Il Gran Premio d’Australia, sul circuito dell’Albert Park, a Melbourne, è tornato nel 2025 ad aprire la stagione della Formula 1 dopo sei anni.
Quattro Zone DRS, 14 curve e 5.278 metri, sono le principali caratteristiche di un circuito atipico, un cittadino semi-permanente molto veloce, con curvoni e allunghi raccordati da varianti.
Tanti gli esordienti per la stagione 2025: Andrea Kimi Antonelli (classe 2006) con la Mercedes e i due classe 2004, Isack Hadjar con la Racing Bulls e Gabriel Bortoleto, sulla Kick Sauber.
A loro si aggiungono Oliver Bearman della Haas e Jack Doohan dell’Alpine, rispettivamente al via nel 2024 di tre corse, il britannico (una con la Ferrari e due con la Haas) e dell’ultima gara di Abu Dhabi, l’australiano.
In Australia, la Pirelli ha portato degli pneumatici morbidi (considerando che quest’anno è prevista anche una mescola extra-morbida, la C6) e nel dettaglio, le C5 (Soft), le C4 (Medium) e le C3 (Hard).
Le prove libere
I tre giorni australiani cominciano con le prove libere, nevralgiche nella preparazione del giro secco e del passo gara.
Nelle FP1 del venerdì mattina, il più rapido è Lando Norris, per la McLaren, in 1’17”252 (Soft), riferimento ritoccato nelle FP2 del pomeriggio da Charles Leclerc, primo in 1’16”439 (Soft).
Il sabato, nelle FP3, in testa si è posto l’australiano della McLaren Oscar Piastri, in 1’15”921 (Soft).
Le qualifiche
Le prove ufficiali di Melbourne – sulla classica struttura a tre manche – partono con la Q1 e il primato di Norris, in 1’15”912 (Soft), ripetuto dallo stesso pilota della McLaren in Q2, in 1’15”415 (Soft).
Nella Q3, il primo run sembrerebbe legittimare le ambizioni di Max Verstappen: l’olandese della Red Bull ferma il cronometro sull’1’15”671.
Da parte loro, Norris (1’15”921) si vede cancellare il tempo per aver ecceduto i limiti della pista in curva 4 e Piastri, in 1’16”147, commette un leggero errore nell’ultima curva, la 14, la Prost.
Montato un secondo treno di morbide nuove, però, le McLaren legittimano la loro competitività: dapprima Piastri ottiene un tempo di 1’15”180, poi Norris si prende il primato, in 1’15”096, con annessa pole position. Per il classe 1999, quella dell’Albert Park è stata la decima partenza al palo della carriera.
Secondo Oscar Piastri, con Verstappen terzo (1’15”481), quarto George Russell alla guida della Mercedes, quinto Yuki Tsunoda sulla Racing Bulls e sesto Alexander Albon sulla Williams.
Più indietro, settimo e ottavo Charles Leclerc e Lewis Hamilton – a sette e nove decimi dal vertice – davanti nella Top 10 a Pierre Gasly (Alpine) e al neo-alfiere della Williams Carlos Sainz.
Tra i debuttanti, considerando anche Bearman e Doohan, il migliore è stato Hadjar, undicesimo.
Più indietro Doohan quattordicesimo, Bortoleto quindicesimo, Antonelli sedicesimo e il britannico della Haas ventesimo (rallentato da problemi al cambio).
La gara
La pioggia, caduta prima della gara, ha reso umida la pista: per le gomme, in diciannove sulle Intermedie (Liam Lawson e Oliver Bearman dai box), tranne Lance Stroll sulle Full Wet.
Tuttavia, la fase di formazione della griglia è avvenuta senza che vi fossero ulteriori rovesci.
La domenica di Hadjar, la sua prima in Formula 1, termina invece durante il giro di ricognizione, complice un’uscita contro le barriere della seconda curva, la Brabham.
La partenza è così differita e il Gran Premio accorciato di un giro, passando dai 58 passaggi inizialmente previsti, a 57.
Durante la pausa di preparazione, anche Stroll passa alle Intermedie.
Allo spegnimento dei semafori, Norris mantiene la testa, mentre Verstappn sfrutta la migliore accelerazione in uscita dalla prima variante – l’insieme delle curve Jones e Brabham – per passare Piastri e porsi secondo.
Nelle retrovie, Jake Doohan si gira e va a sbattere contro le barriere: la gara è neutralizzata con la Safety Car, ma il giro 1 non riesce a finire che si ritira anche Sainz, per un testacoda alla curva 14, la Prost.
Leclerc era nel frattempo risalito quinto, sopravanzando Albon nelle fasi iniziali e Tsunoda in curva 3, la Ricciardo, con Hamilton ottavo.
Alla fine del giro 4, Esteban Ocon, il suo compagno in Haas, Bearman e Liam Lawson (Red Bull) cambiano pneumatici, per un nuovo treno di intermedie.
La neutralizzazione termina alla fine del giro 7 e il Gran Premio ricomincia dall’ottava tornata, senza cambiamenti di posizioni.
Norris cerca di costruire il passo, ma in generale tutti i piloti utilizzano le prime tornate dopo la Safety Car per studiare la pista e le sue condizioni, dunque il ritmo non è velocissimo.
Il britannico della McLaren comincia sul minuto e 36” basso, per quanto nessuno sembri spingere al massimo.
Al giro 12, la Direzione Gara legittima l’utilizzo dell’ala mobile, il DRS, utilizzato da Antonelli – al giro 14 – per sorpassare Nico Hulkenberg in curva 11 e salire dodicesimo.
La tornata successiva, però, l’italiano tocca la linea bianca in curva 4, va in testacoda e pur potendo ripartire deve cedere al tedesco la posizione, salvo poi successivamente riprendersela.
