Incontro pubblico nei giorni scorsi al cinema San Rocco di Cesena con Riccardo Magnani. Tema: “Leonardo da Vinci e la scoperta delle Americhe”.
Arrivare per primi a una conferenza permette dinamiche interpersonali. E’ lo “spettacolo della vita” nell’epoca in cui tutti vogliono vedere, ma “niente è più difficile da vedere con i propri occhi di quello che si ha sotto il naso” (Goethe).
Così, complice un inghippo al computer, si sono viste solo due immagini e si sono ascoltate parole, parole, parole, come la famosa canzone di Mina, che hanno “rispettato” il naturale meccanismo umano della formazione del pensiero, perché “in base al numero di parole che conosci, puoi elaborare pensieri” (Umberto Galimberti).
Sono le parole a esprimere i sentimenti. Anche nel cinema sono le parole a fare un capolavoro. Venerdì scorso, a Cesena, quel gran diesel del Riccardo è partito piano. Poi, come nei migliori studi odontoiatrici, “ha tirato fuori le parole” per dire che dobbiamo star connessi con la Natura, essere curiosi del passato per capire il presente e costruire il futuro. La conoscenza ci rende liberi ed è l’antidoto della paura, che si alimenta con la manipolazione della comunicazione.
Dobbiamo conoscere i meccanismi di costruzione della comunicazione per non finire, come nel film La terrazza di Ettore Scola: “ … Come si era felici quando eravate tutti imbecilli”.
Con la paura, negli ultimi anni, un’élite malthusiana ha tenuto in scacco il mondo e continua a tenerlo (il saggio di Malthus sulla riduzione della popolazione è del 1798, il piano Kalergi del 1929). In teoria i malthusiani “hanno già scritto e detto tutto”. Ma non hanno fatto i conti con gli spiriti liberi.
Magnani ha ricordato quando, completate le sue ricerche, sua moglie gli disse “perché non scrivi un libro?”.
Venerdì sera il tavolo era pieno di libri. Ora noi dobbiamo solo leggere, che è la cosa più difficile perché la lettura è il martello pneumatico che sbriciola i nostri muri interni, ma anche l’integratore più efficace per il sistema immunitario dello spirito. Purtroppo la Storia è stata scritta da chi teneva acceso il camino anche d’estate. Se fai sparire le parole che raccontano come sono andate le cose, puoi costruire verità di comodo. “Una menzogna ripetuta diventa verità “. come ha detto Magnani. Il potere ha sempre fatto così, sfruttando la curiosità di un musicista come Johannes Lionardo de Medici, costruendo personaggi di fantasia come Cristoforo Colombo e Marco Polo.
Sempre per la serie “E’ già stato detto tutto”, Enzo Jannacci cantava “La televisiun la g’ha na forsa de leun / la televisiun la g’ha paura de nisiun / la televisiun la t’endormenta come un cuiun”.