Il giornalista e scrittore Luciano Garibaldi, autore di oltre quaranta libri divulgativi di storia, prevalentemente sulle guerre del Novecento, il fascismo, la resistenza e gli anni di piombo, nonche’ collaboratore della rivista “Storia in Rete, e di tante pubblicazioni dell’area non conformista, è morto a Milano all’età di 88 anni.
I funerali si terranno martedì 26 novembre alle ore 14:45 nella parrocchia di Santa Francesca Romana a Milano.
La morte del Duce
Garibaldi ha dedicato decenni di ricerche a cercare di capire chi “veramente” uccise Benito Mussolini e l’amante Claretta Petacci il 28 aprile 1945 a Giulino, in provincia di Como. Secondo la sua ipotesi formulata in numerosi articoli e nei libri “La pista inglese. Chi uccise Mussolini e la Petacci?” (Ares, 2002; tradotto in inglese da Enigma Books con il titolo “Mussolini: the secrets of his death”) e “Perché uccisero Mussolini e Claretta. Oro e sangue a Dongo” (con Franco Servello, Rubbettino, 2010), non sarebbero stati i partigiani che rivendicarono il duplice assassinio, Walter Audisio, Aldo Lampredi e Michele Moretti, su ordine del Comitato di Liberazione Nazionale dell’Alta Italia, ma un commando del Special Operations Executive, il servizio segreto britannico, per ordine di Winston Churchill che intendeva porre una pietra tombale sui suoi rapporti col duce in funzione antisovietica, recuperando il fantomatico carteggio tra i due statisti.
Tra i suoi volumi di maggior successo figurano “Mussolini e il Professore. Vita e diari di Carlo Alberto Biggini” (Mursia, 1984); “Un secolo di guerre” (White Star, gruppo De Agostini, 2001), tradotto in otto lingue, tra cui il cinese; “Operazione Walkiria: Hitler deve morire” (Ares, 2008), con interviste ai superstiti dell’attentato, incontrati in Germania vent’anni dopo il fatto; “La guerra (non) è perduta” (Ares, 1998), storia degli ufficiali italiani incorporati nell’8a Armata britannica; “I Giusti del 25 aprile. Chi uccise i partigiani eroi?” (Ares, 2005), storie delle vite e misteri delle morti di tre famosi comandanti partigiani: Aldo Gastaldi, Edoardo Alessi e Ugo Ricci; “Gli eroi di Montecassino” (Oscar Storia Mondadori, 2013), dedicato ai polacchi che liberarono l’Italia; “O la croce o la svastica. La vera storia dei rapporti tra la Chiesa e il nazismo” (Lindau, 2009).
Con la figlia Simonetta, nel 2014, per la White Star – De Agostini, Luciano Garibaldi ha pubblicato “Adolf Hitler. Il tempo della svastica”, tradotto e pubblicato anche in inglese. Numerosi i suoi libri sugli anni di piombo, tra i quali quelli pubblicati con Ares nel 2013 “Luigi Calabresi, Medaglia d’Oro”, da cui è stata tratta la fiction televisiva di Rai Uno “Gli anni spezzati. Il commissario”, e “Nella prigione delle Brigate Rosse”, assieme al giudice Mario Sossi (da cui la fiction di Rai Uno “Gli anni spezzati. Il giudice”).
I polacchi che liberarono l’Italia? Ma che vi siete adeguati alla narrazione della propaganda nemica?
E’ stato uno storico coraggioso. Si riferisce al saggio su Montecassino?
Assassini di Mussolini e Claretta, con ripugnati dettagli, sono stati certamente i nostri comunisti, forse pagati dagli inglesi. Non un fantomatico commando del Special Operations Executive. Ma se il CLNAI l’aveva detto e ridetto in precedenza? Ma quale fantomatico carteggio! Magari qualcosa c’era, ma che cosa mai poteva contenere, siamo seri… Al massimo Churchill avrà scritto (a futura memoria) a Mussolini che ‘comprendeva’ il nostro 10 giugno 1940 per non essere totalmente circondati dai tedeschi… Ma nel ’45 che cosa poteva ormai valere?