
È la volta degli ultimi 15 cantanti in gara, dove a sorpresa entra nei primi cinque anche Francesco Gabbani con la sua Viva la vita, si conferma Brunori Sas con L’albero delle noci, passano Olly e Balorda Nostalgia, i Coma Cose con Cuoricini e Lentamente di Irama.
Peccato per il talento non riconosciuto di Joan Thiele con Eco, con un pezzo dedicato al fratello. Fra le nuove proposte vince Settembre con Vertebre, che porta a casa anche il premio della sala stampa e quello della sala radio tv e web.
La serata si apre con Edoardo Bennato, 78 anni ben portati, che ancora veste sportivo e canta Sono solo canzonette – per ridimensionare le prospettive di tutti – poi arrivano le tre co conduttrici della serata: Miriam Leone, Katia Follesa e Elettra Lamborghini, la simpatia e la voglia di non prendersi troppo sul serio è il fil rouge che le lega.
Se da Follesa ce lo si aspetta – la comica sta sul palco come se fosse sul divano di casa sua – stupiscono la Leone e la Lamborghini, più sciolta del solito. Divertente siparietto delle tre in pigiama, poi scenetta della Follesa, che chiede a Simon le Bon dei Duran Duran di sposarlo.
La band inglese è la protagonista della serata: il loro medley infiamma l’Ariston, facendo ballare tutti (meno Conti, in piedi, in un angolo). Il loro successo planetario, Wild Boys, a quarant’anni di distanza conserva un energico fascino. Le Bon, al contrario, sembra più pacato e l’esibizione manca di mordente.