
Nella famiglia del JDD, chiedo la ragazza! Dopo il lancio di JDNews, il 18 settembre scorso, diffuso in 147.000 copie ogni settimana, il gruppo Lagardère ha appena pubblicato la sua versione femminile con JDMag. Un lancio il 2 marzo che “segna una nuova tappa nello sviluppo del JDD, confermando il suo impegno a proporre una lettura sempre più ricca e diversificata”, spiega, in un comunicato, Laurence Ferrari, presidente del marchio Le Journal du Dimanche. È d’altronde con grande eleganza – festa della donna obbliga – che la rivista Marianne attacca la giornalista Ferrari. Filando la metafora automobilistica, il titolo vorrebbe vederla “la rottamazione” a causa dei suoi “sbandamenti controllati, che sfiorano il fossato, e l’intasamento del motore, che si avvicina pericolosamente al guasto”. Cosa ha fatto Laurence Ferrari per meritare tali elogi? Essa “ora tratta i temi dell’estrema destra e offre una visione dell’informazione agli ordini, dove la contraddizione è solo una casella da spuntare per mettere meglio in primo piano l’agenda identitaria”. Grande classe, vi dicono. Ma torniamo al JDMag…
Questo nuovo supplemento del JDD offre, ogni settimana, 44 pagine di respiro “per evadere, (si) scoprire e divertirsi”, annuncia il gruppo. Se troviamo le rubriche classiche di un settimanale femminile – persone, moda, bellezza, cultura, arte di vivere, consumo, benessere -, il tono sembra decisamente diverso. Già perché contrariamente alla solita stampa femminile in cui praticamente una pagina su due è dedicata a una pubblicità, la lettrice del JDMag apprezzerà una lettura quasi ininterrotta della sua rivista, se non per due proposte di libri di prossima pubblicazione.
Una maternità assunta
Poi, perché il suo primo numero dà risalto a una figura radiosa e naturale. Nel suo editoriale, Laurence Ferrari la descrive come “mai volgare” e senza “artifici sul suo volto”. Con la scelta di Julia Roberts in una, il JDMag propone una personalità che ha “sempre rifiutato di cedere ai dettami di una bellezza stereotipata”. Leggendo questo nuovo femminile, apprendiamo che “le sue routine di bellezza si rivelano di una normalità disarmante” e che “nella sua borsa da toilette, non ci sono cosmetici troppo costosi”. La star di Hollywood si rifiuta di cedere alle sirene del Botox e del lifting e dichiara: “Viviamo in una società totalmente in preda al panico e distorta in cui le donne non vogliono nemmeno sapere come sarebbero vecchie”. L’attrice si presenta volentieri come “una casalinga” e… rivendica lo stesso marito da 23 anni! “Abbiamo avuto la fortuna di amarci così tanto che ci siamo scoppiati in tre pezzi perfetti”, spiega, orgogliosa dei loro tre figli che, lungi dall’ostacolare la sua carriera o danneggiare il suo corpo, appaiono come la sua vera fonte di realizzazione. Lo avremo capito, questa figura femminile proposta in questo primissimo numero non ha avuto bisogno di ricorrere alla GPA né di incatenare le buffonate o le conquiste amorose. Lontano dal femminismo ambientale, i valori di fedeltà e maternità sono così rari nella stampa femminile al tempo di No Kids e del mio corpo, la mia scelta che non possiamo che salutarli in questa nuova rivista di Vincent Bolloré. E, ciliegina sulla torta, al posto della tradizionale rubrica oroscopo che non fa altro che alimentare illusioni e false speranze, qui, sono veri modelli di figure esemplari che vengono proposti con questa effemeride della settimana.
In questa Giornata internazionale dei diritti delle donne, ci sono quindi “quelle” che lottano per mettere in luce le sfide in materia di uguaglianza e di lotta contro le discriminazioni, “quelle” che, brandendo un dito medio, dichiarano “lasciateci le ovaie, aumentate i nostri salari” o ancora che eruttano “Togliete i vostri rosari dalle nostre ovaie, abortiamo il patriarcato, servono soldi per la pianificazione familiare/Dei soldi, ce ne sono nelle casse dei padronati”. E per coloro che non si riconoscono necessariamente in questo femminismo militante, aggressivo e volgare, c’è questa nuova proposta editoriale che offre un’autentica celebrazione della donna vincente-combattente, che non ha bisogno di indicatori per sapere che vale tanto, se non di più, di molti uomini!