Il Lusail International Circuit, a circa 23 chilometri dal centro di Doha, è la sede della terza edizione del Gran Premio del Qatar, ventitreesimo e terzultimo evento della stagione 2024 di Formula 1.
Oltre al lunghissimo rettilineo, con la zona DRS, nella pista di Lusail ci sono 16 curve – praticamente quasi tutti curvoni in appoggio – lungo 5419 metri.
Per altro, l’evento del Qatar è il sesto e ultimo del 2024 con il formato “Sprint”, con una sola sessione di prove libere, due prove cronometrate, la gara del sabato e il Gran Premio della domenica.
Con il Titolo Piloti già assegnato a Max Verstappen, l’attenzione è tutta per la classifica riservata alle case costruttrici: la sfida vede il confronto tra McLaren e Ferrari; staccatissima, invece, la Red Bull.
Tante le incognite, dalle basse temperature della notte, ai cordoli (anche se diversi sono stati smussati rispetto al 2023); dal nuovo asfalto, alla sabbia che arriva in pista.
La Pirelli ha portato le mescole più dure della gamma: le C3 (Soft), le C2 (Medium) e le C1 (Hard).
Il venerdì
Nell’unico turno di prove libere del venerdì, le FP1, il primato è di Charles Leclerc (munito di un nuovo fondo), che ferma il cronometro sull’1’21”953 (Soft).
È il preludio alla Sprint Qualifying per le posizioni della gara del sabato: vige l’obbligo di mescole medie per la SQ1 e la SQ2, delle Soft nella SQ3.
La costante è comunque quella di un circuito che migliora col susseguirsi delle tornate: nella SQ1, il più rapido è Lando Norris, in 1’21”356, ripetendosi nella SQ2 in 1’21”231.
Nella SQ3 il britannico si conferma già nel primo run, giacché l’1’21”012 (non più migliorato, con 1’21”238 al secondo passaggio veloce) gli garantisce il primato, su George Russell, Oscar Piastri, Carlos Sainz.
Quinto e sesto, rispettivamente, Charles Leclerc e Max Verstappen.
Il sabato
Il primo evento proposto all’interno del fine settimana di Lusail è la Sprint, la gara del sabato.
Sergio Perez e Franco Colapinto la cominciano dalla corsia dei box, in seguito ai lavori dei meccanici sulle rispettive monoposto.
Entrambi sono sulle Medium, come tutti gli altri partenti eccetto Zhou Guanyu sulle Soft.
Allo spegnimento dei semafori, Lando Norris mantiene la testa, mentre Oscar Piastri si riesce a scavalcare George Russell all’esterno della seconda curva.
Anche Lewis Hamilton ha un discreto spunto – dalla settima posizione – ed è quinto al termine del primo giro; Verstappen, al contrario, dal sesto in partenza è scivolato nono.
Le distanze tra i concorrenti presto si stabilizzano fatto salvo che il tentativo di recupero di Russell.
Il britannico prova ad uscire dalla scia di Oscar Piastri in curva 1, al giro 4, ma l’australiano si difende portando maggiore velocità in curva e chiudendo la successiva ancora secondo.
Al giro 8, Verstappen è ottavo su Gasly in curva 1.
L’ottica della competizione è quella della gestione della gomma media; in più, Norris cerca di mantenere il compagno Piastri sotto al secondo, cosicché possa usare il DRS per tutelarsi da Russell.
I due fattori contribuiscono a mantenere la velocità non certo elevata, tant’è che i primi sei viaggiano in meno di quattro secondi.
Fa eccezione Charles Leclerc, che al giro 13 va all’interno di Hamilton il quale, nonostante una difesa strenua nei successivi curvoni, deve lasciare al monegasco la quinta piazza virtuale.
Alla tornata successiva Piastri riesce di nuovo a contenere Russell, confermandosi secondo; almeno fino al giro conclusivo.
In uscita dall’ultima curva – la numero 16 – dell’ultimo giro, però, Norris decide di lasciarsi sopravanzare da Oscar Piastri, concedendo il primato all’australiano nei metri conclusivi.
La bandiera a scacchi, alla fine dei 19 giri in programma, saluta così il successo di Piastri nella Sprint, con Norris secondo e Russell terzo.
Quarto Carlos Sainz, poi Leclerc, Hamilton, Nico Hulkenberg e Max Verstappen; a chiusura della Top 10, anche se fuori dalla zona punti, si sono classificati Pierre Gasly e Kevin Magnussen.
Di Charles Leclerc la tornata più veloce, al termine del giro 18, in 1’23”923.
Dopo una prima competizione, si torna al confronto sul giro secco, con le qualifiche.
Nella Q1, al vertice si pone George Russell, in 1’21”241 (Soft), con Verstappen primo nella Q2, in 1’20”687 (Soft).
Nella decisiva Q3, il primo run vede il primato di Russell, in 1’20”575, poi migliorato da Verstappen fino all’1’20”520, il riferimento che sembrerebbe garantirgli la partenza al palo.
Al termine delle qualifiche, però, Verstappen è retrocesso di una posizione, dopo aver rallentato George Russell in curva 4, sebbene entrambi fossero nel proprio ultimo giro di lancio.
La pole position, dunque, passa a George Russell, davanti proprio all’olandese, Norris, Piastri e Leclerc.
La gara
Per lo stint iniziale, vanno tutti sulle Medium, salvo Nico Hulkenberg (diciottesimo in partenza), sulle Hard.
Allo spegnimento dei semafori, George Russell ha un discreto scatto ma Verstappen sfrutta tutta la traiettoria interna per infilarlo, consentendo per giunta a Norris di issarsi secondo.
