
Forse per limiti d’intelligenza (ci si mette anche l’età) non riesco a capire la logica delle sanzioni. Con le “inique sanzioni” – per citare la buonanima, che se ne servì nella propaganda contro le potenze occidentali – un Paese in guerra cerca di mettere in ginocchio l’altro, oltreché con le armi, con l’economia: l’insurrezione dei sudditi, ridotti alla fame, dovrebbe provocare il crollo del fronte e quindi dello Stato (come in Russia nel 1917).
Arricchire gli speculatori
In realtà le sanzioni non sono mai servite a nulla, se non a riempire il portafoglio degli speculatori. Se il Paese col quale ci si trova in guerra (anche per interposta persona), non fornisce più gas a buon mercato, sicuramente subisce una perdita – sempre che non trovi altri clienti – ma, altrettanto sicuramente, la fa subire al Paese sanzionante. Se il mercato restasse libero, anche in tempo di ostilità belliche, il primo continuerebbe a ricevere moneta pregiata, ma il secondo spenderebbe di meno in uomini e armamenti. Semmai per queste ragioni il conflitto si protrarrebbe più a lungo e sarebbe l’unica giustificazione ragionevole delle sanzioni: ma in giro nessuno vi fa ricorso.
Rincretinimento e crimine di guerra
Quello che meraviglia, però, è che i tartufi del liberismo libertario dimentichino facilmente che il liberalismo è l’arte della separazione e che la cultura e l’economia non debbono assoggettarsi alla “ragion di Stato”. Se si chiudono i mercati, ci si impoverisce tutti, se la cultura, l’arte, la scienza, la musica prodotto del nemico, vengono censurate (è accaduto anche questo), ci si rincretinisce tutti. Se poi l’embargo riguarda anche i medicinali (v. l’Iraq di Saddam Hussein) le sanzioni, oltre che un errore, sono un crimine di guerra.
*Professore Emerito di Storia delle dottrine politiche Università degli Studi di Genova
Le ‘inique sanzioni’ (però gli inglesi non calcarono la mano perchè a loro faceva comodo il nostro appoggio a Franco in Spagna) stimolarono però anche l’aurtarchia, non il toccasana magico, ma il frutto di ingegnose ricerche ed innovazioni, talora geniali…
I cinesi lavorano, lo stato controlla e bastona, gli europei scioperano e fan abbondantissimo ricorso alla cassa integrazione ed altri ammortizzatori sociali. Impossibile competere…
L’economia è parte della ‘Ragion di Stato’, forse la principale.