Quand’ero (più) giovane, la sera andavo al cinema a vedere i film di Nanni Moretti. Nonostante gli anni, la sera continuo ad andare al cinema a vedere i film di Nanni Moretti.
Qualche sera fa, non per caso, ho anche conosciuto Nanni Moretti, che presentava un film, Vittoria di Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman, da lui prodotto.
Mi sono trovato sul palco del multisala Moderno di Bolsena con l’autarchico per antonomasia del cinema italiano e un giovane e bravo regista di grande avvenire, Alessandro Cassigoli.
Pubblico entusiasta per il film – storia di un’adozione, ispirata a una vicenda reale, a Torre Annunziata, fortunatamente non gomorrista –, tante domande (il dibattito, sì!) alle quali produttore e regista hanno replicato senza risparmiarsi.
Nanni Moretti è affabile, ironico e autoironico, non esente (in minime dosi) dal divertito tratto malmostoso che spesso distingue i suoi personaggi cinematografici. Sebbene nel menù del ristorante non ci fosse la Sachertorte, Moretti non s’è lamentato. Né in pubblico, né in privato.