Shu e Lu Wenyu, Gian Antonio Stella.
La copertina è illustrata con un’immagine fotografica di Archèus. Labirinto Mozart, un’installazione immersiva di Ophicina e Damiano Michieletto. Il numero è illustrato con le fotografie provenienti dall’Archivio della Biennale, dall’Archivio Luciano e Maud Giaccari, Bergman Center Foundation, Getty Images, Warburg Institute. Sono presenti, inoltre, le fotografie di Iwan Baan, Giacomo Bianco, Antonio Biasucci, Frankie Casillo, Giacomo Doni, Thierry Du Bois, Charles Fréger, Mary Gelman, Roberto Marossi, Domingo Milella, Alessandro Scotti, Giovanna Silva, Dayanita Sing, Gerald Ulmann.
Il progetto
Concepita e realizzata in edizione cartacea, dotata di un significativo apparato iconografico che attinge in buona parte dall’Archivio Storico della Biennale e da ricerche fotografiche nazionali e internazionali, la rivista avrà cadenza trimestrale, con trattazione monografica per ogni numero, facendo dialogare le discipline proprie della Biennale di Venezia – arti visive, architettura, danza, musica, teatro, cinema – ma anche scienze e letteratura. Come nella prima rivista, anche la moda rientra nei mondi di riferimento, proprio per la relazione del suo processo creativo con l’arte, gli archivi, la sperimentazione.
Ogni numero contiene interventi, testimonianze, interviste, dialoghi e contributi inediti ed esclusivi a cura di artisti, studiosi, personalità italiane e internazionali del mondo della cultura e della società civile. Diverse sono le modalità espressive che danno spazio alla grafica e alle contaminazioni tra i linguaggi.