Sbaglia anche Verstappen (giro 17) che manca il punto di corda in curva 11, arriva lungo e apre le porte a Piastri, lasciandogli il secondo posto.
Il meteo incerto costringe a una grande attesa di gruppo sulle possibili soste ai box.
Questa tendenza porta a dover gestire largamente le mescole, mancando quindi delle differenze tali da poter valorizzare grandi battaglie..
Con le McLaren in testa a costruire l’andatura, ci sarebbe Lewis Hamilton che prova a risalire, sebbene Albon sembri poterlo controllare.
Tra le due vetture britanniche, su una pista sempre più asciutta, il margine si è assottigliato.
Tant’è che – al passaggio numero 30 – tra Norris e Piastri ci sono poco più di sei decimi.
Da una parte, infatti, il britannico cerca di non stressare le gomme; dall’altra, l’australiano – sul 28” basso – ha mantenuto per diverse tornate il distacco sotto il secondo.
Tuttavia, Piastri deve fare i conti con le imposizioni del muretto – che gli ordina, di fatto, di non strafare – e così il margine tra i due capofila è tornato a salire.
Alonso invece – decimo – termina il suo Gran Premio al giro 33 (i primi avevano appena cominciato la tornata numero 34) contro il muro in curva 7, dopo esser ‘scivolato’ sul cordolo della curva 6.
Altra Vettura di Sicurezza in pista e piloti che sfruttano la situazione per montare le gomme da asciutto.
A livello di scelte, si è segnalata soprattutto la Hard (Norris, Piastri, Russell, Leclerc); meno le medie (Verstappen, Tsunoda, Albon).
A conclusione della tornata 41 la Safety Car lascia spazio alla competizione che ricomincia dal giro 42: nessuno stravolgimento alla ripartenza.
Al giro 43, però, Tsunoda sopravanza Leclerc, proprio quando riprende a piovere: addirittura entrambe le McLaren escono di pista, tra la curva 12 e la 13.
Il britannico riesce a riprendere immediatamente i box per le intermedie e invece Piastri si ritrova in fondo.
L’australiano sembrerebbe doversi ritirare, salvo poi approfittare della pendenza della via di fuga, recuperare la pista e riprendere la corsia dei box, con l’annesso cambio gomme.
Nella confusione era andato in testacoda anche Leclerc, senza conseguenze, se non per le posizioni perdute.
Non tutti scelgono di ritornare ai box subito; Verstappen lo fa a fine tornata 46 per le intermedie, ritrovandosi quinto.
Le due Ferrari scelgono di attendere ancora e di allungare lo stint sulle dure fino a quando, al giro 47, arriva la terza Safety Car di giornata, complici i ritiri per incidente di Bortoleto e di Lawson.
Il monegasco e il britannico tornano in quel momento ai box a conclusione proprio del passaggio 47 per le intermedie.
Tuttavia, il tempo perso (quella tornata di troppo sulle slick) fa scendere Hamilton nono e Leclerc decimo.
La neutralizzazione si conclude alla fine del passaggio numero 51, con la gara che riparte dal 52 e senza cambi al vertice.
C’è invece battaglia tra le due Ferrari, valorizzata dal fatto che Leclerc ha sorpassato Hamilton all’esterno della prima variante, subito dopo la ripartenza e non senza che i due si siano sfiorati.
La pista umida trae in inganno Pierre Gasly, lungo alla prima staccata – alla Brabham – al giro 54; si fa così passare da Leclerc, Hamilton.
Piastri sorpassa il francese il giro successivo (il 55), uscendo così l’alfiere dell’Alpine dalla zona punti.
Al giro 56, Antonelli si issa quarto, su Albon, sebbene un’infrazione avvenuta in corsia dei box (rilascio non sicuro dell’auto dopo il pit stop, con Hulkenberg sopraggiungente), gli costi cinque secondi di penalità.
Nel frattempo Verstappen ha cercato di riportarsi nel retrotreno di Norris, ma negli ultimi due giri l’alfiere della McLaren è abile a non fare errori e guidando con precisione fino alla fine.
Proprio all’ultimo giro, invece, Piastri prende a Hamilton la nona posizione, all’esterno della chicane Waite (curve 9 e 10).
Alla fine dei 57 giri in programma, la bandiera a scacchi saluta la vittoria di Lando Norris, che comincia al meglio il 2025.
Alle sue spalle, Max Verstappen e il sempre regolare George Russell, sulla Mercedes.
Quarto Andrea Kimi Antonelli; in un primo momento, a causa della penalità l’italiano è sceso al quinto posto, dietro ad Alexander Albon.
Sesto Lance Stroll, con l’Aston Martin, settimo Hulkenberg, ottavo Leclerc, poi Piastri e Hamilton.
Il giro più veloce, anche se da quest’anno non è più assegnato il punto bonus, è stato appannaggio di Lando Norris, in 1’22”167, alla tornata numero 43.
Dopo il Gran Premio, la Mercedes sporge reclamo alla Direzione Gara per la penalità di Antonelli; reclamo che, accolto e a seguito della cancellazione della penalità, riporta l’italiano quarto, davanti a Albon.
Basandosi sulle immagini delle telecamere che inquadravano l’abitacolo della Mercedes numero 12, i commissari hanno infatti valutato – in occasione delle soste – che non c’è stato nessun taglio di strada.
La Formula 1 tornerà in pista già la prossima settimana, a Shanghai, sede del Gran Premio della Cina.
Il flop Ferrari, temo, è un film che durerà tutta la stagione, come quella passata ed anteriori…
Adesso che il woke sembra in crisi, non potremmo liberarci di Hamilton?