
Nella Destra, a partire dall’inizio del Novecento, c’è sempre stata una forte attenzione verso lo Stato, inteso come collante culturale che sempre ha svolto una funzione unificante nelle varie generazioni che hanno combattuto il comunismo. Un orizzonte ideale di riferimento, fin dal primo dopoguerra fino a Borsellino è stato via via individuato dall’elaborazione teorica di storici, politologi, filosofi, politici e personalità delle Istituzioni. Un orizzonte che ha, al suo centro, in maniera costante ed evidente, lo Stato. Spartaco Pupo, docente ordinario di Storia del pensiero politico nell’Università della Calabria, ricostruisce nel suo ultimo libro, La Destra e lo Stato, questa presenza che spicca soprattutto nei tre partiti che dal 1946 a oggi hanno confermato questa vocazione. Sono il Movimento Sociale Italiano, Alleanza Nazionale e Fratelli d’Italia. Tre partiti che hanno avuto una forte continuità fra loro, dalla visione del mondo non dissimile con al centro la concezione dello Stato, proprio in un periodo storico in cui tutte o quasi le forze politiche denunciano la fine dello Stato. Lo Stato è il tratto distintivo della Destra, un irrinunciabile riferimento costante. Pupo sottolinea che utilizza il nome Destra riferendosi a una visione statual-nazionale uscita dalle ceneri del fascismo repubblicano. Nel suo libro rimarca che per Destra intende un movimento che ha iscritti, militanti, sedi, rappresentanza in parlamento. Insomma, un soggetto politico che svolge una funzione politica evidente. Non sono quindi stati presi in esame altri gruppi politici di destra come L’Uomo Qualunque, il fronte monarchico, il Partito Liberale Italiano, Democrazia Nazionale e neppure quelle formazioni che pur richiamandosi all’esperienza del fascismo, come i gruppi extraparlamentari di Destra, non hanno avuto una rappresentanza in parlamento. Pupo quindi traccia la storia del pensiero politico della Destra e delle iniziative politiche svolte per lo Stato.

Cosa è lo Stato? Si differenzia dalla nazione? L’autore chiarisce che lo Stato è l’insieme del territorio, dei confini, esprime un governo, un parlamento, stampa moneta, fissa i tributi, riscuote le tasse, ha le istituzioni, la magistratura, le forze dell’ordine. La nazione, invece, è il lato culturale, le radici etniche comuni, l’unità politica. Illustra come, con le loro opere e il loro pensiero, tanti intellettuali di Destra hanno analizzato il concetto di Stato: Carlo Costamagna, Julius Evola, Giovanni Gentile (che sosteneva che il senso dello Stato per un uomo di destra è “interiorizzato”), Carlo Curcio, Alfredo Rocco, Maurizio Maraviglia, Sergio Panunzio e altri.
Nel libro è analizzato il pensiero di uomini politici di Destra, di Ezra Pound e la lotta dello Stato contro l’usura, la continuità dello Stato fra RSI e MSI, la posizione di Almirante, Petronio e Tedeschi. Insomma, un libro completo che ovvia a una mancanza, quella di un saggio sullo Stato visto da Destra.
Spartaco Pupo, La Destra e lo Stato, Eclettica ed., pagg. 269, euro 16,00