Mazzini per Mack Smith
Mazzini è intanto esule a Londra dopo la condanna a morte, per insurrezione, subita nel 1857 nel Regno di Sardegna. Per quanto di famiglia abbiente, ci si domandava come potesse mantenersi.
Presentando in pubblico nel 1988 il suo Mazzini (Rizzoli), lo storico di osservanza laburista Denis Mack Smith, sollecitato da Indro Montanelli, ammetterà che Mazzini era un agente britannico. Una conferma, più che una notizia, ma dolorosa per Giovanni Spadolini, che non si aspettava tale franchezza da Mack Smith.
Impero Zarista, Napoli e Bari
Indirettamente lo era anche V. G. Orsini e forse sapeva che, a favorire il Regno di Sardegna nel tentativo di annettere il Regno delle Due Sicilie, Londra era spinta dall’alleanza de facto tra i Borboni di Napoli e l’Impero zarista. Obiettivo britannico: impedire che navi russe trovassero ancora porti nel sud Italia. Un modo per proseguire le finalità della guerra di Crimea, 1853-1856.
Prologo per spettatori colti
Meglio sapere tutto questo prima di vedere il film di Andò. Non occorre invece erudizione per capire i due accattoni siciliani, che approfittano del passaggio offerto dal “Lombardo” e dal “Piemonte”, navi della compagnia Rubattino di Genova, per rientrare in Sicilia. Alle prime fucilate, infatti, i due disertano, emblemi fino, alla vecchiaia, di una Sicilia che tanto influirà sul Regno d’Italia e poi sulla Repubblica Italiana.
Franchi & Ingrassia for ever
Col film dignitoso e amaro di Andò rideranno, forse, gli intimi di Ficarra & Picone ed eventualmente i devoti superstiti di Franchi & Ingrassia. Il resto del pubblico, ricordando Piersanti Mattarella, Pio La Torre, Beppe Alfano, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino…, capirebbe che, al centro del Mediterraneo, in posizione strategica, si può morire più giovani di quanto sia morto V. G. Orsini.
L’abbaglio di Roberto Andò, con Ficarra & Picone, Toni Servillo, Pascal Greggory, 131′
L’interesse britannico per l’unificazione italiana era in chiave (futura) antifrancese, non antirussa…