
Come Festival della canzone e per le polemiche, talora politiche, connesse, Sanremo è nella storia sociale dell’Italia. Ma è anche nella storia diplomatica e non solo per la conferenze internazionali che ospitava e ospita.
Ne parla Luigi Iperti, autore di Storie di frontiera, Il secondo dopoguerra ai confini occidentali (De Ferrari, euro 24,70). Negli anni ’50, Iperti studia a Ventimiglia. Dal 1976 diverrà direttore generale e poi, fino al 2005, sarà amministratore delegato di Techint.
Dottor Iperti, come il liceale Iperti vive il primo Festival?
“Frequento l’ultimo anno del liceo Cassini di Sanremo, sezione di Ventimiglia. A fine gennaio 1951, quello del primo Festival, si affermano Grazie dei fior e La luna si veste d’argento, eseguite da Nilla Pizzi e di Achille Togliani”.

Sì, ma lei come lo vive?
“Perplesso, ascolto le canzoni alla radio. Davanti ho il quaderno delle versioni dal latino o dal greco”.
Il contesto è di pace, ma il trattato di Parigi è recente ed esso…
“… Comporta ulteriori problemi. Costretti a lasciare come profughi la casa in Valle Roia, non siamo – la mia famiglia e io – ancora integrati nella nuova realtà cittadina”.
Continui.
“La vita a Sanremo scorre di nuovo allegra e piena di idee. Il Casinò diventa il
propulsore della rinascita. Io stesso ne ho un piccolo vantaggio. Negli anni della scuola media, vinco piccole borse di studio”.
E lo sport ?
“Molto sacrificato nel periodo bellico, lo sport riparte subito. La gara ciclistica Milano-Sanremo è disputata del 19 marzo 1946. Fausto Coppi, scatenato sul Turchino, stacca il francese Lucien Teisseire e vince, arrivando da solo al traguardo, con grande vantaggio”.
E’ un ritorno di vitalità generale, esteso anche all’automobilismo.
“Incredibilmente si inaugura il circuito di Ospedaletti. Il 27 giugno 1948 si disputa il primo Gran premio del dopoguerra. Vince Alberto Ascari su Maserati”.
Festival, grandi eventi e grande entusiasmo. E la politica?
“Trionfano i democristiani. Molto presente l’onorevole Paolo Emilio Taviani”.
Nel 1951 la Francia è oltre Ventimiglia. Ma nel maggio 1945 la Francia è a Bordighera.
“Sì, nel maggio 1945 le sue truppe fissano la frontiera al ponte dei Piani di Borghetto, tra Vallecrosia e Bordighera, a pochi chilometri da Sanremo”
E nell’entroterra…
“… I borghi di Tenda e Briga, più Piena e Libr,i del comune di Olivetta San Michele, diventano francesi. Alcuni villaggi montani del comune di Briga rimasti italiani, tra cui Realdo, perdono i pascoli aviti. Sono momenti drammatici di controversie. Un lungo arbitrato si concluderà solo nell’ottobre 1953”.

Torniamo al Festival. Lei mi mostra una foto…
“… Del 1955, la prima edizione trasmesso dalla Rai-Tv”.
Nella foto riconosco Claudio Villa…
“…. Vincitore con Buongiorno Tristezza, cantata con Tullio Pane; poi c’è Maria Teresa Ruta, annunciatrice degli studi Rai-tv di Torino; a sinistra, ecco Nilla Gismondi”.
Nilla Gismondi è…
“… Di una nota famiglia sanremese. Madre di quattro figli (tra cui Ernesto, poi ingegnere e fondatore di Artemide), ha fondato e preseduto il Comitato per l’Italianità della Valle Roia”.
La signora Gismondi dirige il Festival del ’55?
“No, ma per l’Italia ha appena fatto di più e di meglio”.
Mi racconti.
“Dal ’47 Nilla Gismondo coinvolge Taviani e De Gasperi nella battaglia per assistere i profughi e per il ricupero di pascoli e boschi, ormai oltre-frontiera, ma essenziali per le comunità montane rimaste italiane. Alla Gismondi dobbiamo riconoscenza”.