E’ stato aiutante della Luftwaffe (l’aeronautica da guerra tedesca) presso il Führer dal 16 giugno del 1937 al 29 aprile 1945 vedendo, da un osservatorio privilegiato, l’affermazione della Germania nazionalsocialista e, solo pochi anni dopo, il crollo. Si tratta di Nicolaus von Below che, nell’immediato dopoguerra, fu scagionato da ogni accusa e liberato. Divenne pilota della Lufthansa e scrisse le sue memorie che, ovviamente, hanno un valore particolare poiché si tratta di avvenimenti registrati in presa diretta. Le sue memorie sono quindi una testimonianza di rilievo pubblicate ora in italiano per la prima volta, già utilizzate dagli studiosi del nazionalsocialismo. Testo importante sotto il profilo dell’analisi sociologica, intitolato Al fianco di Hitler, edito da Italia Storica, dove viene registrato l’ascendente che riuscivano ad avere Hitler e il nazionalsocialismo sul popolo tedesco, ma soprattutto su uomini e intellettuali conservatori, che quindi non appartenevano originariamente all’ambiente nazionalsocialista. Nicolaus von Below era uno junker che aveva dedicato la propria vita alla carriera militare, noto per le sue qualità che gli permisero di ottenere i gradi di colonnello a soli 35 anni e che fu scelto per essere al fianco di Hitler proprio negli anni determinanti per la politica hitleriana: dal Blitzkrieg alla caduta di Berlino nelle mani dell’Armata rossa. Con Goebbels e Bormann sottoscrisse, nel bunker della Cancelleria, negli ultimi giorni della guerra, il testamento politico del Führer. Quando ormai tutto era precipitato, von Below tentò di raggiungere l’ammiraglio Doenitz asserragliato nel settore nord-ovest di Berlino ma fu catturato dai nemici. Fu liberato solo nel 1948.
Questo libro, secondo gli storici, è rilevante per comprendere meglio Hitler e le sue scelte, in merito alla guerra, mette in rilievo il personaggio Hitler del quale emergono aspetti inediti. A esempio, di solito viene rappresentato come un dittatore senza qualità, isterico, pazzo, imbottito di farmaci e droghe varie. Von Below, sulla base della propria esperienza, rimarca come il Führer fosse uno stratega militare affatto “dilettante” e forse proprio per questo non sopportava le defaillance dei suoi generali. Non solo: quando voleva che l’esercito prendesse certe decisioni, Hitler usava il metodo della persuasione dei generali che gli erano accanto piuttosto che limitarsi a dare ordini. Credeva nel personale convincimento, sottolinea von Below. Atteggiamento che continuava a usare anche dopo l’inverno del 1941, quando assunse il comando dell’Esercito. L’ultimo anno dell’immane conflitto ricorse solo a ordini diretti che non ammettevano discussioni. Von Below ricorda le capacità del capo del Terzo Reich per definire le situazioni militari mentre “in campo politico era una sorta di visionario, vittima di velleitarie illusioni. Non solo: Hitler previde che gli accordi di Yalta erano incompatibili per gli interessi Usa e Urss e che le contraddizioni nello schieramento degli Alleati sarebbero scoppiate dopo la fine del conflitto. Un libro che aggiunge particolari non secondari alla storia nota di Hitler. Vengono annotate e proposte al lettore le giornate del Führer, con gli incontri istituzionali e i rapporti dal fronte, le analisi sulle dinamiche della guerra, le direttive e gli ordini veri e propri. E’ chiaramente un libro di parte che offre una visione arricchita da più prospettive del fenomeno nazionalsocialista e del personaggio Hitler.
Nicolaus von Below, Al fianco di Hitler, Italia storica edizioni, prefazione di Francesco Perfetti, pagg. 327, euro 26,00 (ordini: italiastorica.com)