
Da Berlino
“Der neue Kanzler ist ein Arschloch”. Il nuovo Cancelliere è uno stronzo, in una traduzione libera. Lo slogan, che leggo su un muro, è di Die Partei, il partito, fondato nel 2004 da Martin Sonneborn, sessant´anni a maggio, redattore della rivista satirica Titanic. Un partito nato per scherzo, ma che ha un deputato al Parlamento europeo, nessuno al Bundestag, e spera alle elezioni del 23 febbraio di raggiungere come in passato l´1%, quanto basta per ricevere le sovvenzioni pubbliche. Per la legislatura che sta per finire, sono state per l´esattezza 847.864 euro e 33 cent, sufficienti a mantenere la piccola squadra di funzionari.
Basso gradimento
La satira non deve essere politically correct, e Sonneborn e i suoi amici non rispettano le buone maniere, ma dicono la verità, al contrario – sostengono – di tutti gli altri leader politici. In base ai sondaggi, nessuno dei candidati, dal cristiano-democratico Friedrich Merz, probabile nuovo Cancelliere, a Olaf Scholz, Cancelliere uscente, costretto alla resa anticipata, ottiene la sufficienza dai tedeschi. Il massimo gradimento arriva intorno al 20%. E bisogna stare attenti a questi sondaggi: magari gli intervistati trovano simpatico il candidato, ma poi non votano per il suo partito.
Solo i piccoli crescono
L´ultimo sondaggio di sabato è preoccupante. La Cdu/Csu continua a calare di un punto alla settimana, dal 33%e scesa al 29%. Perde un punto anche l´Afd, dal 22% al 21%. Il distacco è sempre sicuro, ma diminuisce; sale solo il numero degli incerti, di quanti probabilmente si asterranno o non sanno ancora per chi votare. Impossibile prevedere quel che potrà accadere in tre settimane. I socialdemocratici sono fermi al 16%, e una Große Koalition già oggi non avrebbe la maggioranza. Sarebbe necessario far tornare al governo i verdi, scesi al 13%, anche se sono loro i principali responsabili del fallimento dell´ultimo governo. Salgono i piccoli, Sahra Wagenknecht al 7%, i liberali dal 4% al 5%, il minimo per tornare al Bundestag.
Una sicurezza: le estreme
E´una Ratlos Wahl, un´elezioni dei perplessi, dichiara Manfred Güllner, 83 anni, vecchio esperto di sondaggi. “Non era mai avvenuto, di solito – dice – gli incerti diminuiscono man mano che si avvicina l´appuntamento con le urne, oggi i perplessi continuano a aumentare”. Erano il 22% per cento a inizio dicembre, ora sono il 28%.
Gli elettori più sicuri sono alle estreme. A destra, tra quelli propensi a votare per l´Afd, gli insicuri sono il 18%. A sinistra sono il 22%. Tra i moderati, al centro, si arriva al 33%. Un terzo degli elettori. Ma sono incerti anche i sondaggisti, secondo un´altra indagine gli incerti supererebbero il 40%, percentuale che rende poco affidabili le… percentuali. I tedeschi decideranno all´ultimo momento o resteranno a casa.
All’est niente di nuovo
In passato, i sondaggi confermavano quasi sempre il risultato finale. Sono più incerti gli uomini delle donne, più nella scomparsa Ddr all´est, che all ovest, più al nord che al sud. I tedeschi, secondo un altro studio, stanno perdendo la fiducia nella democrazia. La maggioranza ritiene sempre che sia il miglior sistema, ma il 40% è deluso da come funziona in Germania.
La percentuale sale al 53% nelle regioni della ex Ddr. Sono trascorsi 35 anni dalla caduta del Muro, e i tedeschi orientali, oppressi dal regime comunista, si erano forse illusi di aver conquistato la libertà. Speranza esagerata. Ora si sentono diretti da Berlino, da partiti, come i verdi, che ritengono di dover regolare per il loro bene anche le scelte private dei cittadini. Hanno perso la fiducia nei partiti, solo un quarto ne dà un giudizio positivo, non credono di influenzare le scelte con il loro voto. Appena un terzo ha fiducia nel governo federale. Scende anche la fiducia nelle istituzioni, solo la Corte Costituzionale ottiene la sufficienza.
Tre su quattro degli interrogati si aspettano che sia lo Stato a risolvere i problemi, anche quelli privati, una percentuale che sembra in contraddizione con il desiderio di sentirsi liberi (73%).