Per il ventiduesimo e terzultimo appuntamento stagionale – dopo Miami e Austin – la Formula 1 ritorna negli Stati Uniti per la terza volta nel 2024.
Il Gran Premio di Las Vegas, quarta edizione, è la sintesi del Circus contemporaneo: un semi cittadino velocissimo – con picchi velocistici da oltre 340 km/h – dalla larga carreggiata.
Confermata, dunque, la conformazione del 2023, con il tracciato da 6201 metri e 17 curve ricavato nell’area di Paradise, sfruttando la celebre Strip.
Le luci sono lo sfondo dei tanti eventi di contorno pensati per intrattenere il pubblico pagante, insieme ai motori.
Si corre di sabato notte, con l’incognita delle basse temperature; grazie al fuso orario, però – in Europa – la gara va in onda nella prima mattina di domenica.
In Nevada, la Pirelli ha scelto le mescole più morbide della gamma: le C5 (Soft), le C4 (Medium) e le C3 (Hard).
Le prove libere
Nelle prove libere del venerdì (giovedì di Las Vegas), le squadre si confrontano immediatamente con le paricolari condizioni atmosferiche e la bassa aderenza della pista.
Nelle FP1, il miglior riferimento è quello di Lewis Hamilton, in 1’35”001 (Soft) George Russell, poi ritoccato dallo stesso Hamilton nelle FP2, fino all’1’33″825 (Soft).
George Russell è il più rapido nelle FP3, col tempo di 1’33″570 (Soft).
Le qualifiche
Anche nelle prove ufficiali la temperatura continua ad essere talmente bassa, che la tenuta delle monoposto risulta molto instabile: non si contano le perdite di retrotreno e i controlli al limite.
Nella Q1, George Russell è primo, in 1’33″186 (Soft); eliminato Sergio Perez, soltanto sedicesimo.
Hamilton ottiene il primato della Q2, in 1’32″567 (Soft), poco prima, per altro, che Franco Colapinto sbattesse dopo l’ultima chicane (curva 14/15/16).
Nella decisiva Q3, il rinnovato protagonismo di Russell lo vede dapprima poleman provvisorio, in 1’32″811, a conclusione del primo run.
Dopodiché, nel secondo passaggio veloce, il britannico ritocca il tempo sul giro di 499 millesimi, fermandosi all’1’32″312 e alla pole position di Las Vegas.
Alle sue spalle, Carlos Sainz e l’ottimo Pierre Gasly sull’Alpine, poi Max Verstappen, Lando Norris.
Deludente invece Hamilton, autore di due errori in altrettanti tentativi di qualificazione che lo hanno costretto alla decima posizione.
La gara
I meccanici della Williams riescono a riparare la vettura di Colapinto che – una volta ottenuta l’idoneità – può partire dai box.
Per cominciare, la scelta delle gomme più condivisa è quella delle medie.
Sergio Perez (quindicesimo), Valtteri Bottas, lo stesso Colapinto sono invece sulle dure e Fernando Alonso sulle morbide.
Allo spegnimento dei semafori, Russell mantiene la testa, mentre Sainz non eccelle nello scatto ed è costretto a guardarsi da Pierre Gasly e soprattutto da Charles Leclerc.
Il monegasco è in effetti abile, nelle prime battute, a sopravanzare sia lo spagnolo che il francese dell’Alpine, portandosi alle spalle del britannico della Mercedes.
Leclerc si mette subito in modalità ‘inseguimento’ e già dopo un paio di tornate appare in grado di ‘sentire’ la scia dell’avversario.
Il ferrarista prova a farsi vedere al giro 4 in curva 14, ma Russell non ha esitazioni, diversamente da Gasly, che invece nella stessa frenata non può difendersi da Verstappen che si porta quarto.
Nel frattempo – è il giro 7 – Sainz scavalca Leclerc, all’interno della curva 14: il calo del monegasco anticipa di un giro l’affondo di Verstappen su di lui (curva 14).
L’asfalto più scivoloso e soprattutto le temperature dell’asfalto leggermente più elevate rispetto alle qualifiche hanno evidentemente inciso, rimodulandolo, sul funzionamento e la tenuta delle gomme.
Al termine della tornata numero 9, proprio Leclerc e Lando Norris sono ai box per le dure.
Sempre nella staccata della curva 14, il pilota della Red Bull toglie a Sainz la seconda posizione, al giro 10 e così lo spagnolo, alla fine dello stesso passaggio, tornai ai box e monta le Hard.
