Anche quest’anno, con la consueta puntualità, è tornato nelle librerie l’Annuario della Fondazione Evola, Studi Evoliani 2023. Il testo è uscito per i tipi di Fondazione Evola-Ritter edizioni, per la cura di Gianfranco de Turris, Andrea Scarabelli e di chi scrive (per ordini: info@ritteredizioni.com, pp. 308, euro 25,00). Il 2024 è stato un anno che ha visto la Fondazione impegnata su più fronti, al fine di celebrare degnamente il Cinquantenario della morte del filosofo. Allo scopo la Fondazione ha lavorato alacremente alla silloge di inediti e rari evoliani intitolata alchemicamente, Fuoco segreto, comparsa nel catalogo delle Edizioni Mediterranee; Andrea Scarabelli ha pubblicato per Bietti una monumentale e informatissima biografia intellettuale del pensatore, Vita avventurosa di Julius Evola, di cui molto si è discusso; Gianfranco de Turris ha dato alle stampe, per Mursia, la quarta edizione, aggiornata e ampliata di, Julius Evola. Un filosofo in guerra 1943-1945.
Sono stati organizzati una serie di Convegni di studio che hanno visto la partecipazione di insigni studiosi del tradizionalista, a partire da quello tenutosi a Milano il 4 maggio in cui si è discusso il seguente tema, Evola 1974-2024: un pensiero per l’Europa, che ha visto tra i relatori Alain de Benoist. L’11 giugno, data della scomparsa di Evola, a Roma si è tenuta la presentazione, cui ha partecipato un folto pubblico, dei tre libri su menzionati e del video di Guido Calcara dedicato alla produzione artistica di Evola; il 23 novembre, infine, sempre a Roma si è tenuto il Convegno, Evola cinquant’anni dopo in cui i relatori hanno dibattuto dei vari momenti dell’iter evoliano. Nello stesso mese le Edizioni Mediterranee hanno dato alle stampe l’ anastatica della prima edizione, ormai introvabile e molto diversa dalle successive di, Rivolta contro il mondo moderno, oltre all’anastatica di, Raâga Blanda. Infine, Studi Evoliani 2023, la cui lettura vivamente si consiglia ai lettori.
Nella sezione Atti, sono raccolte le relazione tenute nel Convegno romano dedicato al tema, A Ottant’anni dell’uscita de “La dottrina del Risveglio” (nella stessa data a Milano si è svolto, sempre organizzato dalla Fondazione, l’incontro di studi, A Sessant’anni dell’ uscita de “Il cammino del cinabro”). Tutti i relatori, pur muovendo da prospettive diverse, hanno rilevato l’originalità della esegesi evoliana del buddhismo, discutendola e analizzandola in ogni suo aspetto. Segnaliamo, in tema, che Giovanni Mostrata, durante il Convegno, ha presentato e discusso un’importante recensione firmata da Isaline Blew Horner, finora non nota, che chiarisce, una volta di più, la positiva accoglienza dell’opera evoliana sul buddhismo delle origini presso la Pāli Text Society. Tra i Saggi compare il contributo di Marco Zagni nel quale vengono analizzati i rapporti intercorsi tra il pensatore e l’Ahnenerbe; lo scritto di Andrea Scarabelli inerente le relazioni tra Evola e i Sevizi tedeschi in tema di massoneria e Società segrete; il saggio di Sacha Cepparulo dedicato all’analisi della crisi della famiglia e alla sua unità eroica nel mondo tradizionale; infine, il pezzo di Nazzareno Mollicone nel quale si analizza la presenza di Evola nel volume, assai informato, di Enrica Granzilli, Mussolini e l’Oriente, incentrato sulla figura dell’orientalista Tucci, con il quale il filosofo collaborò.
Nella sezione, Inediti e rari, compare uno scritto di Giorgio De Santillana, l’autore del Mulino d’Amleto, dedicato all’Umanesimo, presentato da Nuccio D’Anna e il contributo di Paolo Ricci incentrato sui rapporti tra il tradizionalista e Junio Valerio Borghese, autore della prefazione a Gli uomini e le rovine. Viene, inoltre, discussa da Emanuele La Rosa, in Paganesimo mediterraneo o nordico? la recensione in due parti uscita in Germania, a firma di Anton Hilckman, subito dopo la pubblicazione di Hednischer Imperialismus. In Cronache e polemiche, uno scritto firmato Fondazione Evola, mette in luce gli errori marchiani cui è andata incontro, per partito preso, Mirella Serri in suo libro definito, per questo, romanzo di fantascemenza. Alla luce di riferimenti bibliografici puntuali e documentati, le tesi della “storica” vengono privati di qualsivoglia credibilità. Guido Andrea Pautasso chiarisce, al contrario, i momenti salienti della produzione artistica di Evola, compreso quello futurista. In Rassegne, sezione che raccoglie recensioni di tema evoliano e tradizionale, si segnalano gli scritti di Adriano Scianca e Stenio Solinas.
Studi Evoliani 2023 chiarisce, una volta di più, come l’azione esegetica e divulgativa messa in atto, da decenni, dalla Fondazione che porta il nome del filosofo, non sia affatto approssimativa, raffazzonata, ma miri a perpetrare nel presente il magistero del pensatore in modalità oggettiva, mettendo a disposizione dei lettori e degli studiosi, scritti informati e attendibili che possano, finalmente, liberare il suo pensiero dal“ghetto” in cui è stato rinchiuso da critici malevoli e preconcetti e dagli stessi “evolomani”. Ragione ulteriore per leggere l’Annuario che abbiamo brevemente presentato.