
“La pacificazione passa attraverso il rispetto dei morti”. Il Comitato 10 Febbraio denuncia gli atti vandalici alla foiba di Basovizza. “Gli atti vandalici perpetrati la scorsa notte, sono una grave offesa ai Martiri delle foibe – dichiara Silvano Olmi, presidente nazionale del Comitato 10 Febbraio – i soliti ignoti hanno vergato frasi deliranti e provocatorie sul Monumento Nazionale di Basovizza.
La pacificazione passa anche attraverso il rispetto dei morti, ma gli jugonostalgici, quando si avvicina il Giorno del Ricordo entrano in azione con atti vera e propria criminalità.
Appena la scorsa settimana, a Reggio Calabria è stata distrutta una targa in memoria di Norma Cossetto – ha concluso Olmi – e negli anni scorsi abbiamo registrato decine di atti vandalici che purtroppo non
hanno trovato il giusto risalto sugli organi d’informazione.”
Lo sdegno di Roberto Menia

Il rispetto dei morti segna il corso di una civiltà e la nostra tradizione, italiana e cristiana, ci ha insegnato la Pietas: chi non la riconosce è un barbaro sprofondato nell’abisso della vergogna e dell’odio. Singolare che ciò avvenga nello stesso mattino in cui si celebrano Gorizia-Nova Gorica, capitale europea della cultura alla presenza dei Presidenti della Repubblica italiana e slovena. Come Trieste, anche Gorizia, fu sottoposta all’orda sanguinaria titina nel maggio-giugno del 1945: chissà se, di fronte al monte Sabotino che domina le città e su cui oggi, non ottanta anni fa, è ancora scritto a caratteri cubitali “Tito”, si troverà lo spazio per condannare l’incultura, l’inciviltà e la ripugnanza dell’atto di Basovizza”: lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Roberto Menia, triestino, vicepresidente della Commissione Esteri e difesa.