
Il conflitto russo-ucraino è complesso. E’ vicino a una tregua, dopo anni di operazioni – nel Mar Baltico, nel Mar Nero, nel Mediterraneo e in teatri più lontani, anche con omicidi mirati – non solo sul suolo dell’Ucraina e della Russia. Ricapitoliamo dunque cause, analizziamo fattori: dinamiche interne ucraine, relazioni internazionali, interessi geopolitici di potenze regionali e globali.
Tra est e ovest
La storia dell’Ucraina s’intreccia con quella della Russia. Per secoli, gran parte del territorio ucraino è sotto l’Impero Russo e, successivamente, dell’Urss, che pure concede sotto Stalin all’Ucraina (e alla Bielorussia) un seggio ciascuna all’Onu fin dalla sua fondazione.
Le regioni occidentali dell’Ucraina sono più filo-europee e nazionaliste (austro-polacche); le regioni orientali e meridionali hanno legami più stretti con la Russia. Dopo il crollo dell’Urss nel 1991, l’Ucraina diventa uno Stato indipendente, ma anche diviso tra la spinta verso l’integrazione europea e il mantenere i legami con la Russia.
Proteste di Euromaidan 2013-2014
Nel novembre 2013, il presidente ucraino Viktor Yanukovych, filo-russo, sospende la firma di un accordo di associazione con l’Ue e opta per un avvicinamento alla Russia, che scatena proteste a Kiev (Euromaidan), fomentate anche dall’intervento degli Stati Uniti. Inizialmente pacifiche, le proteste sfociano in scontri tra manifestanti e forze di sicurezza. Yanukovych viene destituito dal Parlamento e lascia il Paese nel febbraio 2014. Molti osservatori russi e filo-russi sostengono che a incoraggiare e finanziare le proteste siano attori occidentali, per allontanare l’Ucraina dall’influenza russa.
Intervento degli Stati Uniti e dell’Occidente
Usa e Ue sostengono apertamente le proteste di Euromaidan come legittima espressione della volontà popolare di avvicinarsi all’Europa. Funzionari statunitensi, come l’allora assistente segretario di Stato, Victoria Nuland, sono direttamente coinvolti nelle trattative politiche in Ucraina durante le proteste.
Nuland è criticata dalla Russia per il suo presunto ruolo nel favorire un cambio di governo filo-occidentale. La Russia interpreta l’intervento occidentale come un tentativo di minare la sua sfera di influenza tradizionale, considerando l’Ucraina un Paese strategicamente cruciale per la sua sicurezza nazionale.
Bellissimo articolo. Grazie a l’autore.
L’Europa sull’Ucraina ha torto marcio. Da sempre. Quella è Russia.
Zelensky col suo show odierno alla Casa Bianca ha dimostrato la sua infinita ‘bassezza’ come leader politico di un Paese in guerra. Lasciamolo al suo destino. Come dissi e scrissi molte volte in questi tre anni solo la sconfitta dell’Ucraina salverà la pace nel mondo. Che Giorgia si smarchi dei ‘pazzi’ alla Macron… solo preoccupati della fuggevole fama di un giorno…
Fa sinceramente ridere l’estone Kaja Kallas (ridicolmente a capo della politica estera dell’UE) quando scrive della necessità di un ‘nuovo leader’ dell’Occidente, forse autocandidandosi al posto! L’Ue è formata da 27 Stati con molta storia, ma oggi insignificanti (Francia compresa), più Regno Unito, Svizzera, Norvegia e chi ne sta ancora fuori. Peraltro, l’Estonia ha una superficie di 45.000 Km.2, mentre il Texas (uno dei 50 Stati degli USA) 695.000!!!! vale a dire che il solo Texas ha una superficie 15,4 volte l’Estonia ed una popolazione 23,35 volte maggiore…Il solo Texas, non California o New York…