Un ebreo ateo e un cristiano ex ateo. Il nume della psicoanalisi e un cattedratico della letteratura. Un austriaco esule e un irlandese a Londra. Ma soprattutto un vecchio malato contro un giovane sano. Sono gli antagonismi di Freud – L’ultima analisi, film di Matthew Brown, derivato dal dramma di Mark St. Germain, a sua volta tratto dal saggio The Question of God di Armand Nicholi.
In circa due ore corre un fiume di parole sull’annosa questione che vide contendere anche Jean-Luc Marion e Alain de Benoist in Avec ou sans Dieu (Beauchesne, 1970).
Contrapposizioni e derivazioni, efficaci magari a teatro nel 2010, sono ora rinfrescate, perché compatibili con la direttiva governativa al cinema britannico, già prima della Brexit: preparare il pubblico alla prossima guerra. La stessa logica che ha dato serie tv (Downton Abbey e The Crown, per esempio) e film (Il discorso del re e Dunkirk, per esempio).
Questo Freud si svolge infatti nella prima settimana del 1939, quando la Gran Bretagna dichiara guerra alla Germania, che sta occupando la Polonia occidentale. Un pretesto: nella terza settimana di settembre 1939, la Gran Bretagna non dichiara guerra all’Unione Sovietica, che sta occupando la Polonia orientale.
Rispetto alla situazione della Polonia nel settembre 1939, lo spettatore del novembre 2024 coglie l’allusione alla situazione dell’Ucraina. Così, nel film di Brown il confronto su credenza o miscredenza cede spesso e volentieri la scena a titoli di quotidiani, bollettini radiofonici, flashback sulla Vienna dell’Anschluss, dalla quale i Freud, ma non le sorelle di Sigmund, erano fuggiti un anno prima.
Nella realtà un incontro tra Freud (Anthony Hopkins) e C. S. Lewis (Matthew Good) non è provato. Ma se Freud non leggeva Lewis, Lewis leggeva Freud, condividendo, all’inizio, le sue tesi. Ciò dà al loro dibattito un’aura artificiosa, sottolineata dall’esuberanza improbabile per un malato come Freud era in quel momento (morirà il 23 settembre 1939 per eutanasia).
Meno soffocanti sono i momenti di Freud con l’allievo, biografo e mancato genero Ernest Jones (Jeremy Northam) e quelli in esterni, incluso il breve dialogo di Lewis con J.R.R. Tolkien (Stephen Campbell Moore), rappresentato per attrarre i lettori del Signore degli Anelli.
Freud – L’ultima analisi di Matthew Brown, con Anthony Hopkins, Matthew Good, Liv Lisa Fries, Jeremy Northam, 108′
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