Acca Larenzia tra giustizia (che manca ancora) e il tributo doveroso ai patrioti caduti
Si discute polemicamente della commemorazione anziché di uno dei fatti di sangue più efferati degli anni di piombo. Dovrebbe essere l'occasione per riflettere su quel periodo maledetto
Ogni anno il 7 Gennaio si guarda il dito e non la luna. Si discute polemicamente della commemorazione anziché di uno dei fatti di sangue più efferati degli anni di piombo. Dovrebbe essere l’occasione per riflettere su quel periodo maledetto, sulle ragioni e le responsabilità di tanta violenza.
Due schiere di ragazzi che si sono reciprocamente massacrati mentre il terzo protagonista fomentava odio e godeva i frutti di quella divisione.
Chi ha massacrato i giovanissimi militanti del Fronte della Gioventù non li conosceva, non sapeva quali fossero le loro vite, le loro idee e i loro punti di riferimento. Quei tre giovani erano, di fronte agli assassini, solo un obiettivo da abbattere, il frutto di un astrazione fondata sul pregiudizio.
In realtà Franco, Francesco e Stefano erano tre ragazzi “perbene”, coraggiosi ma tutt’altro che violenti, giammai animati da pulsioni autoritarie, credevano nei valori dell’amicizia, della lealtà, della giustizia sociale, del senso di appartenenza. si impegnavano per una società migliore e più attenta ai bisogni degli ultimi.
C’e’ chi vorrebbe impedire ai camerati di Franco, Francesco e Stefano di ricordare il loro sacrificio con la cerimonia del presente, che a ben guardare ha un carattere liturgico, quasi religioso e metapolitico.
E’ vero, ad Acca Larenzia si svolge una liturgia antica ma come segno di appartenenza e distinzione, come all’anniversario di Valerio Verbano si possono vedere siepi di pugni chiusi. Sconcertante che si voglia imporre agli amici di Franco, Francesco e Stefano come debbano ricordarli!
Non li avete protetti quando erano vivi, avete fomentato l’odio antifascista nei loro confronti e ora volete impedire che i tre martiri vengano commemorati come loro stessi avrebbero desiderato!
La speranza è che avvicinandosi il 50esimo anniversario della strage, le polemiche sterili e odiose lascino spazio ad una riflessione pacata ma profonda sugli orrori di quegli anni. Per dare così un po’ di pace e di giustizia a Franco Francesco e Stefano. Nel frattempo, noi , come ogni anno, il 7 gennaio saremo ad acca larenzia per abbracciare i nostri tre ragazzi
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