Colombe Nere e Cavalli Lenti, ovvero Black Doves e Slow Horses, sono brillanti serie televisive, che spopolano rispettivamente sulle piattaforme Netflix e Apple TV. Entrambe britanniche, entrambe di spionaggio, entrambe ambientate nella Londra contemporanea, affascinano con trame imprevedibili, intrecciando crimine locale e internazionale.
Segreti & bugie
Dalla prima puntata emergono però differenze altrettanto profonde che le similitudini. La Black Doves dell’omonima serie è un’agenzia: vende segreti. Li procura una rete di straordinarie donne, capaci di neutralizzare ogni nemico… Protagonista è Keira Knightley, il cui personaggio sacrifica il ruolo di madre e di moglie sull’altare della violenza, spesso gratuita, contro poveri maschietti.
Ci siamo quasi rassegnati all’assenza di uomini dalla parte dei “buoni”, quando spunta un sicario gay. Per completare il quadro, ecco due ragazzotte grassottelle, che – quando non sparano a eterosessuali maschi – brindano al loro lesbismo.
Ecco. La serie Black Doves esprime il “dover essere” kantiano del mondo woke. Uomini eterosessuali? Perdenti. Donne? Se ne esaltano le scelte extraconiugali? Omosessuali?Vincenti.
Agenti segreti di seconda scelta
Slow Horses
Slow Horses, non meno brillante e avvincente del concorrente woke, è la storia di agenti segreti emarginati dal corpo principale dell’MI5. Li comanda il trasandato e geniale Jackson Lamb (magistralmente da Gary Oldman, già interprete di George Smiley ne La Talpa di Tomas Alfredson (2011).
Lamb è uno Smiley che si è lasciato andare. La sua truppa è un assortimento di razze e di sessi, verosimile nel crogiolo razziale della Londra odierna: il maghetto del computer è mezzo cinese: la donna desiderabile è mezza africana; ci sono anche donne che somigliano più a Wonder Woman che alla vicina di casa; ma ci sono anche normali maschi bianchi, non tutti sfigati.
La categoria kantiana, questa volta, è quella dell’”essere”: sì, viviamo in un mondo multirazziale; sì, le donne sono emancipate (comandano i servizi segreti); sì, il maschio (bianco) è in crisi, ma esiste, diamine!
Il mondo dei cavalli lenti è, insomma, imperfetto, in crisi, ma anche più verosimile e meno mono-dimensionale universo delle colombe nere.
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