
“Strano gioco. L’unica mossa vincente è quella di non giocare. Che ne dice di una bella partita a scacchi?”
Wargames – Giochi di guerra
Sono cresciuto in un ambiente dove il concetto di onore era ben presente e dove anche il concetto di guerra aveva un altro significato. Si esaltava lo spirito cavalleresco, il coraggio, i generali alla testa del proprio esercito… le guerre di conquista o quelle disperate, per tener fede a un giuramento.
A cercar la bella morte.
Il 1945 mette fine a tutto questo, anche se ho partecipato a un pizzico di guerra civile a cavallo degli anni 70/80… ma, a parte il “pochi contro molti”, c’era poco di onorevole: processi a scuola, sparatorie, una bomba da otto kg di tritolo, la violenza del Sistema e troppi morti che oggi vedo come ragazzini, ma che al tempo avevano la mia età.
Da bambino ascoltavo a bocca aperta un amico di mio padre che mi parlava di Francesco Baracca, mio padre che la guerra l’aveva fatta me ne parlava poco, mia madre che l’aveva subita me ne parla solo oggi… i bombardamenti, la casa distrutta dalle bombe, i giochi nei rifugi anti aerei, lo sfollamento…
In sezione i vecchi Fascisti non ne parlavano mai, solo tra loro cazzeggiavano sul valore dei rispettivi reparti e quando volevano trascendere, dicevano “zitto tu che eri Moschettiere del Duce”, pare fossero quelli tutti “chiacchiere e distintivo” e mentre gli altri partivano e morivano volontari, loro restavano per le parate.
In Sezione I libri: la pietra del cielo, le porte di fuoco, l’ultima legione, i fazzoletti rossi, lo scrittore italiano, Gilles, Militia, il Capo di Cuib, i proscritti, El Alamein i leoni morti, Fascist criminal camp…
E dopo i racconti, l’esperienza diretta in zone di guerra, portando aiuti con una Ong. Guerre note e guerre sconosciute, guerre documentate dall’albergo da giornalisti strapagati o pagate a caro prezzo da persone eccezionali come Almerigo Grilz. Tante guerre, anche se dico sempre che l’inferno l’ho visto in Brasile, seguendo un progetto sulla prostituzione infantile, non minorile, infantile! Ma questa è un’altra storia.
Nel Partito c’era un po’ di tutto, antiamericani, filoatlantici, filoisraeliani e pro palestinesi, anticomunisti storici e fuori tempo massimo, Guevara e Sands univano o dividevano. Poi c’era ancora chi, con le budella dell’ultimo Papa, voleva impiccare l’ultimo Re, ma era una minoranza, almeno per quel che riguardava il Papa.
Ma studiavamo, cercavamo di capire, prendevamo posizione… né USA, né URSS: EUROPA NAZIONE! era più di uno slogan da corteo. Americani a casa, cosacchi nella steppa, più di una canzone, fuori l’italia dalla NATO e l’indipendenza nazionale un sogno.
Ma studiavamo, ci confrontavamo, tonnellate di documenti a sostegno di una posizione o dell’altra, non un twitter del capo e tutti gli altri dietro.
L’Ucraina non è una rissa da bar, non nasce da uno sguardo di troppo e i documenti desecretati nel 2017 dimostrano che dal 1990 si sapeva cosa NON fare per evitare di arrivare a questo punto. Le promesse fatte e non mantenute sul non allargamento della NATO ad Est, referendum fasulli e Golpe fatti passare per primavere, massacri di civili ignorati… il calo dei consensi di Biden (Clinton fece di peggio) e la scelta di Putin di non passare alla storia per lo Zar che aveva fatto pippa su tutto. Le sanzioni fatte da chi non ci rimette niente, ma subite da noi. Una NATO anacronistica e un esercito ONU totalmente inutile.
L’Italia che sulla carta ripudia la guerra, ma plaude a una Unione Europea, non votata da nessuno, che invia armi (è sempre un bel business). L’Ucraina è ricchissima, non è il Sudan o altri posti di cui non frega niente a nessuno. Come non frega niente di Hong Kong o di Taiwan se è la Cina a spadroneggiare, anzi, ci facciamo le Olimpiadi. Trascinati in Afghanistan e poi via quando lo decidono gli americani, lasciando nella merda dei talebani un popolo che aveva creduto nella libertà.
I confini sono sacri a fasi alterne, l’unità nazionale è un lusso che la Serbia non si può permettere e i suoi civili sono meno civili degli altri e possono essere bombardati. La Francia che in Libia ha fatto la guerra a noi, non a Gheddafi.
Se stai con Putin sei diventato comunista, se stai con L’Ucraina sei un servo degli americani, se stai con l’Europa… no, quella non esiste, ma una guerra non può avere tifosi, ha solo vittime.
La guerra cavaliere contro cavaliere, spada contro spada non esiste più, non c’è onore in un drone che sgancia morte, pilotato da un ufficio a migliaia di km di distanza. C’è un libro bellissimo, Il rumore sordo della battaglia, che andrebbe letto dalle tifoserie sugli spalti e mi torna in mente quello che mi disse una persona a me carissima mentre parlavamo di Hiroshima “oggi, davanti a queste guerre, non si può che essere pacifisti”.
Dürer, il tuo cavaliere che ne dice di una bella partita a scacchi?
Bell’articolo. Concordo. Sono pacifista.