
Il Festival di Sanremo 2025 ha chiuso in modo abbastanza prevedibile, a parte la classifica finale.
Lato gestione palco, Carlo Conti prevale su velleità o iniziative spiritose dei co-conduttori. Con un ruolo discutibile (comica o conduttrice?), Alessia Marcuzzi si arena tra battute e siparietti forse improvvisati e Conti la zittisce appena può. Invece Alessandro Cattelan non si fa oscurare: conduzione fresca, equilibrata, più che professionale.
Grande carriera di Antonello
Non (tanto) pervenuti i superospiti, che costellano la lunga kermesse. Antonello Venditti, che non commuove solo i coetanei. “In genere – dice – non mi piacciono i premi, ma questo [alla carriera] lo accetto volentieri”.
Calciatore della Fiorentina, vittima di un malore in campo, Edoardo Bove ripete che è stato fortunato e che vorrebbe stare vicino a chi abbia vissuto la sua esperienza.
Verso l’European Song Contest
Lato concorso, vince Balorda nostalgia, cantata da Olly, più volte contestato per canzoni precedenti, che aveva dovuto modificare. Genere musicale ed età fanno di lui un credibile rappresentante dell’Italia all’Eurovision Song Contest. Volevo essere un duro di Lucio Corsi arriva seconda; L’albero delle noci di Brunori Sas terza; Battito di Fedez, quarta; Quando sarai piccola di Simone Cristicchi, quinta,
Forza Marcella, sei tutti noi
Per il resto della classifica, ingiusto il 28° poso (su 29) per Il ritmo delle cose di Rkomi; La tana del granchio di Bresh si piazza 11°; non convince l’8° per Viva la vita di Francesco Gabbani, troppo nazional-popolare. Grazie ma no grazie di Willie Peyote meritava di più del 16°. I piazzamenti di Incoscienti giovani di Achille Lauro, settimo, e La cura per me di Giorgia, sesta, suscitano fischi di delusione. Ciò commuove Giorgia quando ritira il premio Tim. Spiace, soprattutto, vedere Marcella Bella in ultima posizione.
Premio Mia Martini a Cristicchi
Bianca Balti consegna il premio “Sergio Bardotti” per il testo a Brunori Sas, che arriva terzo, e il premio “Giancarlo Bigazzi” per la composizione e il premio della critica “Mia Martini” a Simone Cristicchi, 5°. Fedez 4°. Lucio Corsi è 2°, ma ha anche il Premio Sala Stampa Radio–TV–Web “Lucio Dalla”.
Per il resto di febbraio, l’Italia canora e quella politica si confronteranno sulla Balorda nostalgia. Ci sarà certo chi paventerà certi “rigurgiti nostalgici”. Sarà il tempo, come per i film, a dire chi ha ragione.