
La guerra russo-ucraina è un evento epocale che sta producendo gravi, forse irreparabili, fratture nei Paesi europei. Fratture non solo politiche ma, soprattutto, culturali. Le grandi famiglie ideologiche sono ormai divise al loro interno: in ciascuna di esse – cattolica o liberale, socialista o conservatrice, libertaria e postfascista – si ritrovano posizioni inconciliabili su Putin e Zelensky, sull’Ucraina e sulla Russia, sul tipo di democrazia esistente a Kiev e sul tipo di autocrazia esistente a Mosca, sulle origini della guerra e sulle mire del Cremlino.
Concediamo pure che la visione prevalente sui media e sui grandi quotidiani nazionali sia giusta: la Russia ha violato la sovranità nazionale dell’Ucraina, Zelensky è un capo di Stato democratico e amato dal popolo, il Paese, che governa, è disposto a difendere il suo onore e la sua libertà fino ai più grandi sacrifici, gli ucraini si stanno battendo non solo per la loro patria e per la loro democrazia ma, altresì, per la libertà dell’Europa e per i valori occidentali etc. etc..
Veramente Annibale è alle porte?
Fatto questo riconoscimento, però, come la mettiamo con quell’ampia parte di opinione pubblica che, a destra e a sinistra, non si riconosce nel “pensiero ufficiale”? Si può imporre, in democrazia, agli “uomini di cattiva volontà” sacrifici economici consistenti e, al limite, la stessa chiamata alle armi contro il nemico russo dipinto come il nuovo nazismo? Si può pensare davvero che demonizzare “quanti non la bevono” – “putiniani!”, “sovranisti!”, “fascisti”, “stalinisti!’ etc. – serva a rinsavirli e a superarne la diffidenza e il rifiuto di accorrere sugli spalti al grido “Annibale alle porte”?
L’esempio del film “Rashomon”
Soprattutto nel nostro Paese, tra le parti in conflitto non c’è, non c’è mai stata, comunicazione: gli attori politici e gli intellettuali, lungi dall’essere d’accordo sui “fatti” e in disaccordo sulla loro valutazione, come nei normali conflitti di idee, vedono – o s’inventano – fatti diversi, come nell’immortale film Rashomon di Akira Kurosawa, dove non si sa quali racconti siano inventati e quali no.
Il vero tramonto dell’Occidente sta, soprattutto, in questa sopravvenuta incapacità di mediare e di confrontarsi con le ragioni degli altri.
Da Il Giornale del Piemonte dell Liguria
*Professore Emerito di Storia delle dottrine politiche Università degli Studi di Genova
Sull’Ucraina non possiamo avere un ruolo attivo perchè dovremmo impegnarci oltre le nostre forze ed i desideri della maggioranza dell’opinione pubblica. Dalle parole ai fatti ne corre…
La Russia bombarda e invade, l’Ucraina si difende come può…ma, guarda un pò, la colpa è sempre dell’Europa che non sa mediare…
PS – Che la Russia bombardi e invada è un fatto, non una opinione…
Dovrebbe chiedersi perche’la Russia ha invaso l’ Ucraina. L’ha fatto per il piacere di far morire soldati? Si documenti un po’ su quello che successe nel Donbass una decina di anni fa