Leclerc prende a Piastri la quarta posizione, tutto all’esterno in curva 2.
Nelle retrovie, Hulkenberg, Esteban Ocon e Franco Colapinto arrivano a contatto in curva 1 e poco più avanti Alexander Albon chiude Lance Stroll al suo interno, causando anche in questo caso un incidente.
Delle due carambole, fanno le spese ‘solo’ Ocon e Colapinto, ritirati; Hulkenberg fora la posteriore sinistra ma riesce a riprendere i box.
Deve entrare la Safety Car che resta in pista fino alla fine del giro 4: la corsa riparte dal giro 5 e il lungo rettilineo principale legittima le ambizioni di Piastri che all’esterno della prima curva ripassa Leclerc.
Il ritmo non è elevato – sul minuto e 25” alto tra i primi – nella misura in cui l’obiettivo fondamentale è preservare le gomme per effettuare una sosta unica.
Qualche duello si vede solo a centro gruppo, come al giro 13, quando Pierre Gasly scarta Yuki Tsunoda all’esterno della prima curva, portandosi decimo.
Hamilton, intanto, mossosi in anticipo sulla griglia prima di partire, ottiene cinque secondi di penalità.
I tempi cominciano gradualmente a scendere e all’appropinquarsi della metà gara, chi appare più in difficoltà – al vertice – è Russell, impegnato con un Piastri che gli si riavvicina.
Piastri in effetti, nonostante un retrotreno non molto stabile, è sulle tracce della Mercedes, viaggiando per diverse tornate sotto il secondo di distanza.
Tant’è che Russell è ai box alla fine del giro 23, per le dure; tuttavia, le difficoltà a smontare la posteriore destra già rodata, gli fanno perdere circa cinque secondi (sette secondi il totale della fermata).
Rientrato nel traffico e in difficoltà con le Hard, Russell è costretto a confrontarsi con i piloti che corrono ai margini della decima posizione, adagiandosi per numerosi passaggi dietro ad Alonso.
I primi, nel frattempo, superato il giro 27 hanno raggiunto dei tempi intorno al minuto e 27” alto, preludio delle varie altre soste.
Hamilton e Sainz la sosta la devono per forza effettuare alla fine del giro 34, così come Piastri.
Albon, infatti, aveva perso uno specchietto sul rettifilo che, colpito da Valtteri Bottas, si era frantumato, senza che la Direzione Gara fosse immediatamente intervenuta, se non sventolando delle bandiere gialle.
Bandiere, per altro, intermittenti almeno all’apparenza; di questa confusione, farà le spesse soprattutto Lando Norris.
Per il colpevole ritardo della Direzione, i pezzi avevano causato la foratura dell’anteriore sinistra di Sainz e Hamilton.
La Safety Car sarebbe entrata solo nella tornata numero 35 – sicuramente troppo tardi – al termine della quale la maggior parte dei piloti, che ancora non lo aveva fatto, cambia le gomme.
Della confusione si è giovato soprattutto Leclerc, eseguito il pit stop con il giusto tempismo e risalito terzo; Sainz è scivolato ottavo e Hamilton addirittura sedicesimo.
La neutralizzazione permane fino alla fine del giro 39, con il Gran Premio che riprende dalla tornata numero 40.
L’olandese non ha una buona accelerazione in uscita dalla curva 16, concedendo la scia a Norris che lo attacca all’esterno; Verstappen riesce a rintuzzarlo, tanto quanto Leclerc con Piastri.
Russell sopravanza Gasly che larghissimo deve anche far passare Sainz, poi nuovamente riscavalcato dal francese, complice un errore del pilota della Ferrari.
Non si fa in tempo a terminare il giro 40, che c’è una nuova neutralizzazione: dapprima virtuale, poi con la vettura di sicurezza.
Hulkenberg si era infatti girato e Perez – già in testacoda durante la precedente neutralizzazione – si era fermato ai bordi della pista.
La neutralizzazione termina a fine passaggio 42: il Gran Premio riprende dal giro 43, con Verstappen che gestisce meglio la ripartenza e Norris che controlla un accenno di Leclerc all’esterno.
Per il britannico della McLaren, tuttavia, il mancato rispetto delle doppie bandiere gialle esposte per lo specchietto di Albon, si tradurrà in una penalità.
I commissari hanno studiato il caso, punendolo con uno Stop and Go di dieci secondi, da dover scontare durante il Gran Premio: Norris lo effettua alla fine del giro 45, ritrovandosi così quindicesimo (ultimo).
La porzione finale della corsa, dunque, serve al pilota della McLaren per cercare di racimolare qualche punto.
Nell’arco di pochi passaggi, a suon di giri veloci, la rabbiosa rimonta del classe 1999 lo vede raggiungere Bottas, decimo, alla tornata 54, sorpassandolo e prendendo così la decima posizione virtuale.
Non ci sono però altri margini, così come Gasly, con l’Alpine, non ha troppe difficoltà nel controllare Sainz.
Dopo 57 giri, la bandiera a scacchi saluta la vittoria di Max Verstappen, davanti a Charles Leclerc e a Oscar Piastri.
Quarto Russell (pur con cinque secondi di penalità per un’infrazione sotto Safety Car), poi Gasly, Sainz.
Fernando Alonso si è classificato settimo, ottavo Zhou Guanyu (primi punti nel 2024 per lui e per la Kick-Sauber), Kevin Magnussen e Lando Norris, decimo.
Norris, inoltre, ha ottenuto il punto bonus per il giro più veloce, avendolo ottenuto in 1’22”384 alla fine del giro 56, il penultimo.
La Formula 1 tornerà in pista la prossima settimana, per il conclusivo Gran Premio di Abu Dhabi.