Natale, aria di festa, aria di regali. E la rubrica Segnalibro non può che consigliare – per i doni sotto l’albero – qualche buon libro. In questa prima gualdana (scorreria in territorio vasto e non sempre amico, in questo caso “scorreria letteraria”) pensiamo, con il Natale (la parola deriva da Natalis solis invicti: la nascita del Sole invitto) all’Origine.
Per origine si può intendere l’origine della Civiltà. E quindi fra i libri da segnalare, c’è senz’altro L’età degli dei di Christopher Dawson (Iduna ed., pagg. 463, euro 25,00) un excursus dall’epoca glaciale e dai primordi della vita umana fino agli inizi dell’età del ferro in Europa. Una “cavalcata” attraverso l’età paleolitica, neolitica, la cultura dei contadini, la città stato e la cultura sumera, la cultura arcaica in Egitto e la cultura cretese ed egea, la cultura megalitica, i popoli guerrieri e la cultura nordica, l’età degli imperi nel vicino Oriente, l’età del bronzo e la nascita dei popoli indoeuropei, la cultura micenea, fino all’età del ferro in Europa. Un focus davvero interessante che spiega lo svolgersi delle civiltà nel mondo. La tesi fondamentale di Dawson è che alla base di ogni civiltà c’è la religione, un fondanento basato sul collegamento dell’uomo con il sacro.
Libri per tutti i gusti
Libri che piacciono agli appassionati di storia ma anche di archeologia, filologia, storia dei popoli. I popoli europei derivano quasi tutti dagli Indoeuropei. E un libro di particolare interesse è proprio Indoeuropei di Alain de Benoist (Diana Edizioni, pagg. 205, euro 18,00). Un excursus del celebre intellettuale francese su un tema controverso: qual è stata la culla originaria dei popoli indoeuropei? Il Baltico? Il centro della Russia? I Paesi nordici? Il tema è tuttora dibattuto ma de Benoist analizza gli studi dei maggiori archeologi, linguisti e storici e, dopo una parte descrittiva, trae le conseguenze dalla spiegazione dei termini dei dibattiti che si sono succeduti nei vari settori scientifici. Richiamandoci allo studioso Benveniste si potrebbe dire che il focolare di una civiltà è laddove “si porta il fuoco” nel senso di “’istituire’ sulla terra la legge divina attraverso il posizionamento di un fuoco sacro” in parallelo fra le cose della terra e quelle del cosmo. Un libro che, analizzando le varie posizioni scientifiche e i dibattiti che si sono susseguiti, offre una panoramica chiara sui popoli Indoeuropei come antenati dei popoli europei.
Sempre de Benoist, ha pubblicato l’edizione italiana de Le rune e l’origine della scrittura (L’arco e la corte ed., pagg. 158, euro 16,00). Opera molto interessante poiché affronta il tema dibattuto della scrittura runica, un vero enigma nonostante siano state trovate migliaia di iscrizioni dagli archeologi. I germani l’hanno utilizzata a partire dal primo secolo dopo Cristo, apparizione tardiva! Le teorie sono tante: per alcuni studiosi è una scrittura che deriva dal latino, per altri da dialetti del Nord Italia o dall’etrusco. Ma nessuna è compatibile con alcune caratteristiche: dall’ordine delle lettere, differente da tutte le lingue mediterranee, al raggruppamento in tre serie immutabili di otto rune. De Benoist analizza gli esiti delle varie teorie, affronta anche la possibilità di utilizzo simbolico e magico per trarre un bilancio su quello che finora si sa della scrittura runica in Europa e ciò che è da non considerare.
Antiche saghe germaniche
Da considerare, invece, è questa pubblicazione della casa editrice romana Thule Italia: Saghe degli dei germanici (Thule Italia ed., pagg. 115, euro 20,00), curato da Severin Rütgers, docente e traduttore, il quale quando dette alle stampe questo libro sulle saghe germaniche non intendeva dare alle stampe dei racconti che affondavano la loro origine nel passato remoto ma – soprattutto – racconti che servissero a far rispecchiare il carattere del popolo, per la formazione di una visione del mondo, perché la lettura corrispondesse alla formazione di sé, alla conoscenza dei valori antichi eppure tuttora validi. In altre parole, la sopravvivenza del mito è al centro dei racconti che narrano i valori dei popoli e la loro storia interiore. Odino, Thor, Loki, gli Asi, Balder e varie altre divinità compaiono in queste narrazioni mostrando le radici di una struttura religiosa pagana.
Sempre studiando le origini dell’Europa, passiamo alla Grecia, culla della Civiltà europea insieme a Roma.
Sparta al di là delle Termopili
Su Sparta, la casa editrice Passaggio al bosco ha pubblicato due libri: Sparta e l’idea spartana. Dalle origini al declino, di Frédéric Eparvier (Passaggio al bosco ed., pagg. 89, euro10,00) dove si affronta il tema e si analizza la storia di Sparta affrontando in particolare la visione del mondo incarnata da quel popolo. Eparvier analizza il coraggio, l’educazione dei giovani, la vita frugale, il senso dello Stato e la disciplina quotidiana che segnavano il profondo significato di una comunità organica che non considerava il lusso. Esempi e visione del mondo dai quali, sottolinea Eparvier, qualche insegnamento può sopravvivere ed essere utile. Per fare questo ripercorre in breve la storia dei valori di questa civiltà. Altro libro di Passaggio al bosco è quello di vari autori intitolato L’esempio di Sparta. Storia, eredità e mito di una Civiltà immortale (Passaggio al bosco ed., pagg. 198, euro 15,00). Con i contributi di storici, cultori della materia, intellettuali, associazioni, questo libro affronta temi interni alla visione del mondo spartana divenendo uno strumento di analisi ma nello stesso tempo di formazione interiore che si contrappone chiaramente e frontalmente alla cancel culture, al pensiero debole e al pensiero globalista. I capitoli affrontano la vita di Lacedemone, Sparta come mito politico, Sparta come idea che mosse il mondo di allora, Sparta dorica e il significato profondo della battaglia delle Termopili. Sempre Passaggio al bosco ha pubblicato di Thibault Mercier, Atena custode del limite. Discriminare o scomparire (Passaggio al bosco ed., pagg. 168, euro 15,00). Nella Tradizione europea Atena è la dea del limite, delle città, indica il limes, il confine. Dea anche della sapeinza, Atena indica ciò che identifica l’uomo e ciò che lo differenzia dall’altro da sé. Evidenzia le differenze, le ricchezze dei popoli e la necessità di preservare dai falsi miti. Una visione che si contrappone a chi intende cancellare i sessi, le razze, le alterità e proporre la mescolanza, l’indistinto, la dissoluzione delle comunità nel nome di una falsa “lotta alle discriminazioni” con il fine di creare un uomo fluido e astratto. Preservare le identità, la cultura, le comunità organiche: questa la sfida, questo il compito dell’uomo di oggi.