Nell’ambito della XVIII edizione delle “Jornadas de la Disidencia”, che si sono tenute a Madrid dall’8 al 10 novembre 2024 presso lo spazio Ardemans ad opera di una piccola e combattiva casa editrice, le Ediciones Fides, Sandro Marano ha tenuto sabato 9 una conferenza dal titolo “Fare Verde, una experiencia ecologista nacida al calor del MSI”. L’occasione è stata offerta dalla traduzione e pubblicazione del testo “Fare Verde La terra e la rugiada” (titolo in spagnolo: “Fare verde una experiencia ecologista extramuros del sistema”) curata da José Manuel e fortemente voluta dall’editore Juan Antonio Llopart. Il pubblico, accorso numeroso, ha seguito con attenzione quel che diceva il relatore anche grazie alla traduzione in diretta della bravissima Laura Portolés e non sono mancate domande precise e stimolanti. Sandro Marano nel suo intervento ha in primo luogo puntualizzato che l’ecologia è trasversale e non appartiene solamente alla sinistra, dal momento che ha le sue radici nel romanticismo e in una visione del mondo organicistica e spiritualista. E a questo proposito non ha mancato di sottolineare le varie esperienze che si sono realizzate storicamente e possono considerarsi in linea con l’ecologismo come quella dei Wandervogel all’inizio del Novecento per una vita più naturale e contro l’alienazione urbana e quella del Fascismo italiano che ci concretizzò con la legge Serpieri del 1923 sul rimboschimento e la lotta al dissesto idrogeologico, la legge Bottai del 1939 sula tutela del paesaggio e, più in generale, con la politica del “ritorno alla terra”.
Ha poi parlato di Paolo Colli, fondatore dell’associazione, e dei tre principi cardine di Fare Verde: l’ecologia profonda, il volontariato e l’autonomia, soffermandosi in particolare sul primo. A questo proposito ha posto in risalto la differenza (introdotta nel 1973 dal filosofo norvegese Arne Naess) tra ecologia di superficie, che si limita alla gestione più attenta delle risorse e alla soluzione meramente tecnica dei problemi che via via si presentano, ed ecologia profonda, che invece mette in discussione la visione antropocentrica e il modello di sviluppo in cui viviamo.
All’ingresso dello spacio Ardemans c’erano tanti banchetti con una ricca e nutrita esposizione di libri dell’area identitaria pubblicati dalle benemerite Fides Ediciones.