George Orwell al secolo Eric Blair (1903-1950) è stato il giornalista e scrittore che dovrebbe essere ricordato sempre per aver messo in guardia i suoi connazionali e tutto l’Occidente nei confronti della dittatura del pensiero attuada anche e forse soprattutto attraverso la dittatura delle parole e nei confronti di una pseudo democrazia che si basa esclusivamente sulle apparenze. Si pensi ai suoi due più famosi romanzi,almeno quelli che oggi maggiormente si ricordano nel gruppo della sua vastissima produzione: La fattoria degli animali del 1943 dove è diventata immortale la frase dei maiali rivolti alle altre bestie: “tutti gli animali sono uguali ma alcuni sono più uguali degli altri”; e 1984 pubblicato nel 1948 e che sembra essersi ormai realizzato nel 2024, cioè 40 anni dopo la data da lui prevista perché la proprio lui che indicava come nei fatti concreti, nel conservazione del ricordo e della memoria, nell’uso preciso della carta stampata fosse il destino dell’umanità, ora inece dal 2018, come ha ricordato il Corriere della Sera del 27 agosto 2024, tutto il suo archivio è stato disperso… Che significa? Significa che una grande casa editrice avendo comprato quella che gli aveva stampato fino alla sua morte i libri, per motivi banalissimi di spazio ha deciso di dar via determinati archivi e tra essi, guarda caso, proprio quello di Orwell non certo un autore minore e sconosciuto, di conseguenza tutto quanto in esso era conservato, dai suoi testi originali alle bozze agli appunti alla corrispondenza e altro, èandato disperso, non riunito in un’unica parte ma sparso fra privati, librerie, biblioteche semplicemente perché colui il quale doveva occuparsi di effettuare questo trasloco aveva deciso di darlo via a qualcuno chiedendo però una cifra esorbitante, un milione di sterline. Non essendo riuscito a ottenerle, invece di trattare ha suddiviso presso molti il materiale dell’archivio Orwell che quindi è stato colpito proprio in quello che aveva di più tipico e caratteristica.
A questo punto non si può non ricordare la figura del Grande Fratello immortalata in 1984. Il titolo italiano deriva dalla traduzione letterale di dell’inglese Big Brother che vuol dire semplicemente fratello più grande, fratello maggiore, quello che ci aiuta a percorrere la strada, che ci viene in soccorso nei momenti difficili, cosa che nella resa italiana non è immediatamente evidente e su cui in parte si può equivocare pensando che lo scrittore abbia scelto questa definizione in contrapposizione – e magari forse amche lo fu – con il termine Piccolo Padre che veniva attribuito a Stalin e prima di lui allo Zar.
Ora, il personaggio principale di 1984, WilnstonSmith, lavora presso il Ministero della Verità che si occupa di aggiornare, per meglio dire adeguare, libri,dizionari, enciclopedie all’evolversi della situazione politica e storica del momento cancelando nomi e fatti e aggiungendo altri nomi e fatti, il che è tipico delle dittature del pensiero che vogliono far dimenticare alcune cose e ricordare soltanto altre in base ad un altro immortale principio: chi controlla il passato controlla il presente, e chi controlla il presentecontrolla il futuro. Inoltre, lo scrittore ha avuto l’ideadi aggiungere in appendice al suo romanzo un piccola saggio dedicato ai Principi della Neolingua, quellacioè su cui si basava per dimostrare come una dittatura potesse esistere anche solamente influendo sulle parole, un saggio che qualche editore intelligente e lungimirante dovrebbe decidersi a ripubblicare in forma autonoma con un giusto apparati critico e di attualità.
La Neolingua è quella grazie alla quale si può dire tutto e il contrario di tutto senza considerarsi illogici o contraddittori: tanto per fare un esempioemblematico, guerra vuol dire pace (e viceversa). E non è forse quello che sta avvenendo oggi dove alcune parole devono essere usate in un certo modo ed altrenon possono essere usate, anzi è assolutamente proibito farlo, dove il Grande Fratello oggi si chiama Politicamente Corretto, ideato e imposto dalle élitesaccademiche statunitensi e poi diffusosi a macchia d’olio e diventato una specie di artificioso senso comune grazie agli intellettuali e ai media, sino ad approdare alla recente cultura woke, che sta per “sveglia!”. Certo, svegliati, apri gli occhi, renditi conto sino al punto di esprimerti con la famigerata cnancell culture, che vuole cancelare tutto quanto non rientra secondo i suoi criteri nel PoliticamenteCorretto addirittura distruggendo monumenti, abbattendo statue, proibendo libri.