L’olandese lo farà al termine dell’undicesimo passaggio, Russell del dodicesimo.
Poco più dietro, si assiste al tentativo di recupero di Hamilton – decimo al via – risalito momentaneamente primo (giro 13) grazie ai sorpassi e alle soste altrui.
Il britannico cambierà le gomme al termine della tornata 13.
Gasly, invece, alla fine del giro 15 è costretto a chiudere anzitempo la propria giornata, complice un guasto tecnico (unità motrice).
Al giro 16, in curva 14, Sainz passa Perez (non ancora fermatosi) e Hamilton sopravanza Norris, per la quinta posizione; il messicano perde posizioni, anche su Leclerc, Hamilton, Piastri.
Il degrado della mescola della vettura di Perez è evidente; tant’è che proprio al termine del giro 17 passa dalle dure alle medie.
Con Russell al vertice a fare l’andatura, in pista il più veloce sembra il compagno Hamilton.
Il veterano della Mercedes si riporta presto nella scia di Leclerc, pur la Ferrari più veloce in rettilineo rispetto alla monoposto teutonica.
È su questo motivo (giri veloci di Hamilton contro velocità di punta di Leclerc) che i due continuano a confrontarsi, nel momento in cui si entra nella seconda metà del Gran Premio.
Il passo al vertice si assesta tra il minuto 37” alto e il 38” basso, pur stagliandosi la necessità di una seconda sosta: necessità che diventa presto evidenza.
Dopo qualche passaggio di gestione, Leclerc torna ad abbassare i propri riferimenti, a fronte di un rallentamento di Sainz, ormai in difficoltà con le sue Hard.
L’iberico (giro 27) lascia passare Leclerc in curva 14, mantenendosi dietro al monegasco e davanti a Hamilton.
Verstappen rientra ai box alla fine del passaggio 27, così come Hamilton, entrambi di nuovo per le dure.
Tra di loro, anche Sainz – avendolo richiesto lungamente – sembrerebbe dover imboccare la corsia dei box.
I meccanici, però, non sono pronti e costringono lo spagnolo a tagliare l’ingresso – sul cordolo e la linea bianca – e a riprendere la pista.
Il pit stop per le Hard lo spagnolo l’avrebbe effettuato un giro dopo, perdendo una tornata preziosa.
Una volta ripresa la pista, invece, Hamilton impiega una manciata di tornate per chiudere il distacco su Verstappen.
Al giro 30, l’inglese ottiene la tornata più rapida, in 1’36”748, preannunciando il sorpasso sull’olandese – in pieno rettilineo – ancora prima della staccata della curva 14 (giro 31).
Leclerc conferma le dure nella sosta di fine tornata 31, ma al ritorno in pista è nuovamente costretto alle spalle di Sainz, in curva 5.
A conclusione della tornata 32, seconda sosta anche per Russell (dalle dure alle dure), che riprende il circuito comunque in testa.
Negli ultimi undici passaggi, ci sono le due Ferrari a cercare di riprendere Verstappen, che di fatto legittima la creazione di un trenino con le tre monoposto.
Un trenino che vede l’olandese più in difficoltà nelle curve lente, dove Sainz e Leclerc dimostrano maggiore velocità.
Lo spagnolo sopravanza Verstappen – evidentemente attento a non fare errori – al giro 41, molto prima della curva 14.
Trascorrono cinque giri e Leclerc lo imita – al passaggio 46 – sempre nel medesimo punto: il pilota della Red Bull non chiude neanche un minimo, avendo altri obiettivi.
L’obiettivo del capofila Russell è quello di chiudere al meglio una giornata da vero protagonista.
In McLaren, invece, fermano Norris al termine del giro 48, per le Soft, alla ricerca del giro più veloce.
La bandiera a scacchi saluta la vittoria di George Russell, la terza in carriera, con Hamilton secondo a completare la doppietta della Mercedes.
Terzo Sainz, quarto Leclerc, mentre il quinto posto – davanti a Norris – consegna a Max Verstappen il Titolo Iridato.
Norris si è classificato sesto e ha inoltre ottenuto il punto bonus per il giro più veloce, in 1’34”876, segnato al cinquantesimo e ultimo passaggio.
Settimo Oscar Piastri, ottavo Nico Hulkenberg, poi nono Yuki Tsunoda e decimo Sergio Perez.
La Formula 1 tornerà in pista la prossima settimana, a Lusail, sede del Gran Premio del Qatar.