
La storia insegna che bene e male non stanno sempre da una parte sola. Il generale neozelandese Freyberg, responsabile dell’inutile scempio di Montecassino, sottrasse Trieste alla feroce occupazione titina. Il bombardamento strategico (di fatto terroristico) fu teorizzato per primo da Giulio Douhet, onorato dal fascismo per il suo saggio sul dominio dell’aria di cui poi fecero tesoro, grazie alla maggiore efficienza della loro aeronautica, britannici e statunitensi. Ci scandalizziamo per Hiroshima, ma se Hitler avesse avuto per primo l’atomica (e ci andò vicino) avrebbe fatto lo stesso o peggio. Il generale Roatta non andò certo con la mano leggera nell’occupazione dell’ex Jugoslavia, ma salvò 2500 ebrei rifiutandosi di consegnarli a ustascia e nazisti. A Firenze i tedeschi fecero saltare tutti i ponti, tranne il Ponte Vecchio, distruggendo però le case torri e le abitazioni medievali che lo circondavano, danno forse maggiore, ma dietro quella scelta ci fu l’assurda scelta del generale Alexander di voler entrare nel capoluogo toscano invece di aggirarlo, contro ogni logica umanitaria e militare. Perciò, noi italiani smettiamo di crocifiggerci, ma riconosciamo che la seconda guerra mondiale, come la prima, fu un tragico errore da cui noi europei, vincitori e vinti, siamo usciti tutti con le ossa rotte, come usciremmo da un conflitto con la Russia in cui qualcuno ci vorrebbe trascinare…