E siamo giunti al punto cruciale, perché da un Cesaremonocratico e autoritario che impone la sua volontà e i sui gusti ai sudditi, insomma il Grande Fratello comunemente inteso, si è giunti ad un Cesare democratico dalle mille teste che vorrebbe dettare legge per tutti in una rabbrividente mescolanza dipoliticamente corretti e perbenismo/buonismo. E anche questa bella notizia ci arriva dall’America, dove, si ricordi come tempo fa una professoressa di storia dell’arte venne cacciata da scuola per le proteste delle famiglie degli alunni ai quali avevaosato mostrare, povera lei, l’immagine del David diMichelangelo! Per fortuna il sindaco di Firenze la invitò a visitare aa città…
La notizia la si legge su Il Giornale dell’8 ottobre 2024 dove Alessandro Gnocchi ci racconta come il PEN Club ha pubblicato un dossier sui “libriproibiti” negli Stati Uniti, quelli che passano per talinel paese delle libertà democratiche per eccellenza. Sono addirittura diecimila (10.000) quelli che non possono essere inseriti nelle biblioteche di istruzione pubblica, nelle scuole, nelle fiere librarie e così via. Si segnalano per la loro legislazione restrittiva Statu come Florida, Iowa, Wisconsin, tendenza alla censura (tale è) accentuatasi negli ultimi cinque anni.
L’elenco degli autori e/o dei libri è veramente impressionante: Toni Morrison, Chuck Palahmiuk, Bret Easton Ellis, Ranson Riggs, Danielle Steel, Jodi Piccoult, Sally Rooney, Margaret Atwood, GeorgeR.R. Martin, John Grisham, Alice Walker, ma addirittura Stephen King, Kurt Vonnegut, , Agatha Christie e Philip K. Dick con l’ormai famosissimo Blade Runner, oltre a molti “classici” non specificatiche sarebbe importante conoscere per capire meglio i criteri per cui soni considerati anch’essi “proibiti”, esorprendentemente ultimo ma non per ultimo e che qui ci interessa anche George Orwell con 1984, vale a dire l’opera più famosa e significativa che ha denunciato questa “dittatura del pensiero” e forse proprio per questo viene censurata! E’ o non è una Nemesi della Storia nei confronti dello scrittore inglese?
Dietro a tutto ciò c’è, a quanto se ne può dedurre,puro e semplice perbenismo e bigottismo tipico di certo provincialismo da “profondo Sud” ma evidentemente nell’ America di oggi assai più diffuso di quel che si pensi e lo dimostra anche il fatto che tra le opere messe al bando ce ne siano due di uno storico dell’arte italiano, Federico Zeri, con un saggio sui nudi di Michelangelo ed uno sulla pittura diEdward Munch. Incredibile ma vero, e sarebbe interessante conoscere i motivi per l’ostracismo diquest’ultimo: perché L’urlo fa tanta pausa?; mentre per il primo saggio basti ricordare la vicenda della professoressa la cui disavventura si è raccontata in precedenza… Bigottismo puro di certa America poi non tanto “profonda”…
La cancel culture non fa quindi parte solo delmovimento woke, ma è diventata praticamente “istituzionale”: dall’abbattimento dei monumenti si è passati all’abbattimento del pensiero. Senza paradossi c’è da ritenere che nel XXI secolo quanto a libertà di espressione delle idee non ci sia ormai molta differenza tra Stati Uniti e Russia ex Unione Sovietuca, come aveva profetizzato negli anni Trenta Julius Evola. E come aveva messo inutilmente in guardia il povero George Orwell, oggi sfrattato...
Con l’aria che tira negli USA non vorremmo che da un lato non sia tanto paradossale o assurdo che anche nella nazione delle liberta per eccellenza possa venire creato, proprio come nell’Iran degli ayatollah, un Ministero per la Repressione del Vizio e la Promozione della Virtù, e dall’altro si arrivasse alla società descritta in Fahrenheit 451 da Ray Bradbury 70 anni fa ma quanto mai attuale, dove i vigili delfuoco non spengono incendi ma li appiccano… ailibri! Colpevoli di dire cose troppo differenti gli uni dagli altri col il rischio di mandare in confusione i poveri lettori, come spiega il capo dei pompieri ad un giovane addetto perplesso.
Purtroppo la cancel culture è sostanzialmente simile…