“Liberiamo” il calcio tv dalle supercazzole di Lele Adani
Scrive Daniele Dell'Orco su Libero: "La sua parabola ascensionale iniziata nel 2012 sulle reti Sky l'ha condotto oggi ad essere un megafono di populismo calcistico impegnato su ben tre fronti. Il primo, quello tv, dove commenta sulle reti Rai le gare della Nazionale e/o i grandi eventi calcistici; il secondo, quello social, dove conduce tribune come la discendente della "BoboTv", avventura che finì un anno fa con stilettate alla schiena tra ex sodali (c'erano Vieri, Cassano e Ventola); il terzo, quello a microfoni spenti, dove lui, critico di professione, insulta chi si permette legittimamente di criticarlo, come il bravo collega di Libero Claudio Savelli"
“Quando Victor Hugo Morales, celestiale telecronista sportivo uruguagio, consegnò agli annali il “gol del secolo” di Diego Armando Maradona a Messico 1986, dipinse nell’aere questi versi: “Gracias Dios por el fùtbol, por Maradona e por estas lagrimas”. Morales, mentre la storia gli passava davanti catalizzata in una rete paranormale, con la sua ode dedicata al “barrilete cósmico” fermò le lancette.
A sua insaputa, però, creò anche dei mostri che, negli anni a venire, avrebbero provato ad imitarlo. Come Daniele Adani da Correggio. Modesto calciatore, buon conoscitore delle dinamiche pallonare, mistico commentatore, esagerato showman.
La sua parabola ascensionale iniziata nel 2012 sulle reti Sky l’ha condotto oggi ad essere un megafono di populismo calcistico impegnato su ben tre fronti. Il primo, quello tv, dove commenta sulle reti Rai le gare della Nazionale e/o i grandi eventi calcistici; il secondo, quello social, dove conduce tribune come la discendente della “BoboTv”, avventura che finì un anno fa con stilettate alla schiena tra ex sodali (c’erano Vieri, Cassano e Ventola); il terzo, quello a microfoni spenti, dove lui, critico di professione, insulta chi si permette legittimamente di criticarlo, come il bravo collega di Libero Claudio Savelli”.
Dopo aver letto la stroncatura firmata da Deniele Dell’Orco su Libero in merito alle performance del commentatore, invochiamo l’articolo 21 della carta per difendere il diritto di Lele Adami nell’esercitare le sua fantasia lessicale durante i commenti televisivi delle gare di calcio della Nazionale e dei club, ma allo stesso tempo rivendichiamo lo stesso articolo per auspicare una “liberazione” dalla sua filosofia, dall’Adanismo, lo storytelling applicato anche una microgiocata che non rimarrà nella storia, a una prestazione non dimenticabile esaltata per puro gaudio narcisistico, con inevitabile effetto supercazzola…
Se dobbiamo ricercare le metafore calcistiche memorabili, le andremo a scovare negli scritti e nei libri di Gianni Brera, o di Franco Melli o di Roberto Perrone, che univano competenza con misuratezza e equilibrio. L’Adanismo e’ invece una formula artefatta di commercializzazione della trasmissione video delle partite, nelle quali accanto al prodotto calcio giocato si vende anche la personalizzazione del calcio commentato, anche quando questa estremizzazione va contro il buon senso e lo stesso senso del limite.
Ps Ma siamo cosi’ sicuri che la seconda voce per le partite azzurre debba essere di un ex calciatore e non di un altro giornalista che ha per mestiere gli strumenti di analisi e approfondimento della fenomenologia pallonara?
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