
«Non ci possono essere morti di serie A e di serie B. Qui si parla di aberrazioni e si deve partire dall’analisi storiografica». Ferrante De Benedictis, consigliere comunale di Torino, Fratelli d’Italia, risponde alla condanna dell’Anpi sul francobollo dedicato a Marilena Grill. Un’iniziativa firmata dal Ministero del Made in Italy e da Poste Italiane, che hanno inserito l’annullo filatelico nella serie tematica I Valori Sociali. Torinese, giovane ausiliaria dal 1944 della Repubblica Sociale Italiana, Grill prestò servizio presso l’ufficio che curava le ricerche dei militari dispersi nei vari fronti, soldati e patrioti italiani di cui si era perse le tracce tra battaglie e spostamenti.
Il 28 aprile del 1945 venne prelevata da un gruppo di criminali partigiani, trattenuta nella caserma Valdocco e uccisa barbaramente nella notte tra il 2 e il 3 maggio.
La sua storia tragica
«Non ha mai combattuto – dice De Benedictis -. Fu accusata da un compagno di scuola del liceo D’Azeglio. Con probabilità fu violentata. E uccisa a 16 anni».
L’accusa dell’Anpi
L’Anpi, associazione che propugna odio gratuito: «Sul fatto, sull’uccisione della ragazza, la solidarietà deve essere umana. Ma non può mai essere politica».
La replica di Fdi
De Benedictis «È storia, non politica. Il francobollo rimanda alla storia. Che colpa avrebbe una ragazza di 16 anni che non possiede una formazione politica matura? A 16 anni forse è stata violentata, sicuramente assassinata: è un fatto storico. Parliamo di un femminicidio, oltretutto in occasione della Giornata Internazionale della Donna. Io non lo avrei inserito tra I Valori Sociali. Ne avrei sottolineato il valore storico. Ovvero, avrei sottolineato la potenzialità educativa della figura di Marilena Grill. Permette di conoscere ciò che è successo alle donne in quella che è stata una guerra civile. La sua figura, come quella di tanti partigiani che si sono sacrificati con la vita, va rispettata e ricordata. Il problema oggi è la volontà di riscrivere la storia in maniera unidirezionale».
ANPI schifosa, come sempre. Viva Marilena Grill, innovcente vittima adolescente dell’odio comunista.
Sono nato nel 1949 e non sono mai stato neofascista. Eppure, a volte ho ripensato alla vicenda di Marilena Grill e mi sono chiesto, se fossi nato 20 anni prima, se non sarei stato anch’io dalla sua parte, perchè la guerra è orrenda, un crimine verso l’umanità, eppure qualcosa anche in quell’orrore si salva. E l’onore conta in fondo più che mangiare, dormire, orinare, defecare per qualche altro decennio, anche se la tua parte ha perso, come del resto si sapeva sin dall’inizio…
Onore alla martire Marilena Grill, stuprata ed assassinata sedicenne da partigiani comunisti! Uccisa la notte tra il 2 e 3 maggio, a guerra già finita.
L’ANPI avrebbe fatto meglio a tacere…tutte le vittime della guerra civile meritano rispetto e ricordo.