
Da Berlino – La Germania e l´incubo di Weimar. I partiti continuano a litigare, ogni partito è diviso tra estremisti e pragmatici, l´Afd non perde voti, anzi cresce di poco. Come nel 1933, il governo fu costretto a ricorrere di continuo a elezioni anticipate, da una crisi all´altra infine arrivò al potere Hitler.
L’Austria indica la via
Il paragone è scontato, e ingannevole. La situazione è diversa, ma continuo a leggere Weimar nei titoli e negli articoli dei quotidiani. In Austria, patria di Adolf, il Cancelliere sarà probabilmente Herbert Kickl, dell´Fpö, il partito liberale ormai solo di nome, fin dai tempi di Jörg Haider, scomparso nel 2008 in un incidente stradale. A pochi giorni dalle elezioni (il 23 febbraio) all´Afd è arrivata una donazione record di due milioni e 300mila euro, da un simpatizzante viennese.
Turingia: oggi come ieri
Ma che accade in Turingia, il Land di Weimar? E´ una regione piccola, poco più di due milioni di abitanti (Berlino arriva a tre milioni e mezzo), ma è la roccaforte dell´Afd, come in passato lo fu della Nsdap. Il primo comune conquistato fu quello di Coburg, a pochi chilometri da Weimar, appena al di là del confine con la Baviera. Dalla nobile famiglia di Coburg, i Coburger, discendeva la regina Vittoria, e suo nipote, Edoardo VIII, fu un ammiratore del Führer e – in viaggio di nozze con Wally Simpson, andò a trovarlo.
La Turingia è economicamente trascurabile, ma è importante nella storia tedesca. Weimar è anche la città di Goethe e la sua casa è visitata ogni anno da centomila turisti, quasi in pellegrinaggio. Anzi lo era, perché verrà chiusa a lungo per restauri. E gli abitanti accusano Berlino di aver negato a lungo gli aiuti per evitare la chiusura.
Afd data al 35%, Bws al 13%
Secondo l´ultimo sondaggio, l´Afd in Turingia è al 35%, Alle elezioni regionali di settembre aveva conquistato il primo posto con il 32,8% e, per escluderla dal governo regionale si è dovuto formarne uno di tutti gli altri partiti insieme. Il capo locale è Björn Höcke, 52 anni, che non ha remore a ripetere slogan già di Hitler, in contrasto con il capo r nazionale, Alice Weidel, più moderata.
Sale anche l´Spd di Olaf Scholz, ai suoi ultimi giorni da Cancelliere, dal 3,2% al 4%, sotto il minimo del 5%, come i verdi, che salgono dal 3,2% al 4%. Scende la Linke, all’´estrema sinistra, da 13,1% all´11%. Perde il Bws di Sahra Wagenknecht, dal 15,8% al 13%, ma sempre al terzo posto. Sahra paga gli scontri coi suoi politici locali, desiderosi di entrare nel governo, mentre lei voleva imporre le sue condizioni, con un impegno degli altri partiti anche per la politica nazionale. E ha vinto lei.
La Turingia è uno spauracchio alla vigilia delle elezioni nazionali. I sondaggi, ormai sono quotidiani, e variano di poco, ma non sono sicuri come in passato, quando i partiti al Bundestag erano tre, o tre e mezzo, dato che la Cdu-Csu, è formata da due partiti diversi sia pure gemelli, come indica il trattino. Oggi, sono sei, e potrebbero diventare sette. se Sahra ce la farà, come è probabile.
Linke e Fpo sarebbero sotto il 5%
I sondaggisti avvertono che i dati potranno variare del 2,5% in più o in meno. L’Afd potrebbe dimezzare il distacco sui cristiano-democratici di Friedrich Merz. Se si votasse domenica prossima, la Cdu-Csu arriverebbe al 30%, l´Afd al 21,% l´Spd di Olaf Scholz risalirebbe al 16%. I verdi faticano al 13″, Sahra Wagenknecht è data al 6%, la Linke e l’Fdp sono intorno al 4%, sotto al minimo.
Una Große Koalition arriverebbe a una risicata maggioranza dei seggi, poco rassicurante a causa dei franchi tiratori: ormai molti deputati, soprattutto socialdemocratici, votano contro le direttive del partito. Senza l´Afd, non ci sarebbe la maggioranza dei 2/3due per approvare o modificare le leggi costituzionali, come quella sulla Schuldenbremse, che paralizza il governo, vietando nuovi debiti oltre lo 0,35% sul Pil.