
I giornaloni, uniti e compatti, vogliono aprire un secondo fronte: dopo la Russia di Putin, l’America di Trump, che tradisce l’Occidente.
Antonio Polito ha scritto, forse in un ‘momento di fosforescenza’ (per citare il grande Eduardo De Filippo), che gli Stati Uniti vogliono appaltare l’Europa a Putin.
Insani pruriti
Viene in mente Ferdinando II che, nel 1848, durante un banchetto a corte, a un generale che tuonava contro l’Austria, sussurrò “ Generà nun te fa’ prorere || prudere|| o’ cul !”.
Il fatto è che, come diceva quel tale, “chi non porta le armi proprie è destinato a portar quelle altrui” (come capitò a lui stesso, che, tra tutte le armi, si fece carico di quelle peggiori e finì in divisa tedesca).
Burro o cannoni
E’ tornata, ci piaccia o no, sulla scena del mondo la politica, che è la dimensione schmittiana delle “decisioni”. L’Europa non è stata finora in grado di prenderne nessuna, perché priva di reale identità e, quindi, di armi proprie. In una democrazia liberale, armarsi significa poter contare sul consenso dei governati, sul loro patriottismo, sulla loro disponibilità a mangiare meno burro, per dotarsi di più cannoni.
Morire per un dittatore?
Italiani, francesi, tedeschi sono davvero pronti a morire per Kiev e per le libertà occidentali? (in questo caso, simboleggiate da un dittatore, come Zelensky… Ma è capitato altre volte). E’ umiliante dover scrivere queste cose nella patria dei (rimossi) Machiavelli e Guicciardini.
Colafrancesco ha ragione. O è una grande manfrina o la patria di Machiavelli e Guicciardini (opportunamente citati) sta finendo proprio male, come nel 1941 (ma speriamo senza bombe questa volta…). Avessimo dato retta a Metternich e poi Bismarck… Invece che (nel 1914-’15) a quei fessi di Marinetti, Soffici, Papini, D’Annunzio, Prezzolini ecc., massoni venduti al Grandi Orienti di Francia ed Inghilterra… Per non palare della fessata mussoliniana del Patto Tripartito (RoBerTo) del settembre 1940, un regalone a Roosevelt…
Non tutti gli interventisti citati erano massoni. Col senno del poi, sarebbe stato meglio rimanere neutrali. Non avremmo avuto Trieste, che a seconda degli esiti del conflitto sarebbe andata agli slavi o sarebbe rimasta a Vienna, ma avremmo avuto anche mezzo milione di vittime in meno. Saremmo potuti anche entrare in guerra con la Triplice, se Vienna fosse stata più intelligente e ci avesse consultata. Costretta a difendere la frontiera alpina, Parigi avrebbe dovuto stornare truppe dalla Marna. Ci sarebbe stata un’altra Sedan, la guerra sarebbe finita lì, se la Gran Bretagna non si fosse intestardita. Non avremmo avuto Trieste, ma Nizza, Savoia, la Corsica e la Tunisia. E avremmo potuto contare di più anche in Egitto.
Concordo comunque col giudizio su Bismarck, di cui ricordo sempre la frase: Tutti i Balcani non valgono le ossa di un solo granatiere di Pomerania (e anche di Sardegna).
Avemmo almeno 630 mila morti ed 850.000 mutilati, senza considerare tutti i successivi morti (anche nel 1919) per la spagnola contratta al fronte. Bastava dar ragione a Giolitti che si fidava, a ragione, della mediazione von Bülow… E poi il cancro etico-sociale che una guerra produce, anche se finisci dalla parte dei vincitori….
Crispi (di origine albanese) iniziò la nostra sciagurata ‘politica balcanica’ già suggellata fal matrimonio di ‘sciaboletta’ con Elena, la figlia del principe-brigante del Montenegro, Nicola. Gran brava donna, ma non regina, come si vide più tardi…Nel 1914 era impossibile per i successori d Crispi entrare in guerra a fianco dell’Austria-Ungheria, nemicissima di tutti i francofili, i massoni, i letterati decadenti o casinari, gli irredentisti, i nazionalisti-mini imperialisti, gli aspiranti rivoluzionari alla Gramsci, Salvemini, Mussolini ecc., che si beavano con il sogno di un’Albania italiana!!!!…