Sono brutti tempi, ma dicembre finisce bene: leggendario difensore delle balene, Paul Watson è libero. Imprigionato per cinque mesi in Groenlandia, a rischio di estradizione in Giappone per il mandato di cattura dell’Interpol da parte di questo Paese, Watson temeva il peggio. E anche chi lo sosteneva.
Pastore del mare…
Da decenni il fondatore dell’Ong Sea Shepherd (Pastore del mare) affronta le baleniere. Dopo avere usato, come la Norvegia e l’Islanda, il paravento della ricerca scientifica per trent’anni pur di continuare la caccia, dal 2019 lo Stato giapponese ha intensificato le catture, in nome della difesa delle tradizioni. Dunque i tre Paesi insistono nell’ignorare la moratoria della Commissione baleniera internazionale, che dal 1986 vieta il commercio di cetacei.
… Dai metodi energici
Paul Watson si dedica a proteggere i giganti del mare dal 1977 Del resto è stato al centro della serie di documentari Guerra alle baleniere, che ha fatto molto rumore, rafforzando il rancore giapponese verso di lui. Ma va detto che i suoi metodi sono energici e, per alcuni, contestabili. Infatti il temibile marinaio s’interpone con la sua nave tra preda e arpione, getta corde tra le eliche dei battelli ostili, ne cosparge lo scafo di vernice rossa e li ostacola in ogni modo. Ma lo fa per una causa apprezzabile.
Sotto accusa da 2012
Tanto più che le accuse contro Watson, risalenti al 2012, non paiono proporzionate alla possibile condanna a 15 anni nel Paese del Sol Levante. Lo Stato giapponese gli rimprovera, a seconda delle versioni, di aver ferito un marinaio o con una bomboletta puzzolente o con uno schizzo di acido, in un’operazione contro una baleniera nel 2010.
Verso la prescrizione
Il tempo trascorso da allora ha apparentemente avuto un peso nella decisione della Danimarca di negare l’estradizione. L’attivista americano-canadese settantaquattrenne, che dal 2023 vive in Francia, ritrova dunque la famiglia.
Alla notizia che Watson era libero, Brigitte Bardot, sua amica di lunga data, si è rallegrata: “E’ il miracolo di Natale. Grazie a Dio!”. Speriamo che tanti altri “miracoli” si uniscano a questo, per fare della tregua un istante di dolcezza, concordia, conforto e gioia.
Meraviglioso Capodanno
Point de Vue si unisce a me, care lettrici, cari lettori, per augurarvi con riconoscenza, calore e amicizia un meraviglioso Capodanno. Dal profondo del cuore, grazie per la vostra fedeltà.
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