Che emozione! Scoprire – sotto un sole che non s’era mostrato per settimane – le immagini di Notre-Dame immacolata, scintillante, gloriosa! Contemplare sul sagrato della cattedrale i volti raggianti dei 1.300 artigiani lì riuniti. Condividere la loro gioia. Ascoltarli, mentre raccontano il loro lavoro con passione e modestia.
Gli artigiani sono riusciti in ciò che pareva impossibile: ricostruire l’immenso vascello di pietra, vecchio di otto secoli. L’hanno fatto in cinque anni. Smentendo profeti di sventure e derisori di ogni risma, che davano dell’incosciente al presidente della Repubblica, questi uomini e queste donne hanno incarnato uno slancio scaturito da ogni regione di Francia, straordinaria unione di forze confluite verso Notre-Dame per renderle la bellezza.
La Vergine col Bambino
La pietra ha ritrovato la luminosità, le cappelle hanno ritrovato la policromia piena di audacia, mentre le vetrate sontuose captano la luce, rendendo percepibile la superiore presenza. A poco a poco si precisano gli elementi della celebrazione e della festa.
La statua della Vergine col Bambino, scultura del XIV secolo, miracolosamente risparmiata dall’incendio e rifugiata a Saint-Germain l’Auxerrois, ha riguadagnato la sua casa in una solenne processione. La Corona di spine, di cui si dice che fosse sulla fronte di Gesù prima della crocifissione, sarà al centro del nuovo e spettacolare reliquiario disegnato da Sylvain Dubuisson. E’ caduto il velo dall’altare maggiore e dal battistero, concepiti da Guillaume Bardet.
Vescovi da tutto il mondo
Il 7 dicembre l’arcivescovo batterà alle porte della cattedrale i tre colpi rituali. Poi 8.000 tubi del grande organo, cui Christian Lutz ha restituito il soffio, risuoneranno in tutta la loro potenza. L’indomani si celebrerà la messa inaugurale, con 170 vescovi venuti dal mondo intero, ma anche da diaconi e preti, ossia varie centinaia di officianti…
Al di là dell’immane restauro, grazie ai mezzi investiti sul cantiere da generosi donatori, viviamo un momento di speranza e di riconforto. Mentre ogni giorno il mondo si incupisce, mentre ovunque ci affliggono orrori della guerra o meschinità delle disunioni, ecco un momento di concordia e di luce. Ecco anche un momento di fierezza. Per ricordarci da dove veniamo e di ciò di cui sono capaci alcuni di noi. A condizione di essere insieme.
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