Il 31 dicembre pomeriggio Gianni Alemanno, ricevuta l’incredibile comunicazione della revoca dell’affidamento ai servizi sociali, si è presentato spontaneamente a una Stazione Carabinieri di Roma nel tentativo di comprendere cosa stesse accadendo. Purtroppo si trattava di un vero e proprio corto circuito.
I militari hanno notificato al leader di Indipendenza il provvedimento, adottato in via d’urgenza dal Tribunale di sorveglianza, in base al quale, a causa di alcune contestazioni circa i limiti, a cui Alemanno si sarebbe dovuto attenere in questo periodo, non solo veniva annullata la misura alternativa, ma si disponeva la carcerazione, piuttosto che, come da prassi, una detenzione domiciliare. Sull’inquietante vicenda riportiamo il commento del professor Augusto Sinagra, grande penalista e intelligenza libera.
«Apprendo in questo momento che nella sera del 31 dicembre scorso l’On. Gianni Alemanno già Ministro di questa fatiscente Repubblica e già Sindaco di Roma, è stato tratto in arresto e condotto nel carcere di Rebibbia dove ha trascorso il capodanno e dove tuttora si trova. La motivazione è che l’On. Gianni Alemanno avrebbe disatteso gli obblighi relativi all’affidamento ai servizi sociali. Avrebbe, cioè, violato al massimo qualche limitazione oraria.
Il provvedimento del Tribunale di Sorveglianza di Roma è stato adottato “in via d’urgenza”. Dio solo sa quale sarebbe l’urgenza per disporre l’arresto nella sera di capodanno di un cittadino che, in più, nel caso dell’On. Gianni Alemanno, riflette una sua notorietà e dunque una sua “controllabilità” che non giustifica l’ingiusto provvedimento e non giustifica soprattutto la sua asserita “urgenza”. L’On. Gianni Alemanno, gravato di una condanna a 22 mesi di reclusione, si era giovato dell’affidamento in prova come prevede la legge.
Peraltro, per quanto io conosca la vicenda giudiziaria, le pene non superiori a tre anni non comportano automaticamente la privazione della libertà personale. Mi riferisco alla famosa e benemerita legge “Simeone”. Quando la “giustizia” perde il senso di sé stessa, si tramuta in gratuita violenza e lascia supporre in controluce la compiacenza a non ben definiti “poteri”. Ritengo, infatti, che questo inusitato e ingiustificato arresto di Gianni Alemanno sia determinato da ragioni strumentalmente e squallidamente politiche connesse al Movimento politico “Indipendenza” da lui creato e promosso, in forte e costante crescita, che si propone come suoi scopi prioritari la cessazione delle ostilità in Ucraina e in Medio Oriente, la condanna politica dello Stato di Israele per il genocidio in corso a Gaza e in altri territori palestinesi abusivamente occupati da Israele, l’uscita dell’Italia dalla NATO, dall’euro e dall’Unione europea, il ritorno ad un vero Stato sociale in difesa dei lavoratori e delle ragioni del lavoro.
Un progetto politico, dunque, diametralmente opposto all’attuale politica interna ed estera del governo. Chi vuole, seguendo la logica, può ben immaginare dove si trovi la mano che muove i fili. Mi auguro che venga al più presto fatta vera giustizia per Gianni Alemanno al quale manifesto la mia convinta e affettuosa solidarietà in questo momento per lui molto difficile ma che egli, con la sua forza d’animo e il suo carattere, saprà ben superare e diventare più forte di prima. Faccio appello all’onestà intellettuale di tutti affinché tutti condannino questa ingiustizia e si associno, con una parola o un gesto, alla solidarietà che si deve a Gianni Alemanno e a chiunque altri viene riservata questa “giustizia”. Per chiarezza faccio presente che non faccio parte del Movimento politico “Indipendenza”».
O un avvertimento….
Personalmente, credo che Alemanno abbia sbagliato a non rispettare grammaticalmente le regole, ben sapendo di essere tenuto d’occhio, e non solo d’occhio, visto che siamo tutti geolocalizzati e controllati. Può avere peccato di un eccesso di sicurezza, un po’ insito nel suo carattere; del resto un analogo errore lo ha commesso Denis Verdini, con conseguenze rovinose, perdendo il beneficio dei domiciliari. Il provvedimento però mi sembra sproporzionato, come ha ben dimostrato l’avvocato Sinagra, che di giurisprudenza ne sa certo più di me. Fargli trascorrere il Capodanno in carcere mi è parsa una crudeltà gratuita; non so se sia legata alle sue posizioni sulla guerra in Ucraina e non voglio fare della dietrologia. Alemanno comunque è una persona tenace, come dimostrò quando si ricandidò a sindaco di Roma dopo una precedente sconfitta e vinse, contro ogni previsione. Non mi meraviglierei di vedergli rialzare presto la testa. Anche ai tempi di Alleanza Nazionale non sono mai stato vicino alla sua corrente, e non mi riconosco oggi nel suo movimento; ma l’accanimento giudiziario nei suoi confronti mi obbliga a manifestargli la mia solidarietà.
Alemanno può aver sbagliato in qualche dettaglio. Ma in un Paese dove degli assassini hanno i domiciliari, Alemanno, condannato per reati applicabili alla stragrande maggioranza dei politici, è vittima di una ‘giustizia ad orologieria’ che si accanisce sui poveracci (come ora lui) ed ignora i potenti…