
La Direzione Nazionale del movimento ‘Indipendenza!’ ha preso una decisione cruciale: respinte le dimissioni di Gianni Alemanno, confermato alla guida del movimento, con l’attribuzione temporanea dei poteri a un Organo di Reggenza. Una scelta forte e simbolica, che rappresenta una chiara risposta politica all’accanimento giudiziario subito dal segretario Nazionale, culminato nella sua detenzione nel carcere di Rebibbia, nel silenzio complice di quasi tutto il sistema politico rappresentato in Parlamento e al Governo. Nei giorni scorsi alemanno ha ricevuto la visita nel carcere romano dove e’ detenuto da parte del deputato di Fdi Marco Cerreto.
Il documento del partito
“Il caso di Gianni Alemanno non puo’ essere considerato alla stregua di una semplice vicenda giudiziaria. Dopo oltre un decennio di calunnie processuali, con piene assoluzioni per i capi d’accusa piu’ gravi e infamanti, Alemanno e’ stato condannato per un reato controverso e discrezionale come il traffico di influenze illecite – afferma in una nota la Direzione del movimento -. La sentenza, di una severita’ sproporzionata, ha imposto una pena di ventidue mesi, incomprensibilmente senza la sospensione condizionale, da scontarsi con l’affidamento ai servizi sociali. Tuttavia, la successiva revoca della misura alternativa e la traduzione in carcere, avvenuta nella notte di Capodanno, hanno assunto i contorni di una punizione esemplare, un trattamento mai riservato ad altri in situazioni analoghe. Imbarazzante poi il confronto con vicende giudiziarie come l’assoluzione di Arcuri per le mascherine Covid, vergognoso quello con la inaudita scarcerazione di alcuni Capi di Cosa Nostra condannati per reati gravissimi e messi in liberta’ a Palermo con motivazioni surreali e risibili. Particolarmente grave e’ la decisione dei magistrati competenti di non ritenere l’abrogazione del reato di abuso d’ufficio un motivo sufficiente per cancellare l’unico addebito rimasto, quello di traffico di influenze illecite, aggravando ulteriormente una situazione gia’ abnorme, tenuto conto che gia’ nel 2021 la Corte di Cassazione aveva osservato ‘come il contenuto indeterminato della norma comporti il rischio di attrarre nella sfera penale – a discapito del principio di legalita’ – le piu’ svariate forme di relazioni con la pubblica amministrazione'”.
“Paga la lotta per la sovranità nazionale”
La Direzione Nazionale “denuncia apertamente come il destino giudiziario di Alemanno sia stato probabilmente condizionato dal suo recente impegno politico con il movimento ‘Indipendenza!’: la lotta per la sovranita’ nazionale contro le imposizioni della tecnocrazia europea e la colonizzazione americana; la denuncia del potere delle multinazionali a scapito dell’interesse pubblico; l’impegno per una soluzione negoziata alla guerra in Ucraina e la richiesta di patria e giustizia per il popolo palestinese”. Di fronte a questa situazione, il movimento ‘Indipendenza!’, “ha scelto di non arretrare e di rafforzare il proprio impegno”.
Taglialatela vicesegretario nazionale
La Direzione Nazionale ha quindi deliberato: Il respingimento delle dimissioni di Gianni Alemanno e la sua conferma alla guida del Movimento; l’istituzione di un Organo di Reggenza coordinato dal Presidente Massimo Arlechino e dal Vice Segretario Vicario Marcello Taglialatela, per garantire la continuita’ politica e organizzativa; l’intensificazione delle iniziative sul territorio sui seguenti temi strategici: sovranismo sociale che unisca identita’ e diritti; possibilita’ di uscire dall’Unione Europea a meno di un radicale negoziato per imporre a Bruxelles un totale cambiamento di rotta rispetto alle fallimentari logiche neo-liberiste a cui sono ispirati i Trattati; recupero dell’Italia del suo naturale ruolo di mediatore nelle controversie internazionali e ritorno della Nato al suo ruolo unicamente difensivo; battaglia per una vera riforma della giustizia, che non sia strumentale ad assicurare impunita’ al sistema di potere ma attenta alle garanzie; affinche’ nessun altro subisca persecuzioni politiche; battaglia per la giustizia e la verita’ su Alemanno e mobilitazione nazionale affinche’ la sua vicenda non passi sotto silenzio”.