Che cosa è il mistero? Perché gli uomini ne provano timore e curiosità? L’attrazione verso la magia ha sempre costituito una costante per studiosi, scrittori, intellettuali, filosofi. Il pensiero magico, inoltre, ha attraversato tutto il sapere occidentale e non solo occidentale.
E’ possibile pensare che tanti personaggi celebri si lascino trasportare da visioni, sogni, apparizioni? O si tratta di realtà che gli intellettuali studiavano in maniera approfondita per gran parte della propria vita? Carl Gustav Jung, indagatore dell’occulto e dell’animo umano, disse: “La nostra concezione del mondo corrisponde alla realtà, soltanto se in essa trova posto anche l’improbabile”. Un aforisma che apre la visione esoterica a molte interpretazioni. Paola Giovetti, giornalista, scrittrice, analista di tematiche di frontiera e della ricerca psichica, autrice di un gran numero di libri su queste tematiche, direttrice della rivista “Luce e Ombra”, ha analizzato, nel suo ultimo volume, Celebrità e misteri, edito dalle edizioni Mediterranee, l’interesse che molte celebrità provano per i misteri.
A tanti intellettuali l’interferenza di sogni o di esercizi psichici finiscono per cambiare loro la vita. A Giuseppe Tartini, violinista e compositore veneziano, fu proprio sognando un demone che compose, al risveglio, una musica famosa: il Trillo del diavolo e non seppe spiegare come mai ricordava i passaggi di quell’aria. Ma il primo codificatore dei fenomeni paranormali fu un papa, papa Benedetto XIV! Il filosofo Immanuel Kant analizzò con dovizia e con rispetto le visioni del veggente svedese Emanuel Swedenborg e si convinse che esisteva un’altra dimensione. Ancora: tutta l’opera di Goethe è costellata di esperienze esoteriche e il romanzo I dolori del giovane Werther lo scrisse tutto d’un fiato, in stato di trance. Il celebre astronomo Camille Flammarion si dedicava alla medianità e approfondiva i fenomeni extrasensoriali. Lo stesso fecero gli psichiatri italiani Cesare Lombroso e Enrico Morselli.Victor Hugo, invece, partecipò, per tutta la vita, a sedute spiritiche con la speranza di poter conttattare l’amata figlia Léopoldine, morta a 19 anni. In una seduta spiritica si manifestò l’Entità Symbole, e c’è chi sostiene che suggerì allo scrittore tutta la sua opera. Franz Kafka afferma nei suoi diari che un giorno gli apparve un angelo che lo confortò e gli aprì la mente. Per non parlare di sir Arthur Conan Doyle, frequentatore di sedute spiritiche e membro della relativa associazione. Il fondatore della psicosintesi, Roberto Assagioli, psichiatra, praticava yoga, meditazione ed effettuava una serie di esperimenti di parapsicologia. Freud, dal canto suo, studiava e approfondiva gli studi sulla telepatia.
Ancora: Giovanni Papini praticò la magia come pare anche d’Annunzio mentre Albert Einstein era attratto dalla telepatia. Lo scrittore irlandese premio Nobel William Butler Yeats praticava la magia e faceva parte della potente scuola esoterica Golden Dawn. Lo scienziato premio Nobel per la Fisica Brian Josephson dedicò parte della propria vita e dei propri studi ad approfondire la parapsicologia. Così come il musicista Nino Rota si occupava molto attivamente di esoterismo.
Paola Giovetti, Celebrità e misteri, Edizioni Mediterranee, pagg. 214, euro 18,50 (ordini: www.edizionimediterranee.net)